Margherita è immobilizzata a letto da ben diciotto anni, la medicina non riesce a guarirla, per tutti è spacciata.
La povera donna non conosce il nome della malattia che la costringe a letto e le procura indicibili dolori. Dove gli uomini non sanno la sapienza divina opera.
Siamo nel comune di Fivizzano in provincia di Massa Carrara, semi di vita nuova germogliano per tutto il paese dal dolore di una donna.
Tutti conoscono Margherita, sono solidali con lei, se ne prendono cura, ma con senso di sconfitta nel cuore di chi non sa dare un nome a una malattia ma solo assistere inerme al consumarsi di una giovane vita. Le condizioni della donna sono gravi e non potrà guarire, ecco tutto quello che si sa. Innumerevoli visite riceve ogni giorno, ma di quel 5 maggio non si dimenticherà mai.
Giunge a farle visita un uomo, un vicino di casa che il giorno seguente si sarebbe recato a Reggio Emilia per motivi di affari. Come tutti in paese anche lui è preoccupato per Margherita, va da lei per salutarla e chiederle se c’è qualcosa che le può portare da Reggio. La donna non conosce quella città, eppure in modo spontaneo le nasce direttamente dal cuore una richiesta molto particolare.
La grazia tocca Margherita
Margherita chiede che le sia portata un’immagine della Madonna della Ghiara. Con questo titolo la Madonna è da tempo venerata nella cittadina emiliana ed è nota per elargire molteplici grazie a chi le invoca con cuore puro. La richiesta è così semplice che stupisce l’uomo, e promette di esaudirla. L’uomo parte e compie i suoi affari. Purtroppo preso dalle sue occupazioni dimentica completamente la promessa. Compiuti gli impegni di lavoro torna a casa va a fare visita alla donna.
Nell’andare si ricorda della promessa. Entra da lei prostrato, me le dice la verità. Non ha con sé l’immagine richiesta perché lo ha dimenticato. Possiamo solo immaginare il dolore e la disperazione di Margherita, confidava tanto nel soccorso della Madonna. Alza gli occhi al cielo e la invoca con tutto il suo cuore. Ma è proprio in questo momento da una trave del soffitto scende l’immagine tanto desiderata. L’immane commozione aumenta quando, attimo dopo attimo, sente i dolori sparire e con loro la malattia. Margherita è completamente guarita. Da quel giorno prende il via la straordinaria devozione alla Madonna che viene così rinominata di Reggio, e a Fivizzano nasce anche il Santuario a lei dedicato.
Preghiera alla Madonna di Reggio a Fivizzano
Rimani, Maria, accanto a tutti gli ammalati del mondo, di coloro che in questo momento, hanno perso conoscenza e stanno per morire; di coloro che stanno iniziando una lunga agonia, di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione; di coloro che gridano e piangono per la sofferenza; di coloro che non possono curarsi perché poveri; di quelli che vorrebbero camminare e devono restare immobili; di quelli che vorrebbero riposare e la miseria costringe a lavorare ancora; di quelli che sono tormentati dal pensiero di una famiglia in miseria; di quanti devono rinunciare ai loro progetti; di quanti soprattutto non credono in una vita migliore; di quanti si ribellano e bestemmiano Dio; di quanti non sanno o non ricordano che il Cristo ha sofferto come loro.