In diverse parrocchie, sempre più spesso, si propongono purtroppo corsi di yoga e di pratiche “orientaleggianti” che però nulla hanno a che fare con la fede cristiana, e che sono dannose dal punto di vista spirituale.
Di certo, non è infatti per niente auspicabile una confusione di questo livello, segno di quanto oggi si vive anche all’interno della Chiesa, provocando un pericoloso svilimento della fede stessa.
Lo yoga è infatti una dottrina filosofica e un sistema morale-religioso di origine indiana. La parola “Yoga” letteralmente significa “giogo, attacco per gli animali da tiro“. Lo scopo dello Yoga è di sopprimere la coscienza normale per raggiungere un altro stato di coscienza. A primo acchito, a qualcuno potrebbe sembrare una pratica innocua, purtroppo però non è così.
Lo yoga infatti trasporta gradualmente i suoi adepti in un mondo spirituale e religioso. Si tratta quindi di un vero e proprio inganno, e di una religione che punta a sostituirsi nella vita di molti alla fede cristiana. Nello Yoga l’uomo non è l’immagine di Dio danneggiata dal peccato originale, ma è Dio stesso.
Così alla fine questa sedicente “auto-redenzione” porta ad una conclusione ingannatrice. Perché non esistono forze neutre. Dietro a ogni forza invadente c’è piuttosto un essere o una personalità spirituale. Gesù è il Figlio di Dio, ma come spiega la Bibbia esiste anche satana, “anti-Dio che viene dal basso” (cfr. Gv 8,23), che può entrare purtroppo nell’uomo.
Nello Yoga, ciò che accade è che gli allievi spesso devono mettersi in comunicazione con queste divinità, e quindi vengono per forza indotti ad accettarle. Il che non è sufficiente ad affermare che c’è una relazione con un essere demoniaco. Però di fatto colui che porta avanti con intensità lo Yoga rischia di finire inconsciamente sotto l’influenza di Satana, per via del mondo occulto che si cela dietro la pratica dello Yoga.
Attraverso l’influsso delle forze demoniache, infatti, l’uomo si espone al pericolo di cadere sotto la potenza degli inferi. Ci si può persino illudere di praticare “Yoga cristiano”, di fatto però è tutto un grande inganno, e porterà l’allievo Yoga a passare dal regno di Gesù, che è il regno della luce, al regno delle tenebre. Il rischio è di accorgersi di tutto questo troppo tardi.
Questa realtà è affermata e testimoniata da tanti sacerdoti. In passato lo spiegò con durezza Roland Colhoun, parroco a Derry, nel Nord Irlanda, avvertendo i suoi fedeli sui rischi della disciplina orientale tanto praticata in tutto il mondo. Spiegando cioè loro che praticare lo yoga e i massaggi indiani può aprire “la porta a Satana e agli angeli maledetti“.
“Quando si intraprendono strade fuori dalla sfera del cristianesimo, non si sa a cosa si va incontro. Lo spirito maligno può manifestarsi in varie forme“, aveva affermato al Derry Journal. Insomma, si tratta di una disciplina, oggi praticata in tutto il mondo e anche da numerosi cattolici, che potrebbe portare i cristiani al regno delle tenebre.
Lo spiegò con chiarezza d’altronde, in più occasioni, anche padre Gabriele Amorth, in un’intervista al Telegraph in cui disse che “pratiche orientali apparentemente innocue come lo yoga sono subdole e pericolose. Pensi di farle per scopi distensivi ma portano all’induismo. Tutte le religioni orientali sono basate sulla falsa credenza della reincarnazione“.
La più recente risposta del più giovane vescovo della storia della Chiesa d’Inghilterra, Michael Nazir-Ali, convertitosi al cattolicesimo, coglie senza dubbio il centro della questione. Figlio di un musulmano convertito al cristianesimo, è stato pastore in Pakistan e poi in Inghilterra, dove ha avuto la scorta della polizia quando gli islamisti lo hanno minacciato di morte.
L’ex vescovo di Rochester sarà ordinato sacerdote cattolico entro la fine del mese, ed entrerà nell’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham, istituito da Benedetto XVI nel 2011 per consentire agli anglicani di entrare nella chiesa cattolica. Con un articolo a dir poco di fuoco, uscito sul Daily Mail, ha duramente attaccato la Chiesa anglicana, a suo avviso “permeata da una agenda bizzarra, correttezza culturale, cambiamento climatico, multiculturalismo, razza e gender”.
“Le persone vogliono sentire la presenza di Dio e l’insegnamento di Cristo quando vanno in chiesa, specialmente quelli che non vanno spesso. Non vogliono uno spettacolo di chiacchiere allegre o un centro yoga”, è la constatazione del neo-sacerdote, che precede una domanda lapidaria.
“Perché la Chiesa è diventata così reticente nel celebrare i valori cristiani? E’ chiaro dalla storia che le società a base cristiana sono società più libere, in contrasto con quelle fondate sull’ideologia atea, come la Cina e l’Unione sovietica. I valori cristiani sono alla base delle libertà di cui godiamo in questo paese”.
Insomma, la sostanza del suo ragionamento è chiara: “La Chiesa non è un corso di yoga”. Un vero e proprio invito a controllare cosa accade talvolta molto più vicino di quanto pensiamo, anche nelle nostre stesse parrocchie, per ammonire sacerdoti e fedeli che cadono in questa deriva.
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