La Madonna rivela a Brigida, santa e mistica, quello che nessuno poteva sapere, su ciò che ha provato quando si è recata al tempio con Giuseppe per presentare Gesù al Signore: doveva essere un giorno di festa, e invece si è trasformato in giorno di dolore.
Simeone predisse a Maria le pene che avrebbe sofferto, che, come spada, le avrebbero trafitto l’anima. Da questo momento la sua vita non sarà più la stessa.
Le parole di Simeone fanno capire a Maria cosa l’attende.
Nel momento in cui ascolta Simeone, Maria comprende ciò che avrebbe patito Suo Figlio, e il suo cuore diventa uno specchio dei dolori del Figlio. Santa Brigida di Svezia riceve la rivelazione da Maria di tutto ciò che ha provato in quel momento e nei giorni seguenti. Maria racconta a Brigida che non aveva bisogno di essere purificata come le altre donne, perché lo aveva già fatto suo Figlio. Ella non aveva contratto la benché minima macchia quando ha generato Gesù, che è la purezza fatta persona.
Tuttavia, affinché la legge e i profeti fossero soddisfatti, ha desiderato compiere il suo dovere, come la legge prescrive. Sarebbe dovuto essere un giorno di festa, ma fu il giorno in cui il dolore è entrato nel suo cuore. Maria già sapeva, per ispirazione divina, che suo Figlio avrebbe sofferto, ma quando Simeone dice che Gesù sarebbe stato una spada di dolore e segno di contraddizione per molti, il dolore trafigge il suo cuore con maggiore amarezza, benché fosse temprato dalle consolazioni dello Spirito Santo. Quel dolore non è mai andato via dalla sua anima fino al giorno dell’assunzione in cielo.
I sei dolori di Maria
È come se in quel momento Maria avesse visto il futuro. Davanti ai suoi occhi è passato tutto ciò che sarebbe successo a Gesù. Ecco le testuali parole di Maria che riporta Santa Brigida: “Desidero che tu sappia che quel giorno il mio dolore si espresse in sei modi: nella conoscenza, poiché ogni volta che guardavo mio Figlio, che lo vestivo, che vedevo le sue mani e i suoi piedi, il mio spirito sprofondava in nuovo dolore, perché pensavo a come lo avrebbero crocifisso.
Nell’udito, poiché ogni volta che sentivo gli obbrobri che la gente vomitava su mio Figlio, le menzogne e le insidie, il mio spirito era sopraffatto dal dolore, tanto che solo a stento riuscivo a contenerlo!
Nella vista perché, quando vidi che flagellavano mio Figlio, che lo inchiodavano e lo appendevano alla forca, rimasi in piedi accanto a lui e sopportai tutto ciò con totale pazienza.
Nel tatto, poiché quando io e gli altri calammo mio Figlio dalla croce lo avvolsi in un sudario e lo posi nel sepolcro e così facendo il mio dolore crebbe a tal punto che le mie mani e miei piedi mi reggevano a stento. Come avrei voluto essere sepolta con mio Figlio!
Soffrivo per il desiderio ardente di andare in cielo, dopo che mio Figlio fu salito in paradiso, perché il lungo soggiorno sulla terra dopo la sua partenza accresceva enormemente il mio dolore”.
Infine Maria ha provato sommo dispiacere per la tribolazione degli apostoli e degli amici di Dio! Il pericolo più grande è la tentazione di cedere di fronte alle difficoltà.
Maria però ammette che dal giorno della presentazione di Gesù al Tempio non le è mai mancato il confronto dello Spirito Santo. Ma la vera gioia l’ha provata di nuovo solo quando è stata Assunta in cielo! Pur consapevole delle difficoltà Maria non si è persa d’animo ha confermato il suo Si al Signore ogni giorno. Sia un esempio per tutti noi in questo giorno di Festa.
Preghiera a Maria per la Candelora
O Maria, tu oggi sei salita umilmente al Tempio,
portando il tuo divin Figlio e lo hai offerto al Padre
per la salvezza di tutti gli uomini.
Oggi lo Spirito Santo ha rivelato al mondo che Cristo
è la gloria di Israele e la luce delle genti.
Ti preghiamo, o Vergine santa, presenta anche noi,
che pure siamo tuoi figli, al Signore e fa’ che, rinnovati nello spirito,
possiamo camminare nella luce di Cristo
finché lo incontreremo glorioso nella vita eterna. Amen