La Madonna della Corona di Spiazzi è legata a un ritrovamento straordinario e misterioso, avvenuto all’interno di un monastero a dir poco suggestivo che sfida la forza di gravità.
C’è un particolare di questa immagine che ha sempre stupito tutti coloro che si sono messi all’ascolto di questa storia e che mostra, allo stesso tempo, la pietà con la quale Maria ha guardato i figli che a Lei si sono rivolti. La Madonna è meglio nota come “Madonna della Corona”, per il motivo che l’immagine risulta essere incoronata. Questo dettaglio ha sempre colpito il popolo fedele di Spiazzi, in provincia di Verona.
Il Santuario di Spiazzi di Monte Baldo, in provincia di Verona, è un luogo di grande misticismo e di preghiera che viene costruito su di uno sperone che si trova a picco sulla Valdadige. Al suo interno c’è un’immagine cinquecentesca che raffigura l’Addolorata in una posizione anche qui abbastanza comune, ma che mostra la struggente pietà misericordiosa di una Madre nei confronti del suo Figlio.
Quella statua così particolare
Quello cioè di una Madre che regge sulle ginocchia il Figlio deposto dalla croce, nel momento cioè più doloroso che può vivere ogni donna, e un attimo prima dell’evento centrale per la storia dell’intera cristianità, ovvero la morte in Croce che precede di tre giorni la Resurrezione del Signore.
Quella immagine ha però una storia molto particolare. Già nel 1522 comparve, in maniera assolutamente miracolosa, all’interno della cappella degli eremiti che allora risiedevano in questo luogo, e che lo avevano scelto come immagine dello sfondo, come richiamo alla loro vocazione, quindi all’amore ascetico e alla ricerca di Dio.
Un’immagine sacra sparita e ritrovata
Solo in seguito si venne a scoprire che si trattava di una Pietà che era sparita dall’isola di Rodi, dove sarebbe stata in precedenza custodita durante il periodo dell’invasione ottomana. Dall’isola, al tempo dell’occupazione turca di Rodi, ci fu la conseguente fuga dei Cavalieri di San Giovanni dell’Ospedale, i cosiddetti Ospitalieri, vale a dire coloro che in seguito diventeranno i Cavalieri di Malta.
Chi ha costruito il Santuario della Madonna della Corona? Sembra sfidare la legge di gravità, aggrappato com’è sulla parete verticale del Monte Baldo, a 774 metri di altezza. Il Santuario della Madonna della Corona sorge, secondo la tradizione popolare, nel 1522, esattamente nel punto in cui fu rinvenuta una statua quattrocentesca, raffigurante la Pietà. L’area era, tuttavia, frequentata da eremiti sin dall’anno Mille.
È l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni a inglobare la chiesetta originaria in una nuova costruzione, trasformatasi nel corso dei secoli nell’attuale luogo di culto.
Quanti scalini ci sono per arrivare alla Madonna della Corona? Raggiungere il Santuario è, ancora oggi, una sfida, così come in passato. A colpire è l’imponente scalinata in pietra, composta da 1614 gradini, un tempo unica via d’accesso, che si inerpica nella roccia.
Come arrivare al Santuario della Madonna della Corona?
Il Santuario della Madonna della Corona si raggiunge per lo più attraverso sentieri del CAI, tra boschi di faggi e abeti, prati e malghe. La soluzione più rapida è quella che passa da Caprino Veronese. Giunti nella località di Spiazzi, è possibile parcheggiare e proseguire a piedi, percorrendo la scalinata storica o camminando lungo la strada asfaltata. In alternativa, si può imboccare il noto “Sentiero della Speranza”, partendo da Belluno o dalla Val d’Adige, un percorso piuttosto ripido, che costeggia la montagna.
Preghiera alla Madonna della Corona di Spiazzi
O Vergine Addolorata della Corona,
noi tuoi figli devoti
pellegrini al tuo santuario
Ti ringraziamo di accoglierci
nel tenero abbraccio
del tuo cuore di Madre.
Tu sei la Madre del Figlio di Dio,
fatto Uomo nel tuo grembo verginale:
siamo certi della tua efficace intercessione
di Madre della Chiesa:
esaudisci le nostre invocazioni di figli
che a Te ricorrono con fiducia confidente.
Noi mettiamo sotto il tuo manto materno
di protezione e di difesa
le nostre famiglie e i nostri giovani,
gli ammalati, gli infermi e gli anziani,
i poveri e i sofferenti,
i disoccupati, i disperati e gli angosciati.
Ai tuoi piedi di Madre deponiamo
la richiesta di una grazia
che tanto ci sta a cuore…
Ti chiediamo una speciale benedizione
per il Santo Padre e per il nostro Vescovo,
per la Diocesi con i suoi laici e i suoi consacrati
e per il nostro Seminario.
Impetraci il dono di santi preti
che testimonino un amore appassionato
alla Parola di Dio, all’Eucaristia,
al Sacramento della Riconciliazione,
al Magistero della Chiesa,
alla nostra gente,
a Te, o Madre nostra e di ogni sacerdote,
e alla comunione fraterna presbiteriale.
Veglia maternamente su tutti noi
dall’alto di questa rupe
e come rugiada celeste
manda su noi tutti la tua materna benedizione di Madre.
Amen.
+ Giuseppe Zenti