Il piccolo borgo rurale di Cerreto, nel comune di Sorano, in provincia di Grosseto, è abitato da quattro famiglie. Tra queste, c’è una ragazzina, protagonista di questa storia straordinaria.
Antonio e Maria Stella hanno quattro figli. La più piccola si chiama Veronica, un nome che non è scelto a caso, ma per via di un sogno premonitore avuto dalla sua mamma.
Veronica è una ragazza semplice e umile. La mamma la educa fin da piccola alla fede cristiana e alla preghiera.
Ogni giorno conduce le pecore al pascolo mentre la sera prega il Santo Rosario con tutta la famiglia. Nei giorni di festa partecipano tutti insieme alla messa in una chiesetta dove c’è una particolare devozione, quella di onorare i dolori di Gesù e Maria il venerdì, il parroco si chiama don Fedele.
La sera del 19 maggio 1853, Veronica è ancora nei campi con i suoi animali quando scoppia all’improvviso un temporale insolitamente violento. È con lei il fratello più piccolo, Giovanni Battista, insieme cercano di mettere in salvo le pecore in una capanna vicina. Nel compiere questo gesto eroico a un certo punto i due fratelli sono distratti da una cosa insolita.
C’è un punto dove non piove e proprio in quel punto vedono una Signora vestita di bianco. Veronica non può fare a meno di notare un particolare che le mette tristezza. Guardando il volto della donna si vede che il suo viso è bagnato dalle lacrime. Non riesce a non chiedere il motivo e la Vergine le risponde. Non è la pioggia, le sue sono lacrime per i peccatori che non si convertono al suo Figlio amato.
La rivelazione della Madonna
La cosa più terribile è che se perseverano così avranno tremendi castighi. Per questo motivo ella è una madre addolorata. Chiede anche a Veronica di aiutarla rafforzando la preghiera. Sette Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre, ecco quanto chiede la Vergine a Veronica, e resta genuflessa e dolente, mentre suggerisce alla ragazza di recarsi a casa e dire tutto alla mamma.
Nel frattempo la pioggia finisce. Veronica e il fratello tornano a casa ma hanno una brutta sorpresa: la loro mamma è ammalata, motivo per cui non le raccontano niente.
Tutti però notano che Veronica è asciutta nonostante il violento temporale. Alla richiesta di spiegazioni la ragazza racconta la verità, ma i più non le credono. Un cugino dei ragazzi di nome Nazareno decide di andare sul luogo della presunta apparizione. In tanti lo seguono. Giunti sul posto notano che effettivamente è rimasta impressa nella terra l’impronta di una persona genuflessa. Questo segno, fa sì che tutti credano al racconto, iniziano a pregare come richiesto da Maria e a recarsi ogni giorno nel luogo dell’apparizione.
L’impegno del Vescovo
Anche il Vescovo crede al racconto e si adopera in prima persona per avere i dovuti permessi per la costruzione del Santuario. Mons. Francesco Maria Barzellotti, accoglie la fanciulla con benevolenza e interesse, apprezzandone la profondità e la semplicità. In lui cresce la convinzione che veramente la Madonna si sia servita di lei per manifestare la sua preoccupazione per i peccati dilaganti e per spingere alla preghiera e alla conversione.
Così il prelato scrive a Papa Pio IX riportandogli l’accaduto, e il 13 agosto arriva la risposta del Pontefice, in una lettera. “Scrivi di esserti occupato della cosa e di aver interrogata la stessa bambina”, dice il Papa. “Quantunque non siano stati risparmiati severi avvertimenti ed ordini rigorosi, da vicino e da lontano vi è stato grande concorso di popolo, che ha pure elargito elemosine per innalzare a Dio una Cappella in onore della Sua Madre Addolorata. Chiedi consiglio a Noi come devi regolarti”.
Così la conclusione: “E’ necessario che quello che si è potuto scrivere circa alla Veronica Nucci sia custodito diligentemente in cotesto Archivio Vescovile. Lodiamo il pensiero, Fratello Venerando, di edificare una Cappella dove la Vergine Addolorata si narra essere apparsa alla fanciulla Veronica Nucci. A te, a cotesto Gregge e alla Chiesa universale sia di perpetuo presidio la Santissima Vergine Maria, per la quale Iddio dona tanti favori ed aiuti“.
Preghiera alla Madonna del Cerreto
Ci accompagni sempre Maria, Aurora di salvezza per l’umanità, Porta del cielo, perché insieme a tutti i pellegrini che visiteranno questo luogo sacro, possiamo salire quella scala riaperta dal suo ECCOMI.