La storia di oggi è una testimonianza bella, forte di quanto sia importante far fruttare anche uno solo talento che Dio ci ha donato. Francisco Yupanbi lo ha fatto e non gli saremo mai grati abbastanza. Perché? Scopriamolo!
Siamo in Brasile a Copacabana, c’è un santuario che da più di cinque secoli è meta di pellegrinaggio continuo. Fiumi di pellegrini chiedono e ottengono grazie. Dobbiamo tutto all’audacia di un giovane.
Un giovane audace è all’origine della devozione a Nostra Signora di Copacabana.
La cittadina dove sono avvenuti i fatti si trova in Bolivia, si chiama Copacabana, che significa “colui che guarda la pietra preziosa” dalla collana di ghiaccio della Cordigliera delle Ande che è possibile ammirare in tutto il suo splendore. Terra abitata dagli Incas, quando riceve la colonizzazione spagnola i conquistadores decidono di costruirvi un santuario dedicato a sant’Anna. I fatti che accadono dopo sono segno evidente che la nonna di Gesù e madre di Maria, sant’Anna non ha gradito. Infatti avvengono una serie di fatti funesti che riducono gli abitanti sull’orlo della disperazione. Alcuni migrano, chi resta decide di dare un nuovo titolo alla Chiesa. Ma non riescono a trovare un accordo.
Nel frattempo siamo giunti al 1581, Francisco Yupanbi, ama troppo la sua città e il suo popolo per vederli discutere energicamente per il titolo da dare alla Chiesa. Si arma di audacia e prede l’iniziativa di costruire una statua della Madonna. In realtà non è un artista, è animato dalla sua fede, dall’amore e da tanta buona volontà. È convinto che la sua opera avrebbe acceso l’entusiasmo di tutti. Ci lavora per giorni e giorni senza fermarsi, mangia appena, dorme pochissimo, è tutto preso dalla sua missione. Quando è a buon punto mostra la sua opera incompleta ad alcuni cittadini. Le cose non vanno come aveva pensato.
I cittadini alla vista di quella scultura semplice e priva di qualsiasi tecnica, ridono e offendono del giovane Francisco. Ma egli è troppo motivato per lasciarsi scoraggiare. Si mette in movimento, va in città e trova botteghe di artisti disposti ad insegnargli l’arte. Non ha molto tempo, impara quello che può velocemente. Torna al suo villaggio e riprende a lavorare al suo sogno. Dopo mesi e mesi di impegno e delusione, di coraggio e sconfitte la sua opera è compiuta, è Nostra Signora di Copacabana. Sia la Madonna che il bambino sono raffigurati con i tratti somatici brasiliani, stavolta Francisco riceve l’ammirazione dei suoi maestri artisti; ma a lui non interessano i complimenti, voleva solo compiere un atto d’amore da offrire a Maria affinché intercedesse per il suo popolo. Ancora una volta i suoi concittadini lo denigrano, ma sta per accadere qualcosa di incredibile!
È in questo momento che accade una cosa sorprendente. La stessa Vergine Madre sorride a Francisco. La statua ha assunto un’espressione dolce e amorevole che ancora è impressa e visibile. Il giovane è commosso ed estasiato, tutti si convincono che l’amore impresso nell’opera è ciò di cui hanno bisogno. Si attivano tutti e costruiscono una nuova chiesa per Nostra Signora e il suo bambino. Tantissimi gioielli sono donati per omaggiare la Madonna. Il fiume di pellegrini fino a oggi non si è mai fermato. Francisco si è consacrato al Signore, è diventato monaco, ha condotto una vita di preghiera fino a quando il Signore lo ha chiamato a sé. Ma il suo gesto d’amore continua ancora a far pregare milioni di persone.
Mamma,
con questo dolce nome Gesù morente
ti ha consegnato a noi,
discepoli del figlio tuo e figli tuoi.
Nel corso dei secoli sei stata chiamata con nomi diversi.
Alla piccola Sara ti sei rivelata con il nome di “Morena”.
Così ti invocano i fedeli della Bolivia
che vengono a pregare davanti alla tua immagine
nel Santuario di Copacabana.
Anche in questa chiesa di San Martino in Colle
mani devote hanno voluto collocare quell’immagine
per ricordare la nostra sorellina Sara
che tu hai portato con te in Paradiso.
Madre,
con fiducia filiale deponiamo la nostra preghiera
sulle mani innocenti della piccola Sara
perché sia lei ad offrirtela,
affinché tu la presenti al Figlio tuo e Signore nostro Gesù,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
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