La Madonna del Tufo salva in modo miracoloso un uomo da una minaccia improvvisa che sembra non lasciargli via di scampo: il luogo dove è accaduto il prodigio è divenuto nei secoli meta di pellegrinaggio dei Papi.
La storia tramandata nei secoli, ci porta nel 1500, secondo una antica tradizione, un viandante, mentre stava camminando per il sentiero boschivo, lungo il pendio della ‘Pentima Calvello’, sul Monte Cavo, nel Lazio in provincia di Roma, vede improvvisamente il tufo, (ha una circonferenza di otto metri e pesa 150 quintali) che si distacca dalla dalla rupe
Il tofu dirige minacciosamente verso l’uomo che atterrito, invoca la Madonna e, miracolosamente, il masso si arresta ed il viandante è salvo.
Egli allora si preoccupò che quel blocco di tufo rimanesse nei secoli a testimonianza del patrocinio valido di Maria. L’uomo, in segno di ringraziamento, fece costruire una chiesa di piccole dimensioni, nella quale fu posto il grande masso, su cui il pittore Antoniazzo Romano dipinse l’immagine della Madonna con in braccio il bambino Gesù.
Nel 1592 essendo Vescovo Tuscolano il Cardinale Tolomeo Gallo, Comasco (1591-1600), la Cappella del Tufo fu unita alla Chiesa Parrocchiale di Rocca di Papa. In quel tempo, però, intorno al tufo non v’era altro che una Chiesuola alla quale, poi venne aggiunto un ‘Romitorio’ come è tramandato dalla relazione del 1830 di Sac. Giov. Blasi, Vicario Foraneo e deputato del Romitorio del Tufo.
Dopo l’ampliamento fatto dal principe Doria, nel 1792, una piccola ed armonica facciata era stata fatta per interessamento di Giacomo Botti. Nel 1854 il Santuario passò ai Padri Trinitari, che con zelo ne curano lo sviluppo e il decoro.
I lavori di ampliamento vennero inaugurati dalla benedizione del Card. Lega, Vescovo di Frascati e il santuario ampliato fu riaperta al culto nel 1931. Il santuario fu ricostruita ex novo, su progetto dell’architetto don Salvatore Spadaro. L’attuale edificio presenta una navata unica, con alcune cappelle laterali dedicate alla devozione della Vergine Maria e a memoria dei militari uccisi nella Prima e Seconda guerra mondiale. Presso il catino absidale, vi è l’altare, sovrastato dal masso protagonista del “miracolo”.
Il 24 agosto 2010, seguendo l’esempio dei predecessori S. Paolo VI e S. Giovanni Paolo II, papa Benedetto XVI ha visitato in forma strettamente privata il santuario, guidando la preghiera dei Vespri pomeridiani insieme al rettore, padre Luigi Buonocore.
A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata. A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria. Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui. Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto. Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro Salvatore. Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza. Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.
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