Chi può resistere alla tenerezza di un bambino appena nato?
Chi non sarebbe tentato di prenderlo in braccio e coccolarlo?
Un bambino appena venuto al modo non incute paura a nessuno, anzi, chiede protezione ed esprime solo estrema fiducia in chi se ne prende cura, quella di cui è capace chi è puro e non sa che le mani dell’uomo possono far male.
Cosa accadrebbe ad un bambino indifeso se capitasse in mani crudeli, nemmeno volgiamo immaginarlo, la cronaca è già troppo piena di questi fatti. E lo era anche al tempo di Gesù, quando Erode comandò l’assassinio di tutti i bambini nati a Betlemme, per cercare di uccidere il Messia.
Il piccolo, che nasce in un mondo di pericoli, è il nostro Dio/Creatore, che ha voluto provare quello stesso viaggio che tutte le sue creature fanno, dal momento in cui vengono al mondo.
Il bambino della mangiatoria, così fragile, cosi potente, dovrebbe toccare il cuore di tutti o almeno di coloro che non sono insensibili alla vita che una mamma e un padre sanno donare al mondo.
Nel caso di Gesù Bambino, la mamma e il papà sono due persone speciali, ma non per questo agevolate, nel loro ruolo genitoriale.
Partorire il Figlio della salvezza ed esserne il padre putativo sono due compiti non da poco, affidati a due novelli coniugi, come Maria e Giuseppe.
Del resto, quel bambino salderà anche la loro eterna unione e renderà tangibile la certezza della presenza di Dio in mezzo agli uomini.
O Gesù, che hai voluto farti bambino, mi avvicino a te con fiducia.
Credo che il tuo amore premuroso prevenga ogni mia necessità, e anche per l’intercessione della tua santa Madre, tu possa veramente venire incontro a ogni mia necessità, spirituale e materiale, se ti prego secondo la tua volontà.
Ti amo con tutto il cuore e con tutte le forze del mio animo.
Ti chiedo perdono se la mia debolezza mi induce al peccato.
Ripeto con il tuo vangelo: Signore, se tu vuoi puoi guarirmi.
A te lascio decidere il come e il quando.
Sono disposto anche ad accettare la sofferenza, se questa è la tua volontà, ma aiutami a non indurirmi in essa, rendendola infruttuosa.
Aiutami a essere servitore fedele e ad amare, per amor tuo, divino Bambino, il mio prossimo come me stesso.
Bambino onnipotente, ti prego con insistenza di assistermi in questo momento, nella mia attuale circostanza.
Donami la grazia di rimanere in te, di essere posseduto e possederti interamente, con i tuoi genitori, Maria e Giuseppe, nella lode eterna dei tuoi celesti servitori. Amen.
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