Pietro Falco è un soldato, è sull’orlo della disperazione, ma compie un atto di volontà molto forte. Decide di non cedere alla rassegnazione e affidarsi completamente a Dio.
Cosa significhi combattere sui campi di battaglia lo può capire solo chi lo ha vissuto. Le conseguenze psichiche e fisiche che comporta sono inimmaginabili. Pietro lo sa bene e sa che solo dal cielo gli verrà l’aiuto.
Le diverse ferite di guerra gli rendono quasi impossibile articolare gli arti inferiori, in cerca di ristoro va a vivere a Monteortone in provincia di Padova.
Pietro è un uomo di fede, per lui non è stato facile essere un soldato. Ha sempre avuto un’intensa e sincera vita di preghiera. Più volte si è trovato esposto a pericoli di ogni genere, ha sempre attribuito la sua salvezza a una speciale protezione da parte della Vergine Maria. in più di un’occasione si è trovato anche in fin di vita e sa di essere stato risparmiato solo grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio. Grato per essere ancora in vita, però, porta nel suo corpo il dolore per tutte le battaglie vissute.
Importanti difficoltà alle articolazioni gli procurano dolori atroci, sta sperimentando diverse cure ma niente gli dona sollievo. Con i medici concorda per un cambio di clima, che forse gli potrà dare un qualche giovamento, e si trasferisce a Monteortone. È sull’orlo della disperazione ma compie un atto di volontà molto forte. Decide di non cedere alla rassegnazione e affidarsi completamente a Dio. Se Lui vorrà gli darà sollievo altrimenti offrirà le sue sofferenze in espiazione.
L’apparizione della Madonna e le indicazioni per guarire
Pietro si è da poco trasferito. Si isola, vive da solo e in preghiera. Proprio in un momento intenso, quasi in estasi ha una visione. Guarda in direzione della valle davanti a lui quando si accorge che una nube scende dal monte verso il bosco. Vede una figura luminosa uscire dalla nube. Non gli occorre molto tempo per capire che è la Vergine Maria colei che ha di fronte. Giunta a pochi passi da lui, gli parla e dà delle indicazioni molto precise. Pietro sarebbe dovuto andare in un fonte vicino, bagnarsi e così avrebbe riacquistato la salute. Appena riavute le forze avrebbe dovuto scavare in quella stessa fonte perché vi avrebbe trovato un’immagine della Madonna.
Per volontà di Maria, Pietro non dovrà tenere nascosto né l’apparizione, né la sua guarigione e il dipinto sarebbe dovuto essere esposto alla pubblica venerazione, anzi il quadro sarebbe stato il segno della particolare predilezione della Madonna per quel luogo con l’impegno da parte di tutti i cittadini di onorare e venerare il suo Figlio Gesù. Nell’andare a portare il lieto annunzio alla cittadina, Pietro avrebbe dovuto prendere un ramo di ulivo, queste le parole della Vergine:
“A conferma di quanto andrai loro dicendo, prendi un ramo d’ulivo di questo monte, simbolo di pace per il popolo padovano e di riconciliazione con Dio che, alle mie preghiere, perdonando i loro errori, si compiace sollevarli dal flagello presente (della peste). Prendi pure un ramo di quercia, simbolo di stabile e perpetua custodia che io voglio avere di questo luogo” – continua Maria – “Il ramo di quercia, cingendotene il capo, si seccherà, per rinverdire toccandoti con esso il fianco. Il ramo di ulivo posto sul fianco si seccherà per rinverdire quando con esso di cingerai il capo”.
Pietro esegue alla lettera
Pietro esegue tutto ciò che la Vergine gli ha chiesto e tutto avviene come ella ha predetto. Come si diffonde la notizia tanti fedeli accorrono e tra questi anche il nobile di Padova Ludovico Buzzaccarino. Sarà questi a suggerire di collocare il dipinto su di un frassino per renderlo meglio visibile ai devoti e sempre lui accompagna Pietro ai rettori di Padova per comunicare quanto la Madonna ha rivelato. I segni che accompagnano le parole di Pietro sono inequivocabili, nessuno dubita che stia dicendo il vero. Ludovico è incaricato dalle autorità civili ed ecclesiastiche a prendersi cura del fonte.
Tutte le promesse della Madonna si realizzano, la peste pian piano scompare non solo da Padova ma da tutto il Veneto. Si decide di costruire in oratorio per proteggere il dipinto ed accogliere i pellegrini. Questo col tempo aumentano sempre più fino a portare alla decisione di costruire in luogo più dignitoso, un santuario. I religiosi Eremiti di Sant’Agostino sono chiamati a prendersene cura. Anche il gruppo di religiosi aumenta nel tempo e si costituiranno come Congregazione Agostiniana della Vergine di Monteortone.
Preghiera alla Madonna della Salute di Monteortone
O Vergine Maria, madre di Gesù, il Signore ti ha costituita madre nostra, Fonte di Salute e di Grazia. Perciò ci rivolgiamo a Te con la fiducia di figli e imploriamo la tua intercessione materna. O tenerissima madre nostra, intercedi per noi dal Signore la salute del corpo, la pace del cuore, la consolazione della spirito il perdono dei peccati. Sii tu il sostegno della nostra debolezza, allontana ogni male, dà vigore alla nostra fede, dilata l’orizzonte della speranza, rendici attenti alle necessità e sofferenze del prossimo. O clemente, o pia, o dolce Madre di Dio Madre nostra, Maria.