Per un uomo originario di Terlizzi, paese in provincia di Bari, quella che poteva sembrare una giornata di lavoro ordinario, sarà invece segnata da un incontro speciale che cambierà completamente la sua esistenza.
La storia è straordinaria, una luce nell’oscurità illumina per sempre la vita di un uomo e della cittadina in cui vive.
Siamo nella cittadina di Terlizzi in Puglia, la storia di questo pastore è nota ma le cronache non riferiscono con precisione quando sia avvenuta.
Un pastore porta al pascolo le sue pecore come ogni giorno. Tutto procede tranquillo, quando si rende conto di aver smarrito una di loro. come ogni buon pastore si mette in cerca della pecora smarrita e la ritrova poco distante con una delle zampette incastrata in una fenditura. Non accade spesso ma chiaramente può succedere. Quello che assolutamente insolito è ciò che l’uomo vede quando libera la sua pecora.
L’uomo con delicatezza aiuta la pecora a liberarsi, ma come esce la zampa così si accorge che da quella fenditura emana una luce insolita. L’uomo è così incuriosito che non indugia un attimo e inizia a scavare per capire da deve si origini tanta luce. Scavando si dischiude davanti a lui una vera e propria grotta. La curiosità è ancora più forte, vi scende e scopre cosa contiene.
Il dipinto nel cuore dell’oscurità
Scende nella grotta e vede che al centro c’è un dipinto della Madonna, molto particolare. La luce viene proprio da lì. Il pastore prova sentimenti contrastanti è entusiasta ma allo stesso tempo perplesso. Tante domande gli vengono in mente. Chi ha messo li quel quadro? Come fa ad emanare luce? Ora cosa deve fare? Tuttavia è incantato dalla bellezza del quadro.
È un capolavoro dell’arte bizantina e c’è un altro particolare insolito. Davanti al dipinto c’è una lampada che arde. L’uomo esce dalla grotta e annunzia ai suoi compaesani quanto è accaduto. In tanti accorrono e constatano la presenza della grotta, del dipinto e della lampada. Ma a chi appartiene tutto questo? La grotta si trova al confine tra due frazioni, Terlizzi e Soverato. Non sapendo chi sia il proprietario del dipinto inizialmente si decide di titolarlo come Madonna di Soverato ma la contesa resta.
La contesa affidata a Dio
Capire a chi appartiene il dipinto avrebbe significato decidere la sua destinazione. Gli abitanti di ciascuna frazione lo reclamano per sé. Allora si affida la questione al giudizio di Dio. Si lega il dipinto a due tori, nella direzione in cui sarebbero andati, quella sarebbe stata la destinazione voluta da Dio e dalla Madonna. Ebbene, gli animali optano per Terlizzi così la Madonna è ribattezzata Madonna di Terlizzi.
In realtà non c’è rivalità tra i due comuni, i fedeli si spostano serenamente e si pensa di dar vita a una processione del dipinto della Madonna da Terlizzi a Soverato che col tempo è diventata una tradizione, in segno di comunione tra le due cittadine. La cosa più bella è il flusso di pellegrini, le devote preghiere e le grazie che piovono copiose dal momento del ritrovamento.
Preghiera alla Madonna di Terlizzi
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. O gloriosa Vergine Maria, madre e decoro del monte Carmelo che la tua bontà ha scelto come luogo di tua particolare benevolenza, in questo giorno solenne che ricorda la tua materna tenerezza per chi piamente indossa il santo Scapolare, innalziamo a te le più ardenti preghiere, e con confidenza di figli imploriamo il tuo patrocinio. Vedi, o Vergine santissima, quanti pericoli temporali e spirituali da ogni parte ci stringono: ti prenda pietà di noi. Il titolo col quale oggi ti celebriamo richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo quando questo, pentito, volle ritornare a lui.
Dal Carmelo infatti salì per mano del profeta Elia il sacrificio che dopo lunga siccità ottenne la pioggia ristoratrice, segno della restituita benevolenza di Dio: la preannunciò con gioia il santo profeta quando ebbe visto levarsi dal mare una bianca nuvoletta che in breve ricoprì il cielo. In quella nuvoletta, o Vergine immacolata, i tuoi figli carmelitani hanno ravvisato te, sorta immacolata dal mare dell’umanità peccatrice e che nel Cristo ci hai dato l’abbondanza di ogni bene. In questo giorno solenne sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni. Salve, Regina…
Per dimostrarci ancor più il tuo affetto, o madre nostra amorosissima, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale l’abitino che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e segno della tua benevolenza. Grazie, o Maria per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiam fatto poco conto; quante volte abbiam portato indegnamente quell’abito che doveva essere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù!
Ma tu perdonaci, o madre nostra amabile e paziente! E fa’ che il tuo santo Scapolare ci sia difesa contro i nemici dell’anima, richiamandoci il pensiero di te, e del tuo amore, nel momento della tentazione e del pericolo. O madre nostra dolcissima, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fidenti ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l’Ordine a te consacrato: Fiore del Carmelo, vite prodigiosa, splendore del cielo: Vergine Madre, mite e dolce, proteggi noi tuoi figli che ci proponiamo di salire con te il mistico monte della virtù, per giungere con te alla beatitudine eterna!Salve, Regina…
Ed ora benedici tutti, o madre della Chiesa, decoro del Carmelo… Sii con noi nella gioia e nella tristezza, in vita e in morte: e l’inno di ringraziamento e di lode che innalziamo in terra, ci sia concesso, per la tua intercessione, di proseguirlo in cielo a te e al Figlio tuo Gesù, che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen