Un episodio di violenza che ha dell’incredibile, la situazione nelle nostre scuole sta diventando davvero preoccupante, il sistema scolastico mostra serie lacune.
photo web source
L’ultimo episodio riguarda un’alunna che, a causa di un infortunio, non può recarsi a scuola e segue le lezioni a distanza. Ma l’insegnante non le crede. Una storia che fa riflettere, soprattutto su quella che è la vera vocazione dell’esser educatore.
Una minaccia registrata ed, ora, scatterà la denuncia. Ad esser protagoniste di questo spiacevole avvenimento sono un’alunna e la sua professoressa. Ma andiamo con ordine.
Siamo in un liceo di Firenze e l’alunna, infortunatasi, è a casa e segue le lezioni in Dad. La ragazza registra le lezioni a causa della sua difficoltà di apprendimento, per poterle poi riascoltare. Ma, in queste registrazioni, la giovane si sente rivolgere dalla sua insegnante una frase: “Vedi di farti accompagnare a scuola, sennò ti spezzo pure l’altra gamba”.
Parole sconcertanti che la giovane si è sentita rivolgere durante la lezione in Dad dello scorso 5 marzo. A riferirlo è stato l’avvocato della famiglia della giovane. I genitori della ragazza si sono anche rivolti all’Ufficio scolastico regionale con un esposto, perché dalla scuola non è stata presa alcuna posizione formale né un procedimento disciplinare a carico dell’insegnante.
L’avvocato della famiglia della ragazza ha scritto sia alla dirigente scolastica del liceo che, anche, al Ministro dell’Istruzione per denunciare l’accaduto. A breve verrà anche depositata una denuncia-querela alla procura di Firenze perché si avvii un’indagine sull’accaduto.
Ma dalla scuola arriva la risposta della dirigente scolastica: “Non è assolutamente vero che la scuola non abbia fatto nulla. Abbiamo subito svolto un’indagine interna e siamo in stretto contatto con l’Usr […] C’è un procedimento in corso e non possiamo aggiungere altro. Quelle frasi sono state comunque estrapolate da un contesto che va ben circoscritto”.
Un episodio che fa molto riflettere circa quella che è la vocazione dell’essere insegnante ed educatore. Insegnare non vuol dire solo impartire le nozioni base della conoscenza, ma soprattutto educare alla vita che aspetta ragazzi e bambini al di fuori delle mura scolastiche. Situazioni del genere devono far riflettere anche e soprattutto coloro che vivono la scuola, a partire dai ragazzi stessi e, in parte, anche dai loro genitori.
In questo anno e mezzo di Covid, tutti gli insegnanti hanno trasformato il loro modo di educare i giovani, spostandosi dal dietro alla cattedra al dietro ad un pc, facendo sempre in modo che ogni singolo alunno non sia mai stato lasciato indietro o da solo.
Episodi di questo tipo non fanno altro che macchiare la buona volontà di tantissimi insegnanti che, ogni giorno, con coraggio e gioia, entrano in classe e donano il loro sapere ai ragazzi.
LEGGI ANCHE: Didattica a Distanza: l’aiuto concreto per le famiglie di Napoli e Milano
ROSALIA GIGLIANO
L'acqua benedetta è uno strumento di fede che ha un grandissimo rilievo. Essa viene riposta…
La statua del Cristo più grande del mondo è un progetto in piedi già da…
La Madonna della Comuna appare a una bambina, e dona a lei e a tutto…
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…