Improvvisamente un bambino vede davanti a sé la statua della Madonna di Pedancino, rivestita di una luce soprannaturale.
Siamo in provincia di Vicenza, e la raffigurazione della Vergine è scampata miracolosamente alle persecuzioni iconoclaste.
Ma ecco che da una spaccatura, in mezzo alla roccia, dove cresce un cespuglio di biancospino, il ragazzino sordomuto che stava pascolando il gregge, vede fuoriuscire una luce che splende fortissimo. Decide allora di avvicinarsi, e lì, in quell’esatto punto, trova una statua della Madonna col bambino in braccio.
La Madonna di Pedancino rifulge di luce soprannaturale
Subito corre dal prete del paese per avvertirlo di questo fatto insolito e prodigioso. Il sacerdote, dal suo canto, subito crede al pastorello, perché prima è muto e dopo questo evento, ricomincia a parlare.
Allora tutti insieme, con i fedeli, si recano sul posto. Vedono la statua di cui il ragazzo parla. L’opera è di foggia bizantina, e anche lo stesso legno ha delle provenienze orientali. Si scopre che la statua è miracolosamente sfuggita alle persecuzioni iconoclaste dell’imperatore di Costantinopoli Leone III Isaurico del 726.
Quello tra Nostra Signora del Pedancino e tra l’area che comprende le località di Cismon del Grappa e Friola di Pozzoleone è così diventato nel tempo un patto indissolubile, un rapporto filiale di devozione che ha dato vita a numerose grazie. Di fronte alla statua nell’813 si ferma a pregare anche papa Leone III, mentre era diretto in Germania.
Un altro fatto eccezionale succede in epoca più recente, il 18 agosto 1748, quando una pesante alluvione travolge il santuario situato ai piedi del monte Incino, a Cismon. La venerata immagine della Madonna viene così strappata al Santuario, e finisce per depositarsi poco lontano dal Castellaro, a Friola, in una piccola insenatura.
La statua scompare
Dopo l’evento catastrofico tutti in paese sono preoccupati per i danni, e si accorgono che la Madonna non c’è più. Ma appena sanno che è stata avvistata a Friola viene organizzato un corteo in ringraziamento, che dura tre giorni, dal 5 al 7 settembre. Alla fine del quale la Madonna è riportata in paese.
L’immagine, nonostante il duro colpo, è in ottimo stato. Così i parrocchiani la recuperano e la riportano in chiesa. Anni dopo, nel 1814, viene istituito il primo pellegrinaggio, da Friola a Cismon, in ricordo di quell’evento.
Infine nel 1917, dopo Caporetto, gli abitanti di Cismon devono andare profughi fino a Giarre, in Sicilia. In quel duro viaggio li segue anche la loro Madonna, che tuttavia in un primo momento è andata perduta. In seguito, però, viene ritrovata a Milano dal parroco don Vittorio Lazzarotto.
Preghiera alla Madonna di Pedancino
O Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di bambino, puro e limpido come acqua di sorgente. Ottienimi un cuore semplice, che non assapori la tristezza; un cuore grande nel donarsi e tenero nella compassione; un cuore fedele e generoso che non dimentichi nessun beneficio e non serbi rancore per il male.
Forma in me un cuore dolce e umile, un cuore grande ed indomabile che nessuna ingratitudine possa chiudere e nessuna indifferenza possa stancare; un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal Suo amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo. Amen