La Madonna ha protetto la città da gravi flagelli e in seguito si è presentata per formulare una specifica richiesta.
La Madonna della Consolazione apparve l’ultimo sabato del maggio 1580 ad una giovane pastorella di Reggio Calabria. La Vergine le disse che desiderava venisse costruita una Cappella in suo onore, promettendole la benedizione degli abitanti e delle loro terre.
La devozione dei cittadini di Reggio alla Madonna della Consolazione, tuttavia, era nata anni addietro, già dalla metà del ‘500. Le cronache di allora, infatti, riportano che alcuni anni prima dell’apparizione, nel 1567-1577, la città fu travolta da una tremenda pestilenza.
Durante questi tempi difficili e di grande sofferenza, un frate cappuccino si mise in preghiera di fronte al quadro in cui era ritratta la Madonna. Tutto ad un tratto, davanti al frate, si presentò la Madonna, che gli stava annunciando nientedimeno che la fine dell’epidemia.
Preso da grande gioia e stupore, il frate corse a rivelare a tutti l’accaduto, e da ciò si originò un pellegrinaggio collettivo di tutto il popolo di Reggio Calabria. I reggini andarono in massa anche all’interno della Basilica dell’Eremo per ringraziare la Madonna che li aveva salvati dall’epidemia.
Ad essa poi, negli anni successivi seguirono altre terribili pestilenze, come nel 1636, nel 1656 e nel 1672. Ognuna di esse però non fece altro che rafforzare maggiormente l’intima unione del popolo reggino con la Madonna della Consolazione e con l’immagine miracolosa che li aveva già salvati una prima volta.
La città di Reggio, si impegnò quindi ufficialmente ad offrire ogni anno un cero votivo in occasione della festa. La Santa Congregazione dei Riti decretò infine, nel 1752, la Madonna raffigurata nel dipinto come “Patrona della città”.
La festa della Madonna della Consolazione oggi rappresenta il principale evento religioso e civile della città di Reggio Calabria, celebrato in onore della compatrona della città, ed ha inizio la mattina del secondo sabato del mese di settembre.
La festa, caratterizzata da celebrazioni religiose e civili organizzate dall’amministrazione comunale, è molto sentita dai reggini. Come dimostra il noto detto popolare, secondo cui, “Con i terremoti, in tempi di guerra e di pace, questa festa si è fatta e questa festa si farà!”
Abbiamo urgente bisogno delle tue consolazioni,
o Mamma nostra Consolatrice:
quando siamo stanchi o ci sentiamo crollare,
consolaci con la forza rigenerante del tuo amore;
quando siamo fragili o afflitti,
consolaci con la gioia del tuo sorriso;
quando la tristezza o lo scoraggiamento
sembrano uccidere ogni speranza,
consolaci con la benedizione del bambino Gesù;
quando lacrime amare rigano il nostro volto
e un senso di smarrimento ci pervade,
consolaci con la tenerezza della tua affabilità;
quando ci sentiamo soli e incompresi,
consolaci con il calore della tua “presenza”;
quando voltiamo le spalle al tuo viso
e intraprendiamo strade sbagliate,
afferraci per mano e bacia il nostro cuore
riempiendolo di consolazione;
quando buttiamo dalle nostre spalle la croce,
che ci apre cieli nuovi e terra nuova,
facci capire che tu sei stata crocifissa
col tuo Figlio sul monte calvario,
perché l’alba della resurrezione
iniziasse ad inondare la nostra vita,
colmando i nostri passi di liberazione e di pace
e facendo risplendere nei nostri occhi il tuo infinito amore
osannante il Magnificat delle meraviglie divine
nello stupore del creato e dell’umanità;
quando siamo stanchi e oppressi,
O Madre della Consolazione, facci riposare
fra le tue braccia accanto al bambino Gesù
per sentire il suo “immenso Amore”, sorgente
e culmine di ogni consolazione.
Ave Maria…
Elisa Pallotta
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