La statua misteriosamente prese vita e lasciò strabiliati gli spettatori dell’evento a cui sono legate innumerevoli guarigioni attestate.
Era il 25 luglio 1829, e la statua della Madonna venerata nella Chiesa della Corva (a porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo), era riposta con le sue braccia conserte sul petto nella sua urna, come al solito.
Quella mattina il Sacerdote stava iniziando la celebrazione della Santa Messa, e la chiesa era gremita di fedeli, per celebrare la festa di San Giacomo.
D’improvviso si udì un forte colpo proveniente dall’urna. Subito tutte le persone si voltarono verso il punto da cui proveniva il rumore. Tutti videro lo sportello dell’urna aprirsi da sé e la statua tendere prodigiosamente le braccia in avanti, verso di loro. Tutti iniziarono a gridare al miracolo.
Terminata la Santa Messa, il Sacerdote non riuscì più a ripiegare le braccia della statua e nemmeno a richiuderla dentro l’urna.
La notizia di diffuse e in molti accorsero di giorno in giorno da ogni luogo, per venerare la statua portentosa.
Molte sono le grazie avvenute e documentate nel tempo per intercessione della Madonna della Corva. La tradizione, che prosegue ancora oggi, dice che si deve porre un indumento sotto il manto della Madonna, e poi pregare per l’ammalato. Molti si recano in questo santuario per motivi di salute, per interventi chirurgici o per chiedere l’esito positivo di cure delicate.
Maria, madre del dolore e dell’amore,
che hai saputo essere forte ai piedi della croce
e per amore di tuo Figlio
diventasti madre dell’intera umanità,
aiutaci con la tua intercessione ad essere sempre saldi nella fede e forti nella speranza.
Tu che hai allargato le tue braccia e ci hai mostrato il tuo cuore di madre
fa’ che sempre possiamo rialzarci e credere nell’infinito Amore di Dio per noi.
Proteggi le nostre famiglie e le persone che amiamo.
Custodisci coloro che sono nella prova e nella malattia e sostieni l’impegno generoso di chi si adopera per la loro cura.
Ottieni da Dio le grazie che ti chiediamo.
Fa’ che possiamo essere sempre uniti al Figlio tuo Gesù,
che sulla croce ha dato la sua vita per noi,
nell’obbedienza al Padre, per risorgere a vita nuova
con la forza dello Spirito Santo.
Amen
Ave Maria
Elisa Pallotta
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