Una scelta che per alcuni è al limite della blasfemia, mentre per altri porta alla luce una contraddizione che induce a riflettere. L’ideatore risponde alle critiche che gli sono arrivate da ogni parte.
Gli artigiani del presepe di San Gregorio Armeno fanno ancora parlare di loro.
Da sempre, infatti, caratteristico dell’estro napoletano in materia di presepe c’è la capacità sottile di introdurre figure dell’attualità all’interno di quello che è il simbolo popolare della tradizione natalizia, insieme all’albero.
Quest’anno infatti, sul presepe di San Gregorio Armeno i re magi avranno il Green Pass. Una scelta che ha destato anche diverse polemiche, vista la delicatezza del tema e il rischio di portare una raffigurazione sacra a livelli che potrebbero rasentare la blasfemia. In ogni caso, dopo gli attacchi sono i diversi artisti del presepe che chiedono un po’ di leggerezza e ironia, seppure difficile in un momento di grandi tensioni come quello che si sta vivendo.
La scelta del maestro artigiano crea polemiche
Il maestro artigiano Marco Ferrigno infatti ormai notoriamente ogni Natale incanta il pubblico e i turisti che affollano le vie del centro storico con diverse decorazioni, sempre simpatiche e sui generis. Ormai si tratta di una tradizione napoletana. Come non pensare, quindi, di mettere anche il protagonista dell’attualità, il tanto celebrato e allo stesso tempo osteggiato green pass?
Tuttavia, la novità lanciata sui social ha destato non poche polemiche. La principale è quella di sostenere implicitamente un “governo criminale e il nazifascismo“, come riportano oggi i quotidiani. Ferrigno subito ha tentato di scansare ogni addebito che gli viene fatto, rispondendo così direttamente alle critiche che gli sono state lanciate.
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La risposta dell’artigiano alle critiche che gli sono arrivate
“Sul mio profilo Instagram mi stanno dicendo di tutto. Dal fascista al naziskin. Eppure non ho fatto niente di diverso dal solito, realizzare un presepe attuale. L’anno scorso misi la mascherina ai Re Magi, quest’anno li ho dotati di Green pass. E’ solo un messaggio ironico, nessuna polemica”, racconta. Alle critiche, però, è arrivata anche una risposta.
“Il mio silenzio vuole semplicemente far capire che svolgo questo mestiere da una vita e ogni tanto ci vuole un po’ di umorismo e leggerezza in quello che si fa. Se rispondessi incentiverei solo altre polemiche”, ha spiegato il diretto interessato. Sottolineando inoltre che la sua decorazione, i magi con il green pass, non è legata a nessuna ragione ideologica o politico, né contraria né a favore del certificato. Si tratta solo di un’opera di carattere folkloristico.
La tradizionale attualizzazione del presepe di San Gregorio Armeno
“Qui a San Gregorio Armeno è tradizione attualizzare il presepe: il Natale scorso era l’anno delle mascherine sulla natività e quest’anno mi sembrava giusto mettere nelle mani dei Re Magi – che simbolicamente devono affrontare un lungo viaggio – la certificazione verde”, ha spiegato ancora. Tuttavia, la domanda sorge spontanea, e la statuetta fa riflettere.
Viviamo nell’epoca di un nuovo Erode, internazionale e oscuro, che vuole censire tutti con un nuovo grande sistema di certificazioni digitali, un po’ come si fece al tempo della nascita di Gesù Bambino? “È anche un messaggio di speranza con l’augurio che presto si torni alla normalità“, è la risposta del maestro artigiano che cerca di riportare tutti all’ironia.
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Non a caso, oltre al certificato verde, tra le proposte del Natale 2021 vi è anche la statuetta in ricordo di Raffaella Carrà, sia in abito da sera che con due ali d’angelo bianche. Poi c’è la consueta celebrazione del Napoli con il neo allenatore, Luciano Spalletti, e l’attaccante azzurro, Lorenzo Insigne, che veste insieme alla divisa del Napoli quella della nazionale italiana, e in quel caso è intento a baciare la coppa vinta agli europei.
La testimonianza che anche in mezzo al male Gesù è venuto per noi
Per quanto riguarda invece i Re Magi con il Green pass, il titolare di una delle più note botteghe artigianali ironizza: “Scade il 6 gennaio”. Insomma, paragonare il Governo italiano, e il sistema di poteri internazionale che governa la pandemia, a Erode non è di certo l’intenzione di Ferrigno, tuttavia la sua opera di certo fa riflettere.
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Viviamo in sostanza un periodo storico che ci ricorda la nascita di Gesù? Sicuramente, i cristiani hanno la certezza che Cristo, che ha vinto la morte e tutta la perdizione del mondo, non avrà problemi a disfarsi di tutti i piani oscuri di chi vorrebbe instaurare un suo regno a uso e consumo della mondanità.
Per questo, Gesù ci viene a mostrare che la Speranza non ci abbandona mai, ma che al contrario è testimonianza di Verità e certezza di vittoria sulle forze del male. Anche di fronte alla pandemia e a tutto ciò che ha portato.
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