Siamo consapevoli di quanto le bestemmie feriscono Maria Santissima e delle conseguenze per noi? Ecco un fatto che ci fa comprendere.
Siamo nel lunedì di Pasqua del 1450, a Pomigliano D’Arco, nel napoletano. Quel giorno si svolgeva una festa campestre vicino ad un muricciolo sopra il quale era dipinta una bellissima immagine della Madonna con il Bambino Gesù. Un giovane, intento nel gioco della palla, finì per lanciare con violenza il pallone contro l’immagine della Madonnina, colpendola alla guancia sinistra, e bestemmiò.
L’immagine però, nello stupore dei presenti, si gonfiò immediatamente e dalla guancia di Maria uscì molto sangue. La gente accorse subito verso la Sacra immagine gridando al miracolo.
La notizia arrivò al conte di Sarno Raimondo Orsini, Gran giustiziere del Regno di Napoli. Fu così imbastito un processo contro il giovane bestemmiatore, che venne tristemente condannato a morte e impiccato al tiglio vicino all’edicola. La pianta, ventiquattr’ore dopo l’esecuzione del ragazzino, rinsecchì.
Venne così custodita la prima edicola che contenesse immagine miracolosa. Dato che i prodigi non si fermarono, alla fine del 1500 San Giovanni Leonardi fu incaricato da Papa Clemente VIII di occuparsi per dare una sistemazione adeguata e decorosa all’immagine miracolosa.
Quindi si iniziò a costruire l’attuale santuario. Nel 1589, durante la festa dedicata alla Madonna dell’Arco, il lunedì di Pasqua, avvenne poi un secondo evento miracoloso. Una donna di Sant’Anastasia, Aurelia Del Prete, si era recata sul luogo insieme al marito.
I due desideravano offrire un ex voto alla Madonna, poiché la donna era guarita da una grave malattia agli occhi. La donna, però, portava con sé un porcellino che, nella calca, le scappò di mano. La donna non riuscì a riprenderlo, e in un accesso di rabbia imprecò contro la Madonna e colpì con i piedi l’ex voto, in cui veniva raffigurata la Madonna.
Passato un anno, la donna venne colpita da una malattia, che le provocò il distacco dei piedi, tutt’ora racchiusi in una piccola gabbia di ferro posta nella sala delle offerte del santuario.
Breve tempo dopo, il 28 luglio 1590, la donna morì. La vicenda divenne nota in tutta la città, estendendo la notorietà della Madonna dell’Arco anche al di fuori del Regno di Napoli. Il 25 marzo 1675, invece, la sacra immagine fu vista risplendere e circondarsi di stelle.
A questo evento miracoloso parteciparono il viceré di Napoli, Antonio Alvarez, e il cardinale Pier Francesco Orsini, futuro Papa Benedetto XIII.
O Maria, accoglimi sotto il Tuo Arco potente e proteggimi.
Invocata con questo titolo da oltre cinque secoli,
Tu spieghi aperto e solenne l’affetto di Madre,
la potenza e la misericordia di Regina, verso gli afflitti.
Io pieno di fede, così t’invoco:
amami come Madre, proteggimi come Regina,
solleva i miei dolori, o Misericordiosa!
Santa Maria dell’Arco prega per noi.
Amen.
Ave Maria
Elisa Pallotta
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