Il Santuario della Madonna della Consolata è uno dei luoghi di culto rappresentativi della città di Torino e il suo nome deriva da uno degli appellativi che si è soliti rivolgere alla Vergine Maria.
Colei che è “consolatrice degli afflitti”, in queste zone, è conosciuta con il modo più semplice e vicino agli uomini di Madonna della Consolata, poiché solo Lei può consolare ogni uomo nel momento del dolore vero.
Una devozione nata da un miracolo che, ancora oggi e di questa data, se ne conserva il ricordo pieno fra tutti coloro che le sono devoti.
Il Santuario della Madonna della Consolata è una basilica ed è uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Dedicato a Maria, invocata con il titolo di “Consolatrice” è considerata il più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi di Torino.
Qui, nel V secolo, il vescovo Massimo fa erigere, probabilmente sui resti di un precedente tempio pagano, una piccola chiesa dedicata a Sant’Andrea con una cappella dedicata alla Vergine, in cui venne posta un’immagine della Madonna. Poco dopo l’anno 1000, la chiesa diventa sede dei Monaci Novalicensi, reduci della cacciata dalla Valle di Susa da parte dei Saraceni.
Un miracolo che arriva da una guarigione inspiegabile
La grande devozione che lega la città a questo santuario ha origine da un quadro raffigurante la Madonna, di cui se ne conserva tuttora una copia postuma all’interno dell’attuale cripta del santuario.
Un cieco, il cui nome corrisponderebbe a Giovanni Ravacchio, proveniente da Briançon, giunge a Torino in pellegrinaggio sostenendo di aver ricevuto in sogno dalla Madonna precise indicazioni riguardo al recupero di quest’immagine sacra. Quando, dopo alcune insistenze presso le autorità vescovili, viene ritrovata, pare che l’uomo abbia recuperato la vista: è il 20 giugno 1104.
La città si raccomanda alla Consolata per la propria salvezza e come ex voto vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l’effigie della Vergine e la data memoranda: 1706.
Tanti i Santi passati per questo luogo sacro
Il decreto napoleonico del 1802 impone la soppressione degli ordini religiosi e i monaci dell’Ordine Cisterciense sono costretti ad abbandonare il santuario che, per un breve periodo, viene trasformato in caserma. Nel 1815 il santuario ritorna ad essere luogo sacro e la reggenza è affidata agli Oblati di Maria Vergine, su volere dell’arcivescovo Luigi Fransoni.
I santi che Torino ha avuto nei secoli sono sempre stati particolarmente legati a questo santuario. Tra essi, San Giuseppe Cafasso, che è sepolto all’interno del santuario, San Giovanni Bosco e San Leonardo Murialdo che vi si recavano frequentemente; inoltre il Beato Giuseppe Allamano, fondatore dell’Istituto Missioni Consolata, ne fu rettore dal 1880 al 1926.
Preghiera alla Madonna della Consolata
Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria.
Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato.
Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido.
Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto.
Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie.