Preghiera a Maria, 5 luglio: particolare apparizione della Sacra Famiglia

Il santuario della Madonna dell’Asinello è costruito nel luogo in cui la Vergine è apparsa, per chiedere ravvedimento e conversione agli abitanti del paese.

Maria in groppa all'asinello con Giuseppe
Madonna dell’Asinello

All’interno del santuario, si trova un altare proprio dedicato alla Madonna dell’Asinello, in memoria dell’avvenimento straordinario, e dell’immagine che ritrae Maria in una scena molto particolare quanto suggestiva.

Questi è custodito dal 1957 dai francescani Cappuccini, ricostruito un secolo e mezzo dopo la scomparsa del precedente antico santuario omonimo.

La devozione è legata a frate Adamo da Rovigo, religioso noto e stimato per la sua vita di santità e per il suo misticismo, Il 5 luglio 1615 ha una visione della sacra Famiglia, dopo avere trascorso tutta la notte in preghiera.

La particolare apparizione della Madonna dell’Asinello

Questa gli si presenta raffigurata in una delle maniere più classiche, durante la fuga in Egitto. La Vergine è seduta su di un asinello e porta Gesù Bimbo in braccio. A guidare la cavalcatura c’è San Giuseppe, e la direzione è quella del Santuario della Navicella. Attorno a loro vi sono tre angeli che cantano le lodi a Maria.

Del fatto prodigioso viene accennato negli Annali dei Cappuccini della provincia veneta e negli Atti del vescovo Milotti. In ogni caso, la notizia dell’apparizione fa il giro della città. Così il vescovo decide di stabilire la festa, e la data è quella della prima domenica di luglio. A celebrarla, i confratelli dell’Oratorio della SS. Trinità.

Durante la processione viene trasportata il simulacro della Vergine, nella stessa sembianza con cui appare al frate mistico Adamo. Durante la peste del 1630-1631 i cittadini di Chioggia si rivolgono alla Vergine per chiedere che il flagello potesse terminare al più presto. Per questa ragione si fa voto di erigere nel santuario della Navicella un altare proprio alla Madonna dell’Asinello.

Maria in groppa all'asinello con Giuseppe
Santuario Madonna dell’Asinello – lalucedimaria.it

La Madonna opera il prodigio

L’epidemia stermina un numero di persone pari a circa 7mila, su una popolazione di 12mila abitanti. Ogni giorno si registrato un numero di decessi tra i 16 e i 30. Ma dopo che si fa il voto a Maria le cose migliorano prodigiosamente.

La peste è scacciata, e di conseguenza il voto viene mantenuto. Le cronache registrano che l’epidemia si conclude definitivamente il 22 novembre 1631. La situazione, nel 1700, tuttavia muta in maniera radicale. Nel 1799 l’Austria vuole trasformare l’edificio sacro in una fortezza militare. Per questo la sacra immagine di Maria, dal santuario in riva al mare viene trasportata nella chiesa di S. Francesco fuori le mura, e dopo tre anni nella chiesa dei Cappuccini.

Dopo la soppressione dei religiosi che avviene nel 1806, l’immagine passa nel centro della città, nella chiesa di San Giacomo. Dovrà passare un secolo e mezzo per il progetto di ricostruzione del santuario scomparso. E’ il vescovo cappuccino mons. Giovanni Giacinto Ambrosi che nel bel mezzo della guerra, nel 1 gennaio ’44, fa un voto solenne.

Il frate promette che se la città fosse stata risparmiata dal conflitto avrebbe ricostruito il tempio della Navicella. La città esce indenne dalla guerra. Così avviene che il 13 marzo 1952 il vescovo può benedire solennemente la prima pietra del santuario.

Dal 1957, poi, il nuovo santuario “Beata Vergine della Navicella” e della nuova parrocchia annessa sono affidati ai Cappuccini.

Preghiera alla Madonna dell’Asinello

O Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di bambino, puro e limpido come acqua di sorgente. Ottienimi un cuore semplice, che non assapori la tristezza; un cuore grande nel donarsi e tenero nella compassione; un cuore fedele e generoso che non dimentichi nessun beneficio e non serbi rancore per il male.

Forma in me un cuore dolce e umile, un cuore grande ed indomabile che nessuna ingratitudine possa chiudere e nessuna indifferenza possa stancare; un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal Suo amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo. Amen

Gestione cookie