La vita è troppo spesso un bene bistrattato, eppure è anche l’unico che accomuna ogni essere vivente.
Indipendentemente dal Credo, dal Paese di provenienza, dalla cultura o dalla coscienza di ognuno, lo scopo comune ad ogni uomo è sopravvivere.
Sembrerebbe un enorme paradosso, ma, da quando veniamo al mondo (anzi dal momento del concepimento), iniziamo una quasi battaglia per la vita stessa, quando invece dovremmo essere accolti, come ad una festa di “benvenuto in questo mondo”.
Sovente e con molta leggerezza, si tratta la “cosa pubblica”, cose se potesse prescindere dalla sopravvivenza del singolo, generando una sorta di pericolosa trascuratezza per l’umanità, per lo scopo primo di salvare le vite, preservarle e fare in modo che vengano vissute con dignità.
Accade che qualche mamma scelga di abortire, sostenuta da medici senza scrupoli; che qualche altra abbandoni il figlio nella spazzatura, come merce di scarto; accade che interi popoli soffrano per la fame, per il freddo, per qualche guerra non desiderata, né provocata; accade che molte donne e uomini subiscano abusi di ogni sorta e non abbiamo mai la speranza di ricevere un’istruzione adeguata, un lavoro meritato e finiscano per riempire le fila degli emarginati, degli esclusi, dei dimenticati all’angolo della strada.
Non dare valore all’altrui esistenza è un affronto alla creatività di Dio, che ha soffiato in noi l’alito della vita, perché ne fossimo padroni e ne godessimo, al fine di renderla preziosa ai suoi occhi e fruttuosa, prima del ritorno al Padre.
Signore Gesù, che fedelmente visiti e colmi con la tua Presenza la Chiesa e la storia degli uomini;
che nel mirabile Sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue ci rendi partecipi della Vita divina
e ci fai pregustare la gioia della Vita eterna;
noi ti adoriamo e ti benediciamo.
Prostráti dinanzi a Te, sorgente e amante della vita realmente presente e vivo in mezzo a noi, ti supplichiamo.