Tutto ha inizio con la venerazione di un sacerdote alla Madonna del Lume che si rivela a una religiosa con particolari carismi.
Questo nome sarà a lui rivelato da un particolare evento. L’apparizione della Vergine a una suora a cui si presenta intenta nel salvare un’anima dall’inferno, chiarirà al religioso il nome più adatto.
“Vedi ora come io mi sono lasciata vedere da te, tale e quale esattamente voglio essere dipinta” – sono le parole della Vergine. La Madonna del Lume si rivela a Palermo, con una schiera di serafini che la circondano. Nasce così una devozione mariana molto intensa e profonda.
Un sacerdote missionario della Compagnia di Gesù portava sempre con sé un’immagine della Madonna dipinta su tela, senza sapere però con quale titolo venerarla. E così domandò la grazia di poter apprenderlo, attraverso una suora dai particolari carismi. La religiosa, un giorno, dopo avere preso la Comunione, cadde in uno stato d’estasi.
La veggente parlò di una visione nella quale le apparve Maria, con una schiera di serafini che la circondavano. La religiosa raccontò di essere stata colpita dalla “straordinaria affabilità e grazia che effondeva il volto augusto della Vergine”. Il che “ne accresceva ancor più la gioia il vedere la Gran Madre non sola, come altre volte, ma portante nel suo braccio sinistro il suo Divin Figlio in forma di Bambino allegro e sorridente”.
La veggente inoltre spiegò di avere domandato a Maria il perché di quella sua visione. Così la Madonna le avrebbe risposto citando le parole stesse che il sacerdote le aveva rivolto in preghiera.
La veggente raccontò inoltre ciò che Maria le disse. “Voglio essere dipinta su una tela così come mi vedi”. E, mentre così diceva, si curvò per trattenere un’anima dal cadere nelle pene dell’inferno. Il sacerdote chiese che all’interno della pittura venissero rappresentati i cuori dei peccatori in atto di presentarli in qualche maniera alla Vergine.
Maria avrebbe chiesto alla veggente lo stesso desiderio del sacerdote, acconsentendo così alla sua richiesta. “Ed ecco che si presenta in ginocchio accanto alla Vergine un angelo che, tenendo in mano un canestrino pieno di cuori, li presenta a Lei dalla parte sinistra, dove il divino pargoletto, che stava in braccio alla Madre, a uno a uno li prende e, non men cogli sguardi che con contatto, li infervora e li infiamma di carità“, spiegò la religiosa.
Maria concluse il suo messaggio dicendole: “Vedi ora come io mi sono lasciata vedere da te, tale e quale esattamente voglio essere dipinta, e in questa maniera voglio essere evocata col nome di “Madre Santissima del Lume”.
Maria in tale occasione ripeté la stesse parole per tre volte. Spiegò che ogni persona, che da lì in poi l’avrebbe invocata con questo titolo particolare, sarebbe stata rivestita di grazie e di grandi benedizioni. Di seguito, venne dipinto il quadro alla presenza del padre gesuita. Quello stesso quadro che ancora oggi dona grandi benedizioni su chi, attraverso di questi, invoca la Madonna per domandarne la sua presenza materna all’interno della propria vita.
Madre mia,
Madre Santissima dell’eterno Lume,
Vergine Santa,
affido a te il mio cuore
affinché possa splendere di pace e di amore.
Affido a te, Madre Santissima,
le mie paure e le mie sofferenze.
Affido a te tutte le gioie, i sogni e le speranze.
Resta con me, O Maria, affinché tu possa proteggermi
da ogni male e da ogni tentazione.
Resta con me, O Maria, affinché non manchi mai
dentro me la forza di pregare per tutte le famiglie,
per tutti i giovani e tutti gli ammalati.
Madonna Miracolosa donami il coraggio
e l’umiltà di perdonare sempre.
Madonna Miracolosa, affido a te la mia anima
affinché possa diventare una persona migliore
da quella che sono.
Amen.
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