Ancora una profanazione e un Tabernacolo distrutto. Questa volta è accaduto nella Chiesa dell’Immacolata a Irsina, in Basilicata.
Un gesto che, sotto certi aspetti, potrebbe avere anche una pista satanica alle spalle. Il tabernacolo è stato forzato e le ostie consacrate sono state sia trafugate che buttate a terra.
Ancora un atto sacrilego nei confronti di una Chiesa. Dai danni alle immagini sacre della Vergine Maria e del Bambino Gesù (di cui vi avevamo parlato nei giorni scorsi), si è passati, invece adesso, alla profanazione di un Tabernacolo. E’ successo a Irsina, in provincia di Matera.
Nella Chiesa dell’Immacolata, il Tabernacolo è stato forzato. Una pisside ed un ostensorio rubati. Alcune ostie consacrate sono state lasciate in terra. A dare l’annuncio dell’atto vandalico è stato Monsignor Giuseppe Antonio Caiazzo, Vescovo della Diocesi di Matera – Irsina.
Attraverso un messaggio, il Vescovo ha dato l’annuncio all’intera cittadinanza e a tutti i media locali: “Ho appreso da Don Nicolino Menzano, parroco della Chiesa dell’Immacolata, che qualche notte fa, ad Irsina nella sua parrocchia, sono entrati ladri sacrileghi […] E’ stato forzato il tabernacolo, portata via la pisside e un ostensorio.
Per fortuna le ostie consacrate sono state trovate buttate per terra. Ma non sappiamo se alcune siano state portate via per utilizzarle per altri scopi”.
Monsignor Caiazzo specifica, anche, che non si è a conoscenza se delle ostie consacrate siano state portate via. Se così fosse, non è assolutamente da escludersi la pista di una setta satanica che utilizza, come si sa, il Corpo di Cristo per i suoi riti malefici.
“Vi chiedo di pregare e far pregare davanti a Gesù Eucaristia per riparare a un peccato così grave. Preghiera che possa toccare i cuori degli autori di un simile atto e chiedere perdono” – conclude il Vescovo, chiedendo a tutti i sacerdoti della Diocesi di celebrare una Messa e un’Adorazione proprio per il peccato commesso nei confronti di Gesù.
In un momento particolare come quello che stiamo vivendo, Gesù Eucarestia è l’unico porto sicuro dove ognuno può trovare rifugio e sicurezza. Leggere ed ascoltare che, ancora oggi, si compiono atti sacrileghi di questo genere, dovrebbe portarci ad intensificare la nostra preghiera.
Nella speranza che il Corpo di Cristo trafugato venga riportato indietro e rispettato nella sua integrità e sacralità.
ROSALIA GIGLIANO
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