A Canzano, in Abruzzo, un uomo è il destinatario di un’apparizione Mariana, ma le persone non gli credono fino a quando anche loro vedranno qualcosa di straordinario.
Un contadino di nome Floro sta arando la sua terra, svolge il suo lavoro come di consueto, quando all’improvviso i suoi buoi si fermano e si inchinano.
Inizialmente l’uomo non comprende cosa stia accadendo, cerca di aguzzare la vista per scorgere se in lontananza ci fosse qualcosa che giustifichi gli animali, ma niente.
Deciso a voler capire, l’uomo non si perde d’animo sale sull’aratro per avere una prospettiva diversa, e solo ora può scorgere il mistero che hanno davanti agli occhi i suoi animali. A distanza vede che sopra un albero di pioppo bianco, che nel dialetto locale si dice “alno” ci sta una bellissima e maestosa Signora. Anche luì d’istinto si inchina davanti a lei. La donna gli rivolge la parola e dice: “Io sono la Regina del Cielo: va in Canzano e dì a quel popolo esser mia volontà che si edifichi una Chiesa in mio onore nel Piano del Castellano”.
Floro obbedisce subito, lascia i suoi animali e corre in paese. Giunto lì racconta a tutti quanto gli è accaduto, ma purtroppo nessuno gli crede. Il giorno seguente torna al lavoro ma accade la stessa e identica cosa. La Vergine si manifesta, ma questa volta è posata sul suolo. Floro le racconta la sua delusione per la reazione dei suoi compaesani. La Vergine lo ascolta ma poi senza dire una parola sparisce.
L’indomito cavallo si piega a Maria
Il terzo giorno la Madonna appare a Floro per la terza volta. Gli dice di recarsi in un punto dove ella desidera le sia costruita una Chiesa. Questa volta l’uomo dovrà andare con quel cavallo che in paese tutti conoscono perché impossibile da domare. L’uomo torna in paese e narra l’insolita richiesta. Questa volta, sebbene ancora increduli, tutti restano con lui per la curiosità di vedere come va la storia. Il cavallo in questione è bellissimo ma altrettanto feroce.
Lo stesso padrone del cavallo accetta con diffidenza di lasciare che il contadino provi a montare il suo cavallo. È piuttosto sicuro che appena entrato in stalla sarà scaraventato. Invece Floro monta senza nessuna difficoltà. Tra gli sguardi increduli l’uomo avanza in direzione della meta indicata dalla Vergine Maria. giunti sul posto il cavallo gira intorno a un punto per tre volte poi si inginocchia. La folla nello stupore generale non può più negare.
I miracoli continuano
Il santuario sarà costruito in breve tempo, ma il cavallo subito dopo questi fatti torna ad essere feroce e indomabile come prima. Un altro miracolo si verifica inoltre nel 1614, quando una luce inspiegabilmente illumina tutta la Chiesa. Gli eventi miracolosi cominciano a moltiplicarsi negli anni, e i canzanesi hanno ormai assunto come regolare abitudine quella di sostare in preghiera di fronte ai luoghi dei prodigi. In una occasione, mentre cinque lampade ardono davanti la sacra immagine, tutti vedono all’improvviso comparire sul petto dell’immagine una stella grande come un granello di lenticchie.
Lo splendore di quella luce illumina la chiesa, e cominciano i canti delle litanie, e bisogna aspettare mezz’ora circa per vedere la luce affievolirsi e pian piano scomparire. Sono numerosi i miracoli nei secoli della Madonna dell’Alno, come anche le grazie per i suoi devoti.
Preghiera alla Madonna dell’Alno di Canzano
Ti saluto, Signora santa, regina santissima, Madre di Dio, Maria, che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste e da Lui, col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata. Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene. Ti saluto, suo palazzo. Ti saluto, sua tenda. Ti saluto, sua casa. Ti saluto, suo vestimento. Ti saluto, sua ancella. Ti saluto, sua Madre. E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli affinché le rendiate, da infedeli, fedeli a Dio. Amen.