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Preghiera di oggi 9 settembre alla Madonna “del Carmelo di Betlemme”

La Madonna apparve a Santa Maria di Gesù Crocifisso, la suora sigmatizzata che fu perseguitata ed ebbe rivelazioni dallo Spirito Santo

photo web sourceSanta Maria di Gesù Crocifissa, al secolo Mirijam Banardy, era una monaca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, conosciuto anche come la Piccola Araba. Nacque tra Nazaret e Haifa il 5 gennaio 1846, da una famiglia di rito greco-melchita cattolico.

A soli due anni la piccola però rimase orfana sia di padre che di madre, che morirono a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

Lo zio paterno adottò la piccola Mirijam insieme al suo piccolo fratello Boulos. Ricevette una buona educazione, ed ebbe la possibilità di ricevere la Prima Comunione a soli otto anni. Mirijam l’aveva richiesta in maniera incessante. L’anno seguente, nel 1854, la piccola si trasferì ad Alessandria di Egitto insieme allo zio.

Mirjam non sapeva né scrivere e né leggere. A dodici anni lo zio decise che doveva fidanzarsi con il fratello della moglie. Le usanze del luogo prevedevano questo tipo di prassi. La giovane però rifiutò di sposarsi, dichiarandolo apertamente. Il giorno della nozze, Mirjam sentì la voce di Gesù che le sussurrava all’orecchio parole dolci e soavi.

“Sarò sempre con te”

“Tutto passa. Se tu mi regalerai il tuo cuore, sarò sempre con te”, disse Gesù alla donna. Tanto che un giorno decise di tagliarsi tutti i capelli. Questo la metteva di fronte al pericolo di ricevere delle vere e proprie torture fisiche e morali da parte degli zii. Di tutto questo fece informare il fratello Boulos che la invitò a passare all’Islam.

Ma la risposta della donna fu netta: “Sono figlia della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana. Con la grazia di Dio spero di perseverare sino alla morte nella mia religione, l’unica vera”. Tale affermazione le provocò forti percosse. Venne colpita alla gola con la scimitarra, avvolta in un lenzuolo, abbandonata in una strada buia e nascosta.

Nella notte tra il 7 e l’8 settembre 1858, dopo aver ripreso miracolosamente conoscenza, si rese conto di essere finita in mezzo a una grotta. Una donna, una religiosa vestita di azzurro, l’aveva salvata e la stava assistendo. Questa, con alcune semplici parole, le disse tutto quanto le sarebbe accaduto in futuro. Mirijam si convinse che quella fosse la Madonna. Così cominciò a celebrare ogni anno la festa della Natività della Beata Vergine, per ricordare quello speciale incontro che avvenne proprio l’8 settembre.

Accettare la volontà di Dio

La Vergine, mettendola in guardia dalle tentazioni del demonio, le disse le seguenti parole. “Sii contenta anche se dovrai soffrire e soffri per Dio; Egli ti invia solo quello che è necessario, accettalo sempre per il bene”. L’invito era quindi quello di donarsi totalmente all’amore per il prossimo, e quello fu il segno della strada che la donna avrebbe preso, verso la vita di convento.

A tredici anni divenne domestica per Alessandria, Gerusalemme e Beirut. Al Santo Sepolcro fece voto di castità perpetua. Cambiava spesso destinazione perché cercava le famiglie più povere per poterle servire, fino a mendicare per esse.

Nel 1865 entrò tra le suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Ma alcuni fatti straordinari, legati alla sua vita spirituale, tra cui visioni e rapimenti, fecero pensare alle suore che fosse più adatta a una vita contemplativa. Il 29 marzo 1867, a questi fatti straordinari, si unirono anche le manifestazioni delle stimmate.

Pochi messi dopo, il 14 giugno, entrò nel Carmelo di Pau. Il 27 luglio 1867 prese il nome di Maria di Gesù Crocifisso. Le obbligarono di imparare a leggere e scrivere, e nel 1879 venne inviata in India con altre carmelitane. Lì venne fondato il primo Carmelo a Mangalore. Il 21 novembre 1871 fece la professione religiosa, la prima a farlo in India.

Le stimmate e l’azione del maligno

Le stimmate sanguinavano sempre più forte, nonostante lei cercasse di nascondere tutto. Ma il suo lavoro diventava, in questo modo, sempre più difficile. Ci furono manifestazioni paranormali, tanto che il direttore spirituale credeva fosse posseduta dal diavolo e la rispedì al suo convento di origine, in Francia.

Il Carmelo di Betlemme

Lì confidò che il Signore voleva un Carmelo in Terra Santa, a Betlemme. Nel 1875 partì per l’Oriente, e giunse a Betlemme l’11 settembre. Il primo monastero carmelitano prese vita, sulla collina di Davide. Mirijam fece il progetto e diresse i lavori di costruzione. Il 24 settembre 1876 ci fu l’inaugurazione del monastero.

La Santa Maria di Gesù Crocifissa visse in quel luogo gli ultimi anni della sua esistenza. Ebbe estasi, visioni, levitazioni, bilocazioni, stimmate, vessazioni e ossessioni. Nonostante fosse una illetterata, diede incredibili spiegazioni teologiche. Era il frutto della sua comunione continua con il Signore, in dialogo con lo Spirito Santo, di cui ne diventò messaggera.

In un’estasi spiegò che “è trascurata la devozione allo Spirito Santo“, e che “per questo c’è l’errore, la divisione, e mancano la pace e la luce”.

“La santità non consiste solo nella preghiera, nè nelle visioni o rivelazioni, nè nell’arte del ben parlare, nè nei cilizi o penitenze: è l’umiltà“, disse. “L’umiltà e la pace, e l’anima umile e serena, è sempre felice. E’ l’orgoglio che porta il turbamento”.

Beatificata da San Giovanni Paolo II il 13 novembre 1983, il 17 maggio 2015 è stata canonizzata da Papa Francesco in piazza san Pietro.

Preghiera alla Madonna del Carmelo

O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio.

Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d’illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell’amore di Dio e nella devozione verso di te.

Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore.

O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l’eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

Elisa Pallotta

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Elisa Pallotta

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