Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi, che affonda le radici lontano nel tempo.
Il Santuario della Madonna della Guardia è eretto in meno di quattro mesi grazie al lavoro della popolazione di Gavi e delle popolazioni dei paesi circostanti. Sorge sull’ameno colle dei Turchini, in vista di Gavi, ed è un magnifico tempio a croce greca, di forme svelte ed eleganti.
Ha il pavimento in marmo pregiato rosso di Levanto. Vi sono tre altari: uno dedicato al Sacro Cuore di Gesù, l’altro allo Sposalizio di Maria Vergine mentre il maggiore, sormontato da splendida nicchia, accoglie la statua in legno della Celeste Guardiana.
La statua originaria che si venera al santuario di Gavi, rappresenta Maria Suffragio delle Anime Purganti e risale al 1746. In quell’anno Gavi era assediata dal fuoco dei cannoni dell’esercito Austro–Sardo, e molte case furono ridotte in cenere.
Giacomo Bertelli, fedele devoto, fece voto alla Madonna, promettendole che le avrebbe dedicato una cappella e una statua in suo onore se avesse avuto salva la casa. Così fu e, finita la guerra, in rendimento di grazia, s adoperò per la costruzione di una cappella sul monte di Forneto, dove fu collocata la statua che tuttora si venera.
Altro avvenimento miracoloso, che segnò la storia del Santuario avvenne nel 1817, quando una lunga siccità colpì le campagne portando la paura della carestia e della fame. Fu allora che gli abitanti di Gavi decisero di portare in processione la statua della Madonna della Guardia sul monte, dove era stata venerata la prima volta, invocandone l’intervento divino. L’indomani avvenne il miracolo: piovve così tanto da soddisfare tutti i bisogni.
Fu in mezzo a tale entusiasmo che il sacerdote Tommaso Bertelli scelse il colle dei Turchini per erigervi il Santuario. La costruzione iniziò il 20 maggio 1847 ma fu presto sospesa a causa delle alterne vicende politiche di quegli anni. Nel 1853 in condizioni precarie e a stento fu eretto un altare e celebrata la prima Messa.
Il santuario rimaneva però un pio desiderio che poté concretizzarsi solo nel 1861 grazie all’intervento del gesuita padre Luigi Persoglio, il quale riuscì a mettere a frutto la volontà e la generosa disponibilità della popolazione di costruire il tempio. Il Santuario è amministrato, dal 1941, dai Padri della Congregazione dei Figli di Maria.
O Maria,
nostra dolce madre e amorosa custode,
accogli il nostro omaggio pieno di riconoscenza e di fiducia.
Tu esaudisci sempre le preghiere dei tuoi figli,
nel modo e nel tempo voluto dalla provvidenza di Dio:
da quando sei apparsa sulla santa montagna all’umile nostro fratello,
hai fatto scendere, su quanti hanno invocato la tua intercessione,
copiosissime benedizioni.
Riconosciamo di essere indegni della tua bontà.
Proprio per questo speriamo nel tuo amore di Madre,
che non rifiuta mai il suo aiuto ai figli più deboli e peccatori
e perciò più bisognosi della misericordia di Dio,
perché si convertano e ottengano il Suo perdono.
Implora dal tuo Divin Figlio la salute dell’anima e del corpo;
consola chi piange; ispira concordia dov’è incomprensione,
da’ forza a chi è perseguitato, pazienza a chi è umiliato,
porta ovunque la serenità, la pace, la gioia.
Aiutaci, col tuo esempio di piena fedeltà al Signore,
a custodire in noi il preziosissimo dono della Vita Divina
che Gesù ci ha meritato con la Sua Morte e Risurrezione
e ci ha donato nel Battesimo,
che ci ha fatto membri della immensa famiglia di Dio, la Chiesa,
della quale tu sei la Madre.
Riconoscenti di tanto dono chiedi per noi al Signore:
fede senza ombre, speranza incrollabile, carità ardente.
Così , dopo aver camminato nella vita terrena con i fratelli
verso i beni che la bontà di Dio ci ha promesso,
potremo giungere all’eterna felicità in Dio:
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Amen!
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