La solennità di Cristo Re è quasi giunta al termine, e quando si conclude un avvenimento importante come quello di oggi, mi viene spontaneo soffermarmi a chiedermi che cosa mi ha insegnato.
Direi che soprattutto mi ha suscitato una domanda: che cosa significa per me che sono cristiana, la regalità di Cristo?
Noi comunemente associamo l’essere Re al potere, prestigio, dominio, autorità ma il suo essere Re non è secondo le logiche umane, anzi Gesù le ribalta e le stravolge. Cristo è Re in un modo nuovo, del tutto rivoluzionario: nel servizio, nell’amore, nel sacrificio per il prossimo fino al dono totale di se sulla Croce.
Come intendo oggi la regalità di Cristo?
Mi viene allora in aiuto per darmi una risposta, la riflessione del terzo mistero della Luce in cui Gesù annuncia:””Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.(Mc 1, 15).
Gesù, ci dice che il Suo regno è vicino, ma dove? Poi subito dopo ci esorta alla conversione e a credere nel vangelo, quindi in Lui che è venuto in mezzo a noi e ci ha portato la Buona Novella. Dunque “il regno” non è lontano da raggiungere ma è già qui, vicinissimo è già qui adesso. Gesù ci dice che è dentro di noi. E ci offre la chiave per poter accedervi: la conversione del cuore. ìQuindi non dobbiamo inventarci chissà che cosa, ma se lo vogliamo è possibile fare già ora l’esperienza del suo regno e viverlo nella nostra quotidianità.
Se gli apriamo il cuore, Lui entra e prende dimora. E il regno di Dio inizia già in noi. Ma occorre crederci. Possiamo rilegare Gesù e la sua regalità a qualcosa di lontano e irraggiungibile e perdere così la grande opportunità che ci è stata data, oppure cominciare a vivere il Regno di Dio già qui, adesso. È a portata di mano, dipende solo da noi.
Simona Amabene