Preghiera per le vittime degli attentati: il gesto di pace di Papa Francesco

 L’11 settembre nel 2001 è stato il giorno che ha segnato la storia dell’umanità, e ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti.

Papa Francesco in preghiera davanti al mausoleo in ricordo delle vittime dell'11 settembre
Papa Francesco in preghiera davanti al mausoleo in ricordo delle vittime dell’11 settembre – foto: ansa.it (lalucedimaria.it)

Davanti a tato dolore, a tanta rabbia e soprattutto alla morte, però, non ci si è fermati. La mano omicida non è rimasta lì immobile, è stata sconfitta e messa da parte dal dolore, dalle lacrime, dalla compassione e dalla voglia di ricominciare.

Tantissimi sono stati coloro che, nel corso di questi 20 e più anni, si sono recati a Ground Zero per rendere omaggio alle quasi 3000 vittima dell’attentato alle Torri Gemelli e, fra questi, anche Papa Francesco.

Oggi, nella giornata in ricordo di quella tragedia, preghiamo per le vittime di tutti gli attentati.

11 settembre: un dolore ancora vivo

È una parola che, specie in questi ultimi anni, abbiamo (purtroppo) avuto modo di conoscere nella sua accezione più tragica possibile. “Attentato”, ovvero uccidere o, meglio ancora, “grave atto di violenza, perpetrato tramite l’utilizzo di armi, sostanze pericolose o manomissioni, contro esseri umani, luoghi o istituzioni” – così si spiega.

Ed in effetti, ciò che è successo l’11 settembre del 2001 ha completamente cambiato la storia dell’umanità. Un attentato senza precedenti, una vera e propria carneficina di massa: colpire uno degli obiettivi più importanti di un paese, quali le Torri gemelle di New York, ma anche la sede del Pentagono (il Dipartimento della Difesa americano), nella contea di Arlington in Virginia.

Le indagini che sono state portate avanti nel corso del tempo li hanno definiti dei veri e propri attentati suicidi, con lo scopo diretto di colpire obiettivi civili e militari degli Stati Uniti. A portare avanti questa azione è stata l’organizzazione terroristica denominata Al Qaida. Sono state quasi 3000 le persone che hanno perso la vita, fra coloro che erano sugli aerei dirottati e coloro che invece morirono nell’attacco.

Dall’altro lato, anche 6000 persone che ne sono rimaste ferite. Sono passati 23 anni da quel giorno ed il ricordo è ancora vivo. Lo dicevamo all’inizio: diverse sono state le autorità che hanno fatto visita a Ground Zero, il luogo della memoria e dove è stato creato il mausoleo in ricordo delle vittime di questo attentato. Proprio qui, in questo luogo, un enorme fossato ricorda a memoria perenne dove erano le torri gemelle.

Papa Francesco ha reso omaggio alle vittime

Fra coloro che hanno reso omaggio alle vittime, c’è stato anche Papa Francesco. Era il settembre del 2015 quando il Pontefice, in visita negli Stati Uniti, si fermò a pregare proprio davanti a questo monumento: “L’acqua che vediamo scorrere verso questo centro vuoto […] è il grido silenzioso di quanti hanno sofferto nella loro carne la logica della violenza, dell’odio, della vendetta. Una logica che può causare solo dolore, sofferenza, distruzione, lacrime. L’acqua che scorre giù è simbolo anche delle nostre lacrime” – disse.

Le parole di Francesco furono toccanti: “[…] Qui in mezzo al dolore lacerante, possiamo toccare con mano la capacità di bontà eroica di cui è anche capace l’essere umano, la forza nascosta a cui sempre dobbiamo fare appello. Nel momento di maggior dolore, sofferenza, voi siete stati testimoni dei più grandi atti di dedizione e di aiuto. Mani tese, vite offerte” – ponendo l’attenzione, in particolare, a tutti coloro che, a partire dai pompieri fino ai volontari, hanno salvato quante più vite umane in quell’immane tragedia.

I Pontefici che sono stati in visita e che hanno dato il loro grido di pace, sono stati anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. 

Attacco alle Torri gemelle di New York l'11 settembre
Attacco alle Torri gemelle di New York l’11 settembre – foto: ansa.it (lalucedimaria.it)

Il dolore per le vittime anche di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

Il primo, il giorno dopo l’attentato, durante l’udienza generale, espresse il suo profondo dolore, definendo l’11 settembre “un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo”. “[…] Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. Ma la fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo” – disse Giovanni Paolo II.

Anche Benedetto XVI, durante il suo viaggio apostolico nel 2008 negli Stati Uniti, si fermò in preghiera davanti a quel luogo di dolore. Non pronunciò nessun discorso, ma si raccolse solo in preghiera chiedendo al Signore “di portare la pace in un mondo violento, e di concedere ai familiari delle vittime la forza di continuare a vivere con coraggio e speranza”.

Benedetto XVI in preghiera davanti al primo monumento delle vittime dell'11 settembre
Benedetto XVI in preghiera davanti al primo monumento delle vittime dell’11 settembre – foto: vatican news.it

La preghiera per le vittime degli attentati

Ancora oggi, purtroppo, nel mondo sono tanti e diversi gli attentati che si perpetrano. Non di tutti se ne parla, ma ancora si muore per la ferocia umana, molto spesso senza precedenti. Oggi, in questo giorno del ricordo, preghiamo insieme per tutte le vittime di attentato:

Signore della storia, Dio della vita,

affidiamo a Te i nostri caduti

e tutte le vittime delle guerre e della violenza

che ancora insanguinano le nostre mani di uomini.

Custodisci Tu la loro vita,

che è ormai ne Tuo grembo di eternità,

e fa che nessuna vita umana

sia più calpestata e annientata dalla guerra.

Custodisci Tu i loro cari,

dal cui amore essi sono stati sorretti,

perché siano sostenuti e consolati

dal Tuo amore, più forte della morte.

Custodisci Tu la loro memoria,

rendila ricordo grato e insegnamento perenne

dell’orrore assurdo, del lutto, della devastazione

che ogni guerra porta al mondo.

Custodisci Tu la loro fratellanza,

nella quale oggi riposano assieme

senza confini di popoli, alleanze, religioni,

testimoniando che la guerra è sempre fratricida.

Custodisci Tu, o Padre, i nostri fratelli

caduti in guerra ma caduti nelle Tue grandi braccia,

dove è la Pace vera, per la quale essi hanno lottato,

e che Ti supplichiamo di riversare sull’umanità.

Amen”

Santo Marcianò

Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia

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