È risaputa la devozione dei romani per la Madonna del Divino Amore, e la storia di oggi ci dimostra che un legame così forte porta frutti straordinari a distanza di molto tempo.
Un pellegrino che si è perso in una zona impervia nel lontano 1740 e la città di Roma durante la Seconda Guerra mondiale, cosa hanno in comune? La devozione alla Madonna del Divino amore. Scopriamo come.
La devozione che ricordiamo oggi nasce da un dipinto che raffigura Maria con il Bimbo Gesù in braccio attorniata da angeli e coronata dallo Spirito Santo.
Il fatto più antico legato al culto della Madonna del divino amore vede protagonista un uomo che si sta recando in pellegrinaggio a San Pietro. Durante il percorso, giunto a Castel di Leva si perde. Siamo nel 1740, le strade non sono agevoli come al giorno di oggi, e questo borgo si presente impervio e inospitale.
L’uomo evidentemente spaventato si illumina quando scorge a distanza delle abitazioni rurali. Vi si dirige certo che avrebbe trovato ospitalità e rifugio presso quelle famiglie. Mentre incede ansimante per la paura trova lungo il cammino dei cani randagi e feroci che lo attaccano.
Si vede perduto, spontaneamente alza gli occhi al cielo, ma scorge in lontananza la torre di un castello dove svetta una statua della Vergine col Bambino, sovrastata da una colomba simbolo dello Spirito Santo. Con tutta la forza del cuore invoca l’aiuto della Madonna. Come finisce di parlare i cani si ammansiscono e in men che non si dica si dileguano. L’uomo è salvo come ha chiesto. Durante tutto questo le sue urla hanno sorpreso dei pastori che si trovano poco distanti che accorrono. L’uomo racconta l’accaduto e gli spiegano che quell’immagine a cui si è rivolto risale al XIII secolo e loro ne sono molto devoti. Poi lo aiutano a ritrovare la via.
La Madonna del Divino Amore salva Roma
Trascorre il tempo, innumerevoli sono i fatti straordinari intrecciano la vita dei romani con la Madonna del Divino amore. Uno di quelli più eclatanti ci porta a una delle pagine più buie della storia: la Seconda Guerra mondiale.
Nel frattempo l’icona della Madonna è stata portata a Roma ed è sorto un santuario ad essa dedicato. Durante l’ottavario della Pentecoste e la novena della Madonna del Divino Amore, iniziate quell’anno il 28 maggio 1944, poco prima della battaglia per la conquista di Roma tra i nazisti e gli Alleati.
Papa Pio XII invita solennemente i romani a pregare per la salvezza della città. In quei giorni l’affluenza a San Lorenzo in Lucina aumenta in maniera vertiginosa, tanto che il giornale “La Civiltà Cattolica” riferisce di 15.000 comunioni distribuite quotidianamente.
La grande affluenza di popolo suggerisce di trasferire l’icona mariana nella chiesa di Sant’Ignazio a Campo Marzio, evidentemente più grande. Durante la cerimonia solenne del 4 giugno 1944 i romani pronunciano un voto alla Madonna del Divino amore. Chiedono la protezione di Roma dalla distruzione della guerra e si impegnano a costruire un nuovo e più grande santuario in suo onore. La cerimonia si è svolta alle 18, alle 19 scatta il coprifuoco. Questo lascia intendere il clima di terrore che si respira.
Lo stupore di Papa Pio XII
Quella stessa sera gli alleanti entrano trionfalmente a Roma, mentre l’esercito tedesco è costretto alla fuga. Tra lo stupore generale tutti inneggiano a Maria “salvatrice dell’Urbe”. Anche Papa Pio XII ora è libero di uscire e recarsi in pellegrinaggio a Campo Marzio per omaggiare la Madonna. È lui a rinnovare a nome di tutto il popolo il voto che prima è stato espresso nel terrore. Le sue parole sono commoventi.
“Noi oggi siamo qui non solo per chiederLe i suoi celesti favori, ma innanzitutto per ringraziarLa di ciò che è accaduto, contro le umane previsioni, nel supremo interesse della Città eterna e dei suoi abitanti” – sono state le parole del Pontefice in quella occasione. “La nostra Madre Immacolata ancora una volta ha salvato Roma da gravissimi imminenti pericoli; Ella ha ispirato, a chi ne aveva in mano la sorte, particolari sensi di riverenza e di moderazione; onde, nel mutare degli eventi, e pur in mezzo all’immane conflitto, siamo stati testimoni di una incolumità, che ci deve riempire l’animo di tenera gratitudine verso Dio e la sua purissima Madre”. Il voto è mantenuto, il Santuario, bellissimo è costruito e la gratitudine nel cuore dei romani non si è mai estinta come la devozione alla Madre di Dio.
Preghiera alla Madonna del Divino Amore
O bella Vergine Immacolata Maria, Madre di Dio e Madre nostra, o Madonna del Divino Amore, a te rivolgiamo la nostra fiduciosa preghiera per le grazie di cui abbiamo bisogno. Tutto tu ci puoi ottenere, tu che meritasti di sentirti salutare dall’angelo di Dio: Ave, gratia plena!. Sì, o Maria, veramente tu sei piena di grazia, perché il tuo celeste Sposo, lo Spirito Santo, col Suo divino Amore, fin dalla tua concezione è venuto in te, ti ha preservata dalla colpa e conservata immacolata; è ritornato sopra di te nell’Annunciazione e t’ha resa Madre di Gesù lasciando intatta la tua verginità; su te si è posato ancora nel giorno della Pentecoste, riempiendoti dei suoi sette doni, sicché Tu sei tesoriera e fonte delle divine grazie.
Tu, dunque, Madre dolcissima del Divino Amore, ascolta le nostre suppliche: grazie Madonna! Assicura all’Italia e al mondo la pace, fa trionfare il tuo amore, proteggi il Papa, raduna nell’unità perfetta voluta dal tuo divin Figlio tutti i cristiani, illumina con la luce del Santo Vangelo coloro che ancora non credono, converti a Dio i poveri peccatori, dona anche a noi la forza per piangere i nostri peccati e vincere d’ora in poi le tentazioni, rischiaraci la mente per seguire sempre la via del bene, aprici alfine, o Maria, quando Dio ci chiamerà, la porta del cielo.
Ed intanto, tu che ci vedi gementi e piangenti in questa valle di lacrime, soccorrici nelle nostre miserie, conservaci la rassegnazione nelle inevitabili croci della vita, guarisci, o Madre di grazia, le nostre infermità, ridona la salute ai malati che a te ricorrono. Solleva o Maria e libera dalle loro pene le anime sante del Purgatorio, specialmente quelle affidate all’Opera dei Suffragi del Santuario e le vittime di tutte le guerre. Guarda maternamente e proteggi le opere del tuo Santuario del Divino Amore e a noi, tuoi figli, concedi, dolcissima Madre, di poterti sempre lodare e che il nostro cuore sia tanto acceso del Divino Amore in vita, da poterne godere in eterno nel Cielo. Amen.