A Corbetta in provincia di Milano accade qualcosa di impensabile e davvero straordinario: Gesù Bambino si mette a giocare con i suoi coetanei, ma non solo la Vergine Maria gli va incontro per riprenderlo.
Fatti straordinari ci fanno sempre stupire ma la ricorrenza di oggi va oltre ogni immaginazione. Ricostruiamo i fatti e lasciamoci stupire ancora da Gesù e Maria.
È giovedì della settimana in Albis, Cesare, Antonio e Giovanni Angelo, a Corbetta una ridente cittadina nel milanese, giocano indisturbati.
In particolare Giovanni Angelo è sordomuto fin dalla nascita, gioca nella piazzetta del paese con i suoi amici. C’è la Chiesa di San Nicola, su una delle pareti ci sta un’immagine della Madonna, venerata col titolo Madonna dei Miracoli. La Vergine è rappresentata seduta in trono col Bimbo Gesù seduto in braccio a lei. Il clima è gioioso e sereno, i ragazzi giocano, intorno a loro c’è tanta gente che li guarda. All’improvviso un grido interrompe il loro gioco.
Una voce urla: “il Bambino! La Madonna!”. È il 17 aprile del 1555, il primo ad accorgersi del fatto inusuale è proprio Giovanni. Il bimbo Gesù è fuoriuscito dal dipinto e si è portato al centro della piazza per vedere da vicino i ragazzi che stanno giocando. Il punto è che l’urlo che attira l’attenzione di tutti esce proprio da Giovanni che per la prima volta in vita sua proferisce parola. Nessuno conosceva la sua voce, nemmeno lui ha mai potuto udirla fin dalla nascita.
Lo stupore generale cresce a dismisura quando si rendono conto che ora anche la Madonna ha preso vita. Nel vedere il suo bimbo allontanarsi da lei, la Vergine Madre gli va incontro per riprenderselo. Esterrefatti i ragazzi interrompono il gioco e ammirano questa dolce mamma accorrere al suo amato figlio e portarlo tra le sue braccia. La voce corre lungo tutto il paese. Le cronache del tempo raccontano che quella di Giovanni è solo la prima guarigione avvenuta per intercessione della Madonna dei miracoli. È riportato che solo negli otto giorni successivi almeno altre cinquanta persone siano state guarite, anche i loro nomi sono riportati con cura. Nel tempo non diminuiscono i prodigi tanto che il Capitolo dei Canonici decide che è opportuno far costruire in questo luogo un santuario, e avviano la procedura insieme con il processo che avrebbe dichiarato l’autenticità dell’apparizione. Gli anni che seguono non sono facili.
Gli amanti della letteratura italiana ricorderanno che sono gli anni della pestilenza e descritta dal Manzoni ne “I promessi sposi” e non solo, anche le guerre rendono critico questo tempo. Intanto i lavori procedono e aumenta anche la devozione. Arriviamo al 1562, il giovane Cardinale Carlo Borromeo, che poi sarà santo, chiede e ottiene da Papa Pio IV la concessione del dono della indulgenza plenaria in forma di Giubileo, che è noto come “Perdono di Corbetta”. Per informazioni su come lucrare le indulgenze in questo santuario consultare il sito http://www.santuariodicorbetta.it/il-perdono/.
O Vergine santissima, operatrice amorosa di tanti miracoli, che dall’immagine dipinta sulla porta della chiesa, scendesti mirabilmente nella piazza per riprendere il tuo Bambino, dopo aver sorriso ai giochi di alcuni fanciulli e reso l’udito e la parola ad uno di essi, scendi ancora col tuo gran cuore in mezzo alle nostre popolazioni, alle nostre case, ai nostri stabilimenti, alle nostre campagne. Guarda, o Madre nostra pietosissima, quanti ti amano: benedicili; quanti soffrono nell’anima e nel corpo: consolali e guariscili; quanti ti invocano: esaudiscili. Ma soprattutto, o Vergine dei miracoli, ti preghiamo di convertire noi per primi, e poi tante anime lontane e a noi care, che sono divenute sorde e mute alla voce del Signore. Amen.
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