Quello di purezza interiore è un argomento che Gesù ha affrontato diverse volte nel suo cammino terreno: in questo passaggio evangelico, il Cristo ci spiega cosa significa veramente essere puri spiritualmente e lo fa scardinando le credenze che vigevano al tempo.
Non è una novità il fatto che quando Gesù prendeva parola tra i vivi, lo faceva capovolgendo i pensieri preesistenti. La sua missione, d’altronde, rispecchia questa figura di “capovolgitore”, come era solito definirlo Giuseppe Ricciotti nella sua “Vita di Gesù Cristo”. La valenza rivoluzionaria delle parole del Cristo Gesù si fa sentire, con tutta la sua forza, al capitolo settimo del Vangelo di Marco. L’evangelista, in questa occasione, riporta un discorso che Gesù ha fatto in merito alla purificazione interiore. Chi, al tempo, si scandalizzò per queste parole, furono i Farisei. Essi avevano un concetto di purificazione del tutto opposto rispetto a ciò che Gesù ci ha invece insegnato con il suo prezioso e fondamentale messaggio educativo. Il passo evangelico in questione si pone al centro di un contesto in cui il Cristo critica la visione dei Farisei, i quali, rispettando la legge mosaica, ponevano l’attenzione su ciò che risulta “puro” o “impuro” da un punto di vista rituale. Gesù, invece, parla di cambiamento interiore.
Il cambio di prospettiva a cui ci abitua Gesù attraverso le sue parole è fondamentale. Il Cristo, infatti, inizia il suo insegnamento, mettendo in chiaro un punto. La purificazione non deriva da ciò che è esterno, ma da ciò che è interno all’uomo. Nel settimo capitolo del Vangelo di Marco leggiamo le sue parole: “Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo“. Secondo la visione del Messia, non è ciò che entra, ma ciò che esce dall’uomo che può o meno contaminarlo. La ritualità a cui erano abituati i Farisei era molto legata al cibo, infatti, che secondo la legge mosaica contamina l’uomo in determinate condizioni. Gesù rovescia questa prospettiva, offrendo un punto di vista completamente opposto.
Gesù invita alla purificazione interiore. Questo può avvenire allontanando dai cuori degli uomini i cattivi pensieri e tutte quelle inclinazioni negative che, per l’appunto, possono uscire dal cuore e rendere l’uomo impuro spiritualmente. Gesù non condanna i cibi o le tradizioni, perché il cristiano è chiamato a un altro tipo di visione purificatrice, quella dell’esperienza di fede, che parte dal cuore e dalla mente.
Leggi anche: Gesù o Paolo: chi ha percorso più strada per diffondere la fede?
Santa Francesca Romana è considerata la "santa di Roma", la sua città a cui ha…
Meditiamo il Vangelo del 9 marzo 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
La domenica è il giorno della devozione alla Santissima Trinità. Lodiamo e glorifichiamo il Signore…
Il dolore di tutti coloro che sono vittime di ingiustizie è un tema molto caro…
“Aiutami a scegliere la vita”. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo questa grazia…
Nel suo scritto, San Paolo descrive la straordinaria forza che ha portato Cristo a liberare…