Grande regista e uomo di fede, è il testimone dell’amore vero. Pupi Avati racconta il suo matrimonio che va avanti da oltre sessant’anni, alla luce della fede.
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Conosciuto per la sua brillante carriera di regista, Pupi Avati è anche un uomo con un profondo senso religioso. A 86 anni ha tanto da raccontare sulla sua lunga vita artistica, ma si rivela anche testimone dell’amore, quello che vive nel suo matrimonio da ormai oltre sessant’anni.
Recentemente ha svelato alcuni dei suoi più profondi sentimenti in un’intervista al quotidiano Avvenire. Le sue parole sono quelle di un’uomo che in una fase della vita dove fare bilanci viene naturale, analizza le sfaccettature del suo animo e trasmette la ricchezza della sua esperienza.
Pupi Avati e l’amore per la moglie da oltre sessant’anni
In un’epoca di crisi del matrimonio che ormai si protrae da decenni andando sempre a peggiorare, dove quelli celebrati sono sempre meno, e le separazioni sempre di più, la testimonianza di Pupi Avati arriva come un esempio da mostrare alle giovani generazioni e non solo. Il regista infatti afferma che “Oggi la vera trasgressione è stare insieme alla stessa donna per tutta la vita e questo vorrei che arrivasse al cuore della gente e soprattutto a quello dei miei coetanei“.
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L’indissolubilità del matrimonio cristiano e l’importanza di un legame per sempre oggi sono qualcosa di trasgressivo in una mentalità sempre più appiattita all’individualismo e anche chi è più in là con gli anni ne è pervaso.
Pupi Avati, invece, ha festeggiato le nozze di diamante con sua moglie Amelia Turri, sposata a Bologna il 27 giugno del 1964. Non solo si tratta di un bellissimo traguardo, ma il regista dice di più: con il passare del tempo si è riscoperto ancor più innamorato della sua sposa.
Il segreto della durata del matrimonio nel Discorso della Montagna
Non nega che nel matrimonio le difficoltà possano esserci. Ci sono, inevitabilmente, perchè, dichiara “non è mica facile riuscire a mantenersi saldi nel proprio ruolo di marito e di moglie“. Confessa di esser stato spesso geloso di sua moglie, soprattutto nei primi anni di matrimonio, e l’ha fatta un po’ soffrire con “sentimento atroce di insicurezza e di continua allerta“.
Ma la fede gli fa comprendere qualcosa di essenziale, quello che in termini semplici, e forse banali, si potrebbe definire come il segreto da mettere in pratica affinché un matrimonio duri per tutta la vita. Pupi Avati fa riferimento al Discorso della Montagna di Gesù.
Racconta che lo rilegge ogni giorno appena si sveglia al mattino, tanto lo considera fondamentale. In quel brano evangelico in cui Gesù elenca le Beatitudini trova ci sia la sintesi su come vivere le relazioni umane. “C’è il senso assoluto degli ultimi che saranno i primi e dell’amore verso il prossimo che dobbiamo amare come noi stessi” afferma.
Proprio lì sta la chiave di tutto. Spiega infatti che sono “due concetti meravigliosi quanto difficilissimi da mettere in pratica nel nostro quotidiano, ma sono i due principi su cui si fonda la sacralità della vita e l’unione tra un uomo e una donna“.
Il “per sempre” che rimanda all’aldilà
Lui che di storie d’amore ne ha narrate tante nei suoi numerosi film di successo, si sofferma ad analizzare quanto è cambiato il concetto di amore per sempre. Considera che nella sua generazione il “per sempre” veniva detto seriamente, credendoci davvero.
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Oggi invece, il nichilismo imperante influenza in tutt’altra direzione. “Vogliono privarci dell’illusione di credere a un aldilà, vogliono toglierci ogni forma di speranza, compresa quella dell’amore eterno” dice Avati. Da uomo di fede, però conosce il modo di reagire a tutto questo: “non resta che pregare con una fede sempre più forte“, consiglia.
Ha scritto una lettera indirizzata a sua moglie, ma non gliel’ha ancora fatta leggere. La condivide però con tutti gli sposi considerando che amare sua moglie è stato un “investimento sentimentale fantastico”. E adesso che si sente innamorato di lei nuovamente sente che si tratta di “è un atto di fede ancora più bello ed eterno“.