L’aspetto di Dio, del suo volto, rimane uno degli oggetti di studio più profondi nella storia del cristianesimo. Tanti studiosi si sono interrogati su quale aspetto potesse avere Dio, partendo proprio dalle parole del Figlio Gesù, che i lascia un messaggio importante.

Lo studio del volto di Gesù e di Dio ha da secoli riempito pagine e pagine di libri. Ciò su cui però possiamo basarci sono le parole lasciate in eredità da Gesù stesso. Fortunatamente, a seguito della salita al Cielo del Cristo, i quattro evangelisti hanno effettuato un prezioso lavoro di ricomposizione di quelle che sono state le vicende terrene di Gesù. A partire dai trent’anni, Gesù ha dato vita a quella che ha rappresentato la sua più grande missione, raccontare il Verbo al mondo, portarlo verso la Salvezza. In base a quello che possiamo leggere nei Vangeli, sappiamo che Gesù era solito fare questo importante lavoro attraverso preziosi messaggi lasciati e uno di questi si occupa proprio dell’aspetto del Padre. A raccontarci questo importante insegnamento del Cristo è Giovanni, nel quattordicesimo capitolo del suo libro.
Il volto di Gesù e l’aspetto di Dio
Scriveva così Giovanni, al capitolo quattordici del suo Vangelo: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto” (fonte: Giovanni, 14). Le parole espresse dal Cristo in questo contesto rappresentano uno dei messaggi più profondi di tutto il Nuovo Testamento. Queste parole ci parlano della profonda connessione tra il Padre e il Figlio, tanto da affermare che chiunque abbia “veduto” il Cristo, ha in realtà visto anche il Padre.
La conoscenza del Padre
Ciò che tiene a precisare Gesù, attraverso queste parole, è che la conoscenza di Dio, non è separata dalla conoscenza del Figlio. Avendo Gesù un’entità sia umana che divina, questo ci porta a riflettere sul fatto che, vedendo Lui, vediamo anche il Padre. Il passaggio fondamentale a cui siamo chiamati a riflettere, leggendo questo passo di Giovanni, è che, attraverso la sua persona, l’entità di Dio non è distante. Il Padre dei cieli si rivela nella figura di Gesù. Dunque chi vede Lui, li conosce entrambi.
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