Un sacrificio che solo una mamma può capire. Gianna, più di ogni cosa, aveva a cuore quella di salvare la sua bambina, a costo della sua stessa vita. E con un coraggio esemplare è andata fino in fondo. E con un coraggio esemplare è andata fino in fondo.
Gianna Beretta Molla aveva capito sin da subito che curare quel tumore che le era stato diagnosticato, avrebbe significato la morte del bambino che portava in grembo. Per questo ha detto NO.
Il sacrificio della sua vita per la bambina
La scelta di non farsi curare per salvare quella creatura. Donare la propria vita per gli altri, in questo caso per un altro davvero speciale: un figlio. Questa è stata Gianna Beretta Molla, canonizzata da Papa Giovanni Paolo II nel 2004.
Lei è la prima mamma del nostro secolo ad esser stata proclamata santa. Era una pediatra e aveva donato la sua vita ai più piccoli. E proprio quando le fu diagnosticato un brutto male, e le fu messa davanti la scelta di salvare la sua di vita o quella di quel bambino che stava per nascere, Gianna non ci pensò due volte e disse: “Il bambino!”.
Il marito Pietro: “Mia moglie aveva fiducia nella Provvidenza”
“Non mi sono mai reso conto di vivere vicino a una santa. Mia moglie aveva una fiducia veramente infinita nella Provvidenza. Era una donna piena di gioia di vivere. Felice. Amava la sua famiglia e la sua professione di medico” – aveva detto, poco dopo la morte della moglie, Pietro Molla.
Quella figlia, alla quale la stessa Gianna ha donato la sua vita, si chiama proprio come la mamma: Gianna Emanuela. La piccola nasce il sabato santo dell’anno 1962. Sua mamma aveva vissuto la sua quarta gravidanza con gioia e speranza, ma anche con una grande preoccupazione: quel fibroma a fianco all’utero.
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Il coraggio di Gianna
Il suo coraggio, poco prima dell’operazione per rimuoverlo, fu di precisare al chirurgo: “Prima salviamo il bambino!”. Anche se l’intervento andrà bene, lei stessa confiderà al marito le sue ultime volontà prima di partorire: “Se si dovrà decidere tra me e il bambino, decidete per il bambino, non per me”.
Dopo la nascita della piccola, Gianna è colpita da una inarrestabile peritonite. Prende con se la sofferenza, abbraccia il crocifisso, riceve l’Eucarestia e sarà il sabato dopo la Pasqua che la donna sale al cielo. Era il 28 aprile del 1962.
Il miracolo che l’ha resa Santa
Il coraggio di una mamma che non ha voluto rinunciare a dare la vita alla sua bambina, nonostante fosse la sua in pericolo. Gianna Beretta Molla è stata beatificata nel 1994 e, nel 2004, santificata, grazie ad un miracolo. Proprio una mamma, alla quarta gravidanza anche lei e in pericolo di vita, ha pregato e chiesto l’intercessione di Gianna Beretta Molla. Dio ha accolto le sue preghiere salvando la vita di mamma e bimba.
Oggi Gianna Beretta Molla è stata dichiarata patrona della famiglia.
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ROSALIA GIGLIANO