Una donna è afflitta, da oltre un anno, da una possessione demoniaca. Tutti ne sono a conoscenza della sua condizione e sarà solo la Madonna di Berzo a liberarla.
La Vergine le appare e la guarisce dal misterioso male, ma le fa, anche, una raccomandazione che salverà addirittura la città da un terribile flagello.
La donna si chiama Marta e vive a Berzo, in provincia di Brescia. E’ il 24 settembre: lei si trova davanti a una chiesa, quando all’improvviso sente una voce che la sta chiamando. Si volta, ma non vede nessuno.
Pensa di essersi sbagliata, e ricomincia a camminare nella direzione di prima, proseguendo fino ad arrivare all’altezza di un oratorio.
La Madonna di Berzo appare a una donna vittima di una possessione
A quel punto, inizia ad avvertire un forte impulso ad entrare in quel luogo sacro. Non le era mai successo prima, e non era mai nemmeno entrata in una chiesa. Nonostante tutto, si lascia trasportare da questo impulso e, una volta giunta all’interno dell’edificio, inspiegabilmente si inginocchia. Comincia a pregare la Madonna con tutta l’intensità che ha in corpo e chiede di liberarla dalle sue afflizioni.
In quel momento, le appare la Madonna. Maria dice alla donna di andare dalle autorità, riferendo queste parole: “Marta, la tua preghiera è stata accolta ed esaudita; tu guarirai”. La Vergine le chiede, in seguito, di fare istituire all’interno di quell’oratorio una vera chiesa.
Cosa racconta la veggente a tutti
“Dirai da parte mia ai reggitori del Comune che più non abbiano ad indugiare nell’erigere in questo luogo la mia chiesa, se vogliono evitare il flagello che nostro Signore vuole loro mandare”. La veggente esce di corsa e va a riferire a tutti ciò che ha visto e ascoltato. Inspiegabilmente, tutti le credono, per la semplice ragione che la donna è guarita.
Ogni anno, il 24 settembre, ricorre la festa della Madonna di Berzo, che si conclude con una solenne processione in onore della Vergine, accompagnata dalle bellissime e tradizionali luminarie.
Preghiera alla Madonna di Berzo
Rimani, Maria, accanto a tutti gli ammalati del mondo, di coloro che in questo momento, hanno perso conoscenza e stanno per morire; di coloro che stanno iniziando una lunga agonia, di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione; di coloro che gridano e piangono per la sofferenza; di coloro che non possono curarsi perché poveri;
di quelli che vorrebbero camminare e devono restare immobili; di quelli che vorrebbero riposare e la miseria costringe a lavorare ancora; di quelli che sono tormentati dal pensiero di una famiglia in miseria; di quanti devono rinunciare ai loro progetti; di quanti soprattutto non credono in una vita migliore; di quanti si ribellano e bestemmiano Dio; di quanti non sanno o non ricordano che il Cristo ha sofferto come loro.
