La violenza degli uomini sulle donne, purtroppo, è storia antica. Le mille lacrime di dolore commuovono anche il cielo.
Il tempo del fidanzamento è quello in cui si sceglie di stare per sempre con una persona, ma a volte non è sufficiente a scoprire il mostro che si cela dietro le apparenze.
Caterina vive con suo fratello a Crema, provincia di Cremona. Incontra un uomo decide di sposarlo, ma non è per nulla consapevole che sta rischiando la vita.
Quello che è accaduto a Caterina è terribile e troppo frequente. È diventata adulta, in età da marito. Vive con suo fratello, il quale insiste affinché sposi Bartolomeo. Fin da subito appare stridente il contrasto tra le due personalità. Lei donna umile, buona, docile e devota. Bartolomeo rude, bruto, malvagio e corrotto. È evidente a tutti che non hanno niente in comune, ne è consapevole anche la coppia. Tuttavia procedono e convolano a nozze.
Caterina è buona ma non certo remissiva, fa della conversione del marito la sua ragione di vita. Questo, ovviamente a lui non sta bene perché vive serenamente nella sua malvagità. La donna soffre molto. L’uomo è malvagio e brutale e non accenna a dare segnali di cambiamento. Questo fa brillare ancora di più la sua personalità riconosciuta eroica da quanti la conoscono. Non è intenzionata a demordere.
La drastica decisione di Bartolomeo
Questa figura così pressante soffoca Bartolomeo che prende una decisione drastica: ucciderà Caterina. Ordisce un piano diabolico e inizia a metterlo in atto. Propone a Caterina di andare a fare visita ai genitori di lei che vivono a Bergamo. Ovviamente ella accetta, è felice di rivedere i suoi amati genitori. Partono a cavallo. Poco distanti da Crema devono, però, attraversare un bosco, scenario ideale per il piano terribile dell’uomo feroce.
Bartolomeo ha portato con sé un’ascia, ben nascosta all’ignara donna. Giunti al bosco, l’uomo devia dalla strada principale e si immerge nella foresta. Caterina è perplessa per la scelta, ma lo segue senza dire una parola, sa che è un violento e una qualsiasi osservazione potrebbe innervosirlo, mentre è insolitamente calmo. La donna si fida e procede con lui. Giunti a metà del bosco l’uomo si ferma, scende da cavallo e invita la donna a fare lo stesso.
All’improvviso il mostro si rivela sguaina l’ascia e si scaglia contro la donna. Ella per istinto cerca di difendersi alza la mano destra, che finisce tragicamente mozzata. L’uomo ha di mira la gola, vuole decapitare Caterina. Appena si accorge di aver colpito la mano completa l’amputazione strappando l’arto dal braccio, crudele in maniera disumana. Ma la donna resta in piedi, pietrificata perché realizza cosa le sta accadendo. È immersa in una pozza di sangue. Bartolomeo la colpisce, ancora e ancora finché stremata, la donna cade a terra nel suo stesso sangue. Lui la crede morta, fugge, ma non è così. La dolce Caterina giace in fin di vita, non ha paura di morire, sa che di li a poco morirà non le resta che una cosa da fare: pregare.
L’ultimo desiderio
La donna sa che non ci sono speranze per lei, ha un ultimo desiderio ma è certa che nessuno potrà esaudirlo. Vorrebbe tanto ricevere i sacramenti per andare preparata all’incontro con Gesù. Prega con tutte le forze che le restano, invoca l’intercessione della Vergine Maria. All’improvviso dinanzi a lei si staglia un bagliore di luce che dirada l’oscurità che la sta avvolgendo. Vede chiaramente una bellissima Signora, pian piano le si avvicina, la prende per un braccio e l’aiuta a rialzarsi. Il sangue smette di scorrere, il suo corpo mutilato e ferito riprende vigore. La Signore dice a Caterina di seguirla, lei vorrebbe prima cercare la sua mano perduta, ma la Madonna l’invita a non preoccuparsi di niente, tutta sarebbe accaduto a tempo debito. La porta in una capanna, le promette che sarebbero arrivati aiuti e poi svanisce.
Effettivamente arrivano dei contadini che si adoperano con solerzia per aiutarla. La portano a Crema. Uno degli uomini ritrova la mano di Caterina e la porta. Giungono in città, consapevoli della gravità della situazione decidono di portarla nella Chiesa di San Benedetto. Il Parroco li accoglie, ascolta la storia che Caterina riesce a raccontare con un filo di voce, le amministra i desiderati sacramenti e la donna muore. La notizia corre veloce per tutta la città. Il punto in cui la Vergine è apparsa a Caterina nel bosco ben presto diventa meta di pellegrinaggio e luogo di guarigioni miracolose. Nasce così la devozione alla Madonna della Croce, dove oggi sorge un bellissimo santuario.
Preghiera alla Madonna della Croce di Crema
Santa Maria della Croce, ascolta la nostra preghiera. Tu, che fosti vicina a Caterina degli Uberti nell’ora della prova e della morte; Tu, che fosti vicina a Gesù sul Calvario e ci fosti donata come Madre; Tu, che sei tanto vicina al Signore nella gloria del Cielo: veglia sulla nostra vita e su quanti ci sono cari. Cammina con noi per aiutarci e consolarci. O Regina e Madre di tutti, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.