Il primo segno che preparava Medjugorje a diventare Medjugorje

Era la sera del 21 gennaio 1934, festa di Sant’Agnese, quando l’allora parroco di Medjugorje, padre Bernardin Smoljan, frate francescano, convocò tutti i parrocchiani per proporre loro un grande progetto. 

La sua intenzione era quella di rispondere all’invito del Santo Padre, Pio XI°, con un’opera che gli corrispondesse. Di cosa si trattava?

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Nel corso dell’Anno Santo Straordinario, indetto da Papa Xi° dalla Pasqua del 1933 sino a quella del 1934, il Pontefice sollecitò il mondo cristiano ad innalzare una croce sulle alture più significative, in ogni parte della terra.

Medjugorje: il primo segno del progetto di Dio

Ecco che a Medjugorje, ben si prestava a tale intento, un alto monte detto il Sipovac che raggiunge i 520 metri sul livello del mare. Padre Bernardin, decise così di convocare una riunione, dopo aver ottenuto il consenso favorevole del Vescovo di Mostar-Duvno, Mons. Aloizije Misic, chiamando a raccolta i suoi parrocchiani, per proporre loro la costruzione di una croce, come indicato dal Papa.

Tale proposta fu accolta con entusiasmo da tutti i parrocchiani di Medjugorje che ben intenzionati a realizzare la costruzione della croce, si rimboccarono le maniche e si misero presto all’opera.

I lavori presero il via il 12 febbraio 1934 e grazie alla buona volontà e al loro impegno esemplare, il 10 marzo erano già portati a termine. Nelle cronache parrocchiali dell’epoca si legge: “Calce, acqua, cemento, tondini di ferro, tavolame, sabbia, tutto questo dovevamo portarlo sulla sommità del monte sulle nostre spalle”. Questo scritto rende bene l’idea della forza e della fede che contraddistingue questo popolo, e del perché la Madonna l’abbia scelto.

Il 15 marzo fu tolta l’impalcatura, e appariva in tutto il suo splendore, una grande croce bianca alta 8,56 metri, su cui hanno inciso queste parole: “A Gesù Cristo Redentore dell’umanità, in segno di fede, amore e speranza in ricordo del 1900esimo anniversario della Passione di Cristo”.

Nello stesso punto si trova una reliquia appositamente venuta da Roma, un pezzettino della croce che i cristiani considerano quella su cui è stato crocifisso Gesù Cristo, e un pezzo più grande si trova nella chiesa della Santa Croce di Gerusalemme a Roma.

Il 16 gennaio, era un venerdì, fu celebrata la prima Santa Messa alla presenza di tutto il popolo di Dio, non solo di Medjugorje, ma proveniente da molti paesi limitrofi.

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Nasce il Krizevac

Da quel giorno, il monte Sipovac fu rinominato “Krizevac”, che significa Crocifisso, come oggi è noto in tutto il mondo. Fu un primo pezzo di un puzzle che si stava andando a comporre e che avrebbe dato vita, da lì a meno di 50 anni, allo straordinario avvenimento di Medjugorje.

La Madonna nel suo messaggio del 30 agosto 1984, dato alla veggente Marija Pavlovic per la parrocchia di Medjugorje, si pronuncerà così:

“Cari figli, anche la croce faceva parte del disegno di Dio, quando voi l’avete costruita.Particolarmente in questi giorni recatevi sul monte e pregate sotto la croce. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Oggi il Monte Krizevac è diventato meta di pellegrinaggio per milioni di pellegrini che sono arrivati a Medjugorje da ogni parte della Terra, nel corso di oltre quarant’anni di apparizioni della Regina della Pace. I fedeli salgono per meditare la Via Crucis attraverso il percorso definito da 15 formelle in bronzo, realizzate dall’artista italiano Carmelo Puzzolo. E ogni venerdì, parrocchiani e pellegrini, guidati da un sacerdote francescano, salgono per pregare insieme, contemplando la passione di nostro Signore Gesù Cristo.

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Due grandi appuntamenti

Inoltre, sul Krizevac viene celebrata la Santa Messa due volte all’anno in occasioni speciali: a settembre del 1935 il Vescovo Padre Aloizije Misic predispose che si celebrasse la Messa, la prima domenica dopo la Natività di Maria Vergine in ricordo dell’Esaltazione della Croce Santa; e poi successivamente è stata introdotta anche la tradizione di celebrarla all’alba del 6 agosto, festa della Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, a conclusione del Festival dei Giovani.

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