Proponiamo questo interessante argomento che pochi conoscono , perchè molte persone ci domandano quali siano i peccati che gridano vendetta verso Dio….
DOMANDA DI UN FEDELE
Secondo il catechismo di san Pio X sono 4 i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:
1 commettere omicidio volontario,
2 l’atto impuro contro natura
3 oppressione dei poveri
4 defraudare l’operaio della giusta mercede.
In base a quale criterio Pio X ha fatto questo elenco?
a mio avviso il più grave atto contro Dio è l’idolatria: e difatti i primi tre comandamenti lo attestano. Inoltre Gesù ha detto che tutti i peccati saranno perdonati, soltanto il peccato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato né in questa vita né nell’altra: ossia l’ostinazione nel peccato e l’incapacità di aprirsi alla grazia dello Spirito.
Capisco la gravità dei peccati elencati, ma addirittura che gridino vendetta…..mi sembra una dicitura poco pastorale, e che non tiene conto della misericordia di Dio.
Alla luce di quanto le ho detto, quello sancito da Pio X nel suo catechismo mi pare un” ordine” di peccati quantomeno arbitrario.
Inoltre le volevo chiedere se tali peccati si trovano anche elencati nel nuovo catechismo, quello del 1992, sempre sotto la stessa dicitura, oppure sono stati eliminati non come peccati – ovviamente – ma come peccati che gridano vendetta verso Dio.
RISPOSTA DEL SACERDOTE:
1. la dicitura è tratta dalla Sacra Scrittura che usa questo linguaggio di “gridare verso il cielo” proprio per i quattro peccati menzionati.
Quindi Pio X ha ripreso pari pari quanto afferma la Sacra Scrittura in vari passi e l’ha messo in colonna.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica tralascia il gridare vendetta e si limita a dire che questi peccati gridano verso il cielo (CCC 1867).
2. Secondo la Sacra Scrittura gridano verso il cielo l’omicidio volontario, il peccato impuro contro natura, l’oppressione dei poveri, la frode della mercede agli operai.
3. Si afferma che gridano verso il cielo perché chiedono giustizia al Signore già nella vita presente a motivo della loro malizia e del grande turbamento che provocano nei rapporti tra gli uomini e nella società.
In realtà si può notare nella sacra Scrittura che Dio interviene perché si parla di distruzione e di uccisione di spada, secondo la legge allora vigente, che era la legge del taglione.
4. Noi non abbiamo bisogno di ricorrere alla legge del taglione perché sappiamo bene che il male danneggia anzitutto chi lo compie. Si tratta di una punizione (se così si può dire) che è immanente al peccato. Non gli viene dall’esterno.
In questi quattro casi il male compiuto è così grave che chi lo compie causa a se stesso un male enorme.
Così:
– Caino ha il rimorso della coscienza per sempre.
– Una società che si gloria della sodomia, si autodistrugge, finisce.
Non c’è bisogno che Dio la punisca.
Si punisce da sola, con la parola “fine”.
– L’oppressione di poveri non porta bene a chi opprime, ma solo sventura, come possiamo vedere in tutti i regimi dittatoriali che sono finiti nel sangue dei dittatori.
– La ricchezza accumulata con l’ingiustizia (frode del salario) è a rovina e perdizione dei ricchi.
5. Ecco i passi della Sacra Scrittura dove – come puoi notare – sempre ricorre il termine “gridare”:
– a proposito dell’omicidio di Abele perpetrato da Caino, Dio dice a Caino: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!” (Gn 4,10).
– a proposito del peccato impuro contro natura, che si identifica con il peccato dei sodomiti, degli abitanti di Sodomia (è il peccato di omosessualità): “Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!» Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli»” (Gn 18,20) e “Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli” (Gn 19,13).
– a proposito dell’oppressione dei poveri si parla del lamento del popolo oppresso in Egitto: “Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono” (Es 3,7-10).
Si parla anche del lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido” (Es 22,20-22).
Il testo va avanti dicendo come ascolterà il loro grido: “la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani” (Es 22,23).
– a proposito dell’ingiustizia verso il salariato: “Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nella tua terra, nelle tue città. Gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole, perché egli è povero e a quello aspira. Così egli non griderà contro di te al Signore e tu non sarai in peccato” (Dt 24,14-15) e: “Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente” (Gc 5,4).
6. Per quanto riguarda la salvezza eterna certamente i peccati contro lo Spirito Santo hanno una loro gravità a motivo dell’ostinazione nel peccato e dell’incapacità di aprirsi alla grazia dello Spirito.
Ma nell’elenco di questi peccati che potrebbero anche coincidere con alcuni peccati contro lo Spirito Santo, si vuole sottolineare che a motivo del grande turbamento che attuano nell’ordine sociale, provocano già di qua in chi li compie un male molto grave.
Fonte: amicidomenicani.it