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Preghiere

La preghiera che fa miracoli: sette dolori e gioie di San Giuseppe

Non si contano le grazie che San Giuseppe elargisce a chi si accosta a questa orazione, con fiducia e perseveranza. Una occasione per ripercorrere tutti i momenti più lieti ma anche la sofferenza della sua vita, insieme a Gesù e Maria.

Quando pensiamo al dolore che Gesù ha offerto, siamo soliti associarlo a quello di Maria, sua Madre. Ma non possiamo trascurare le sofferenze di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, e figura chiave nel progetto di Salvezza dell’umanità.

C’è una devozione che molti ancora non conoscono, che possiamo iniziare in qualsiasi giorno, e ci permette di godere della sua paterna e potente protezione nel corso di un intero anno.

La preghiera a San Giuseppe che fa miracoli

Al dolore che Maria ha sopportato, guardando morire suo Figlio, da cui appunto l’Addolorata, è legata la devozione dei “Sette dolori di Maria”. Ma non tutti sanno che esiste una devozione simile, anche per San Giuseppe.

Si racconta che, secoli fa, il Santo avrebbe concesso una via di benedizioni a tutti coloro che pregavano i sette dolori e le sette gioie che hanno accompagnato durante la sua esistenza terrena.

Questa devozione risale a fra’ Giovanni da Fano, fu proprio lui a scrivere la storia di due frati che furono miracolosamente salvati da un naufragio, proprio grazie all’intervento di San Giuseppe, il quale apparve dicendo: “Io sono San Giuseppe, degnissimo sposo della Beatissima Madre di Dio, al quale tanto vi siete raccomandati… E ultimamente ho impetrato, dall’infinita clemenza divina, che qualunque persona dirà ogni giorno, per tutto un anno, sette “Padre nostro” e sette “Ave Maria”, meditando sui sette dolori che io ebbi nel mondo, otterrà da Dio ogni grazia che sia conforme al suo bene spirituale”.

fra Giovanni da Fano

Fra Giovanni, nel raccontare questa miracolosa vicenda, portò l’intera Chiesa alla conoscenza di questa particolare quanto speciale devozione, alla quale verrà poi anche affiancata la concessione di un’indulgenza da parte di grandi Pontefici, come Papa Pio VII, Papa Gregorio XVI e Papa Pio IX.

La storia di questa devozione, come dicevamo, parte dalla descrizione di quest’apparizione: “Mi narrò un frate minore dell’Osservanza, degno di fede, che, essendo due frati del detto Ordine in una nave che andava in Fiandra, con circa trecento persone, ebbe per otto giorni grandissima tempesta.

Uno di quei frati era predicatore e devotissimo di San Giuseppe, al quale con tutto il cuore si raccomandava. La nave si sommerse con tutti quegli uomini e il frate, con il suo compagno, si trovarono nel mare sopra una tavola, sempre raccomandandosi con grandissima fede a San Giuseppe” – descrive.

Fu soltanto il terzo giorno che un bellissimo giovane apparve al centro di questa tavola e, dopo averli salutati, i tre frati si trovarono inginocchiati a terra. Da lì, con molta devozione, i tre chiesero a lui chi fosse e da lì, il suo rivelarsi nell’essere proprio San Giuseppe.

La devozione si è, poi diffusa anche se resta ancora poco conosciuta. La si conosce con il nome di “I sette dolori e gioie di San Giuseppe” e, quanto la diffusione quanto la sua durata, è basata sui misteri della vita nascosta di Gesù, dove lo stesso San Giuseppe, insieme a Maria, è coinvolto.

Come pregare “I sette dolori e gioie di san Giuseppe”

I sette dolori e le sette gioie di San Giuseppe vengono pregati per un anno intero, ogni giorno e, a chi crede fermamente, possono aiutare a superare periodo di sofferenza e di angoscia e, anche, per essere illuminati nelle scelte più difficili da prendere, con accanto la guida di san Giuseppe, uomo retto e giusto, scelto da Dio.

Primo: “Dolore di Giuseppe prima di conoscere la vocazione di Maria e gioia nello scoprire il progetto che Dio aveva su di lui”

Sposo purissimo di Maria Santissima,
grandi furono le angosce del tuo cuore,
agitato dal timore
di dover abbandonare la tua amatissima Sposa,
perché divenuta Madre di Dio;
ma ineffabile fu anche la gioia che provasti,
quando l’Angelo ti rivelò il grande mistero dell’Incarnazione.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
ti preghiamo di soccorrerci ora
con la grazia di una buona vita
e, un giorno, con il conforto di una santa morte,
somigliante alla tua, accanto a Gesù e a Maria.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Secondo: “Dolore di Giuseppe per le difficoltà incontrate a Betlemme e gioia per la nascita di Gesù”

Felicissimo Patriarca,
che fosti elevato all’eccelsa dignità
di Padre verginale del Verbo incarnato,
il dolore che provasti nel veder nascere il Bambino Gesù
in tanta povertà ed indifferenza della gente
si cambiò subito in gioia,
all’udire il canto degli Angeli
e all’assistere all’omaggio
reso al Bambino dai pastori e dai Magi.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
ti supplichiamo d’ottenerci
che, dopo il cammino di questa vita terrena,
possiamo godere eternamente
degli splendori della gloria celeste.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Terzo: ” Dolore di Giuseppe alla circoncisione del Bambino e gioia nell’imporgli il nome di Gesù”

Glorioso San Giuseppe,
il Sangue che il Bambino Gesù
sparse nella Circoncisione
ti trafisse il Cuore,
ma ti consolò il tuo compito di Padre
d’imporre al Bambino il nome di Gesù.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia
ottienici che, purificati da ogni peccato,
possiamo vivere col nome di Gesù
sulle labbra e nel cuore.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Quarto: “Dolore e gioia di Giuseppe per la profezia di Simeone”

Fedelissimo San Giuseppe,
che fosti partecipe dei misteri della Redenzione,
se la profezia di Simeone
su ciò che Gesù e Maria avrebbero dovuto patire
trafisse anche il tuo Cuore,
ti consolò però la certezza
che molte anime si sarebbero salvate
per la Passione e Morte di Gesù.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
ottienici che anche noi
possiamo essere nel numero degli eletti.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Quinto: “Dolore di Giuseppe per l’esilio in Egitto e gioia nell’affidarsi alla volontà di Dio”

Sollecito Custode del Figlio di Dio,
quanto soffristi nel dover portare in salvo
dal re Erode il Figlio dell’Altissimo!
Ma quanto gioisti, avendo sempre con te il tuo Dio,
insieme a Maria, tua amatissima Sposa!
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
impetraci che, allontanando da noi
ogni occasione di peccato,
possiamo vivere santamente,
nel servizio del Signore e per il bene del prossimo.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Sesto: “Dolore e gioia di Giuseppe nel ritorno dall’Egitto in Israele e nella residenza a Nazareth”

Angelo protettore della Santa Famiglia,
che ai tuoi cenni ammirasti soggetto il Re del Cielo,
se la tua gioia nel ricondurla dall’Egitto
si turbò per timore di Archelao,
avvertito dall’Angelo,
con Gesù e Maria dimorasti a Nazareth
in piena letizia fino alla fine della tua vita terrena.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
ottienici che, liberati da ogni ansia,
possiamo vivere serenamente
e giungere un giorno ad una santa morte,
assistiti da Gesù e Maria.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Settimo: “Dolore di Giuseppe per aver smarrito Gesù e gioia per averlo ritrovato nel tempio fra i dottori”

Giuseppe santissimo,
tu che smarristi senza tua colpa il fanciullo Gesù,
con ansia e dolore lo cercasti per tre giorni,
finché con somma gioia
lo ritrovasti nel Tempio fra i dottori.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia,
ti supplichiamo che non ci avvenga mai di perdere Gesù
a causa dei nostri peccati;
ma, se per disgrazia lo perdessimo,
ottienici di ricercarlo prontamente,
per goderlo in Cielo, dove in eterno
canteremo con Te e la divina Madre
la sua divina Misericordia.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Simona Amabene

Scritto da
Simona Amabene

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