I protagonisti della storia sono tre calzolai di origini novaresi, due dei quali di fronte agli insuccessi, reagiscono con una ferocia spaventosa.
Guglielmo, Gian Antonio e Giampietro si sono appena trasferiti a Verona in cerca di stabilità lavorativa. La gelosia acceca due di loro al punto che interviene la Madonna dei Miracoli di Lonigo.
I tre uomini giungono in provincia di Verona e riescono a trovare lavoro, uno di loro è così bravo da riuscire anche a mettere da parte dei soldi.
Gianpietro ha accumulato una discreta cifra di risparmi, ben 50 ducati, tanto per il tempo in cui è vissuto. I due uomini che egli reputa amici, si dimostrano essere tutt’altro. Vili e meschini sono gelosi dell’uomo e ordiscono un piano diabolico che prevede il furto e l’omicidio del povero uomo. Decidono recarsi al mercato di Lonigo un lunedì mattina. In questo periodo è usuale per gli uomini girare armati; quindi, non desta meraviglia che Giannantonio circoli con in dosso un pugnale a doppio taglio, Guglielmo con una spada e Gianpietro con un pugnale.
Si avviano il giorno prima il 30 aprile, è domenica. Giunti a Lonigo albergano in una locanda e l’indomani si recano al mercato. Fanno delle spese, l’ignaro Gianpietro non nota un acquisto insolito da parte degli altri due: un panno bianco. Dopo pranzo si mettono in strada per il ritorno, camminando giungono nei pressi della Chiesa di San Pietro in Lamentese.
Il vile crimine
In un attimo di sosta, l’ingenuo Gianpietro lascia la sua arma e offre ai malvagi il momento giusto per agire. Guglielmo lo immobilizza per consentire ai colpi di Gianantonio di andare a segno, questi non esita a infliggere una violenta coltellata dritto al cuore. Commesso l’efferato crimine, prendono la borsa coi soldi della vittima e corrono nella Chiesa di San Pietro per dividersi il bottino. Entrati usano la mensa come tavolo per fare i conti, quando accade qualcosa che non avevano previsto.
Guglielmo è assalito dal rimorso, volge lo sguardo verso il dipinto della Vergine e ad un tratto è consapevole di quanto terribile sia quello che hanno fatto. Giannantonio cerca di placare i morsi della coscienza dell’amico, lo tranquillizza con la certezza che nessuno scoprirà che sono loro i colpevoli. Guglielmo però lo mette di fronte alla verità, qualcuno che lo sa c’è ed è anche molto influente: il Signore e la Vergine Maria.
Il sacrilegio e la reazione della Vergine
Giannantonio reagisce male alle parole dell’amico e afferma che, se veramente credesse che la Vergine sapesse del suo omicidio non esiterebbe a uccidere anche lei. Con l’ardore della rabbia negli occhi e la forza del demonio nei muscoli si avventa contro il dipinto di Maria e l’accoltella, colpendo prima l’occhi sinistro poi il petto. È lo stesso coltello che ancora gronda il sangue di Gianpietro. I suoi occhi meschini non possono credere a quello che accade nel momento in cui i colpi vanno a segno: inizia a sgorgare sangue vivo. La Vergine aveva le mani giunte, le disgiunge, reclina il capo e porta una mano alla tempia in segno di dolore e l’altra al petto.
I due malvagi scappano in città, ma sono tanti i testimoni che li vedono fuggire dalla Chiesa e quando vi entrano constatano il dipinto in quelle condizioni sconvolgenti. Li denunciano alle autorità. Guglielmo è sinceramente pentito, sarà bandito per sempre dalla Repubblica di Venezia, l’altro riesce a fuggire e se ne va ramingo col peso del suo terribile peccato. In breve tempo il Santuario diventa meta di pellegrinaggio e luogo dove l’intercessione di Maria ottiene copiose grazie.
Preghiera alla Madonna dei Miracoli di Lonigo
O Signore, a motivo della Tua bontà, hai deciso di dispensare i tesori della Tua infinta misericordia a quanti fanno ricorso a Te per mezzo della gloriosa e sempre Vergine Maria, nostra tenerissima Madre. Concedi a noi, che devotamente La veneriamo in terra dinanzi a questa Sua miracolosa immagine, di essere degni di gioire per sempre accanto a lei in Paradiso. Amen.