La domanda che tanti si pongono: qual è il senso della preghiera?

Domande che, spesso, ci saltano alla mente: ma perché dobbiamo pregare? Dio non conosce già tutte le nostre necessità ed esigenze? A cosa serve la preghiera?

La forza della preghiera
photo web source

La preghiera è come l’ossigeno per la nostra vita spirituale, anche se molto spesso ce ne dimentichiamo. Il suo valore è essenziale ed importante, soprattutto perché ci unisce e lega a Dio.

Noi perché preghiamo?

Spesso ci domandiamo: “Ma perché devo pregare sempre?”, o anche: “Dio sa tutto di me. Perché devo sempre mettermi in preghiera a chiedergli di aiutarmi?”. Sono domande che, spesso, ognuno di noi si pone. Quando pensiamo alla preghiera, forse, erroneamente, crediamo che questa ci serva solo per chiedere a Dio ciò di cui abbiamo bisogno.

Niente di più sbagliato! La preghiera non è un cassetto di richieste a Dio che, chissà quando e se mai, riuscirà ad “esaudirci”. La preghiera è un sentirsi legati a Dio, un momento a tu per tu, per parlare con lui o, anche, semplicemente per star lì davanti a Lui in contemplazione, ringraziandolo anche per la vita che ogni giorno ci dona e ci permette di vivere.

Papa Francesco: “La preghiera è l’ossigeno per la vita”

Anche Papa Francesco, lo dicevamo, è più volte ritornato sul valore della preghiera nella nostra quotidianità: “E’ necessario parlare della preghiera. Perché se noi non preghiamo, non avremo la forza per andare avanti nella vita.

La preghiera è come l’ossigeno della vita. La preghiera è attirare su di noi la presenza dello Spirito Santo che ci porta sempre avanti. Per questo, io parlo tanto sulla preghiera” – ha spiegato il Papa in una sua recente udienza.

papa francesco
Papa Francesco in preghiera

La spiegazione del Santo Padre ha già, in parte, riposto alla prima domanda che ci eravamo posti: perchè pregare sempre se Dio sa già tutto di noi?

Ebbene: noi sappiamo che Dio è il Creatore di tutte le cose e che in lui non ci sono barriere che possano offuscare il suo sapere. Non si prega per informare Dio di quello che ci è successo ogni giorno. “Preghiamo perché di fatto ci riconosciamo creature, e questo fatto implica dipendenza da Dio; anzi, implica la nostra sincera volontà di abbandonarci nelle Sue mani” – continua Papa Francesco.

Pregare significa abbandonarci nelle braccia di Dio

Un esempio di questo “abbandonarci” nelle mani di Dio è la preghiera che Gesù ha fatto nell’Orto del Getsemani: “Padre se è possibile …, ma si faccia la tua volontà”. Nonostante lui abbia paura di ciò che gli aspetta, si è completamente abbandonato nelle mani di Dio. Ecco, la seconda risposta alla nostra domanda: Dio tutto sa e mai ci abbandona, completamente inermi, al nostro destino.

Quando preghiamo, ci apriamo all’azione dello Spirito Santo. Questo ci santifica e ci rende capaci di rispondere alla chiamata di Dio, di ordinare la nostra vita all’ascolto e all’obbedienza alla Sua Parola. Noi non siamo mai soli nel pregare: Dio ci ascolta, Cristo ci accompagna, lo Spirito Santo è con noi nella nostra invocazione.

L’azione dello Spirito Santo, che ci accompagna nella preghiera

Gesù non è solo testimone e maestro del pregare, è di più. Egli ci accoglie nella sua preghiera, perché noi possiamo pregare in Lui e attraverso di Lui. E questo è opera dello Spirito Santo. È per questa ragione che il Vangelo ci invita a pregare il Padre nel nome di Gesù” – ci dice Papa Francesco.

La preghiera deve esser per noi un gesto quotidiano, quasi spontaneo. Un nostro aprirci a Dio anche semplicemente per parlare, per sentirci suoi figli, per abbandonarci nelle sue mani. Certi che, ogni nostra supplica, non cadrà mai invano o verrà da Dio stesso dimenticata.

ROSALIA GIGLIANO

Gestione cookie