Tre giovani pastorelle sono intente a compiere il loro lavoro quotidiano quando una di loro volgendo lo sguardo su di un Olmo poco distante scorge una figura bellissima.
Il popolo vicentino custodisce il ricordo di un avvenimento bellissimo che ha toccato il cuore di chi lo ha vissuto e non solo.
Alla visione la Vergine associa un messaggio che inizialmente è respinto. Ma poi…
È il 1530 e la situazione della cittadina Thiene non è certo semplice. Essa è parte della Repubblica marinara di Venezia, quindi è un borgo militare. La zona è coinvolta in guerre e l’economia riesce a resistere perché i più si dedicano all’artigianato e al commercio. Purtroppo a questo, però, fa seguito in rilassamento del fervore di fede, anche i bambini non sono molto istruiti sui divini misteri.
Accadono cose abominevoli, i costumi sono corrotti, violenze di ogni genere dilagano. Non meraviglia dunque, che la Vergine si manifesti proprio in questo luogo e proprio a una semplice pastorella. La piccola sta portando il gregge al pascolo come di consueto, quando sente una voce che cerca di attirare la sua attenzione. Si guarda intorno e in un primo momento non capisce da dove venga, subito dopo, volgendo lo sguardo nota che sull’olmo c’è donna. La voce viene proprio da quella Signora che inizia a parlarle di Dio. Da come si esprime la piccola comincia a sospettare che sia la Vergine Maria.
Il messaggio di Maria e l’incredulità del popolo
La donna spiega come i peccati di Thiene offendono Dio ecco perché è tempo che tutta la popolazione si converta, torni a Dio e faccia penitenza per tutto il male fatto. Chiede inoltre che sia costruita proprio lì una cappella. Preannuncia che di lì a poco sarebbe venuta in città una tremenda carestia. Se la popolazione avesse ascoltato il monito di Maria ne sarebbe uscito indenne. La piccola con prontezza si reca in città per portare il messaggio. Purtroppo nessuno le crede, la considerano una visionaria. Il sabato seguente la ragazza si reca all’olmo spera di rivedere la Signora.
Accade proprio come desidera, la Signora si mostra e ribadisce il messaggio. Nuovamente la pastorella si reca in città e porta l’invito alla conversione e nuovamente è derisa. Il terzo sabato appare nuovamente e di fronte alle difficoltà della sua giovane messaggera, Maria decide di lasciare un segno inequivocabile. Proprio il ramo dove è poggiata perde tutte le sue foglie a differenza del resto dell’albero che è rigoglioso. Purtroppo il cuore è duro, l’incredulità non arretra. Allora la Vergine il quarto sabato decide di mostrarsi di nuovo, ma stavolta a un uomo malato. Anche a lui spiega la grave situazione in cui versa la cittadina, invita alla conversione, alla penitenza e chiede una Chiesa. il segno questa volta per dare credibilità al racconto dell’anziano è la sua guarigione. L’uomo ritornato in salute balza subito dal suo giaciglio, si reca in città mostra la sua guarigione e annuncia il messaggio della Vergine. Thiene non può più negare l’evidenza, inizia l’impegno di conversione e la costruzione di una Chiesa degna di una Madre tanto paziente e sollecita.
Preghiera alla Madonna dell’Olmo
O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché sei la Figlia Primogenita dell’Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico. Ave Maria
O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria Santissima, Tu che sei la Madre dell’Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno. Ave Maria
O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell’Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà. Ave Maria
Sì sì, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell’anima mia. Salve Regina.