Di tanto in tanto in rete circola una notizia che suscita perplessità. Il Padre nostro andrebbe cambiato perché “gender schierato”.
È ricomparsa in rete la notizia secondo la quale la “Chiesa inglese” vorrebbe riformulare la preghiera del cristiano: il Padre nostro. Così come sta ora, suona come sessista. Cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.
Dio è padre o madre? Perché nella preghiera cristiana per eccellenza prevale l’elemento maschile?
Alla ricerca del Padre nostro “gender fluid”
Di tanto in tanto da circa dieci anni in rete rimbalza questa notizia. Gli elementi comuni con cui la notizia è diffusa sono tre. Primo alcuni Vescovi della Chiesa inglese; secondo vorrebbero cambiare il Padre nostro perché è sessista; terzo occorrerebbe trovare una formulazione “gender fluid”, come per dire neutra che coinvolge tutti. Non è solo la proposta in sé che desta perplessità ma anche i poveri dettagli con cui è fatta circolare la notizia.
Innanzitutto è una presunta notizia che compare e ricompare a intervalli di tempo. Se la “Chiesa inglese” avesse voluto formulare una proposta di quanto tempo ancora avrebbe bisogno?
Poi si fa sempre riferimento ad alcuni vescovi della Chiesa inglese? Quale Chiesa, quella anglicana o cattolica? Perché non trapela neanche un nome? Generalmente chi muove delle proposte progressiste è identificato, volente o nolente. Anche se qua non sarebbe neanche una questione di progressisti o conservatori è una questione di fedeltà alla Bibbia e al Vangelo in particolare.
E’ risaputo che i promotori dell’ “Ideologia gender” preferiscono parlare più di genitore 1 e genitore 2, oppure fornitore di materiale biologico per riferirsi a quelli che convenzionalmente sono chiamati padre e madre. Ma nella pratica come si farebbe ad applicare tutto questo a Dio? Chiamare Dio padre è solo riferimento al genere del Creatore di tutte le cose?
Perché chiamiamo Dio Padre
Se nell’Antico Testamento prevale la visione di Dio Creatore e liberatore, nel Nuovo Testamento Dio è quasi esclusivamente concepito come Padre. Pensiamo semplicemente a tutte le volte che si fa riferimento al fatto che Gesù è il Figlio di Dio quindi se è Figlio, Dio è Padre. Nel Vangelo di Giovanni Gesù è descritto come unigenito di Dio, manifestazione o gloria del Padre. Ma più di tutti Gesù in persona ci esorta ad essere perfetti e misericordiosi come “il Padre vostro che è nei cieli”. Infine la preghiera del Padre nostro ci è stata insegnata da Gesù, proprio nella forma in cui la recitiamo ancora oggi a più di duemila anni di distanza. Chi è un padre? È solo chi fornisce materiale biologico? O è anche chi ti ha generato perché ti ha desiderato? Chi ti ama e ti dona materialmente tutte le cose belle di questo mondo? Chi ti dona tutto di sé stesso fino a morire per te? Padre non è chi ti perdona e crede sempre in te nonostante tutto quello che fai? Rivolgersi a Dio come Padre non è questione di genere ma questione di relazione, di ciò che Dio ha fatto, fa e farà sempre per ciascuno di noi.
In cielo saremo sessuati?
La sessualità non è qualcosa che abbiamo ma è chi siamo. Siamo donne o uomini. Fermo restando il rispetto per tutte le persone in senso assoluto, senza se e senza ma. Quando vivremo la Vita eterna essere uomini o donne avrà un valore diverso rispetto a qui sulla terra. Infatti, quando a Gesù chiedono di chi sarà moglie quella donna che qui sulla terra ha avuto sette mariti perché sono tutti morti uno dopo l’altro Gesù risponde: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli» (Mc 12, 24-25). Con questo che cosa si vuole dire? Ciò che conta veramente per un cristiano è la vita eterna e le scelte che permetteranno di poterla godere. E anche su questo il Vangelo è chiaro. Il metro di giudizio sarà la carità. Scriveva San Giovanni della Croce che alla sera della vita saremo giudicati secondo l’amore. Quindi non conteranno quanti “Padre nostro” abbiamo recitato ma quanto amore abbiamo messo nel pregare e se avremo espresso in azioni concrete a servizio dei più poveri e bisognosi questo amore. I vescovi di tutte le confessioni cristiane lo sanno, lo insegnano e si impegnano a viverlo. Cambiare il Padre nostro sarebbe davvero un importante espressione di amore e rispetto?