Quando la Chiesa “obbliga” i fedeli ad andare a Messa e perché lo fa?

Per i cattolici c’è il cosiddetto “obbligo” di partecipare alla santa Messa: ma cosa si intende esattamente, quando avviene e da cosa è determinato?

il significato dell'obbligo di andare a Messa
Partecipazione alla santa Messa – lalucedimaria.it

Nella Chiesa cattolica per i credenti la partecipazione alla santa Messa non è qualcosa di facoltativo, ma si tratta di un obbligo. Prendere parte alla celebrazione eucaristica rientra tra i cinque precetti generali della Chiesa.

La formula catechistica che esprime questa precisa prescrizione è “partecipare alla Messa la domenica e nelle altre feste comandate”. Cosa significa esattamente questo obbligo e perché è stato formulato? È una domanda che si pongono molti non cattolici o lontani dalla fede nell’osservare il comportamento dei credenti in Cristo.

L’obbligo di andare a Messa: perché?

Nella nostra società la parola obbligo è mal vista e suona come una privazione della libertà personale, un’imposizione che non si accetta favorevolmente. Al termine obbligo è associata una visione di sofferenza o di formalismo che va a confliggere con la propria autodeterminazione, un vero e proprio dogma del mondo attuale.

Cosa significa l'obblido della Chiesa di andare a Messa
La partecipazione alle Messe di precetto – lalucedimaria.it

Per comprendere di cosa si tratta effettivamente, in cosa consiste davvero l’obbligo di prendere parte alla santa Messa, bisogna innanzitutto andare a fondo e quindi all’etimologia della parola obbligo. Viene dal latino obligare e significa letteralmente legare verso.

Sta ad indicare quindi un legame e nella prescrizione della Chiesa vuole essere proprio l’indicazione, ferma perché importante e benefica, di stabilire e mantenere un legame con Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, presente nella santa Messa.

Andare alla Messa è un precetto di amore

Anche la parola precetto, termine spesso considerato obsoleto nella cultura moderna, viene dal latino e indica una prescrizione, un ordine, il comando di un’azione da compiere. Partecipare alla celebrazione della santa Eucarestia è un precetto, quindi un obbligo, un ordine che si rifà al terzo Comandamento: “ricordati di santificare le feste“.

Fedeli durante la messa
La partecipazione alla santa Messa come precetto d’amore – lalucedimaria.it

Il fondamento è quindi importante ed essenziale. È un obbligo, cioè un modo per legare, condurre i credenti al Signore, dato dalla Chiesa proprio per il loro bene spirituale. La Chiesa infatti, come madre, educa i suoi figli, e lo fa attraverso delle indicazioni date “obbligatoriamente”, in modo così chiaro e deciso, come dev’essere il ruolo educativo.

Prendere parte alla santa Messa seppure rientra appunto tra gli obblighi, i precetti di un cattolico, non è un’azione fine a se stessa, tanto più ammantata di formalismo. È a tutti gli effetti un precetto d’amore. Ciò che sicuramente può essere considerato un dovere fa talmente bene alla persona che lo compie che perde tutta l’accezione comunemente data al peso che portano gli obblighi.

Andare a Messa è qualcosa di essenziale e vitale. Nella celebrazione eucaristica Gesù si fa vivo e presente in corpo, sangue, anima e divinità: è lì, con noi e si lascia mangiare da noi. Entra in noi in un rapporto strettissimo. Questo incontro così profondo e viscerale è lontano dall’essere qualcosa di faticoso come l’accezione moderna di obbligo lascia intendere.

Il consiglio dei santi sulla Messa ogni giorno

Seppure la Chiesa prescrive l’obbligo della partecipazione alla santa Messa la domenica e in tutte le feste più solenni ed importanti, come il Natale, la Pasqua, ma anche l’Epifania, la solennità dell’Ascensione di Gesù, e le feste mariane dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione di Maria così come per la solennità di Tutti i Santi, non bisogna andare solo a quelle Messe.

Se quelle celebrazioni sono le più raccomandate, tanto da costituire le cosiddette “feste di precetto”, nel corso del tempo sono stati tanti i santi che hanno consigliato ai fedeli di accostarsi alla Messa quotidiana, quindi anche nei giorni feriali.

Ad esempio un santo come San Giovanni Maria Vianney, noto come il santo Curato d’Ars, consigliava ai suoi parrocchiani di andare a messa tutti i giorni, per nutrirsi del corpo di Cristo, sempre in stato di grazia, dopo un’opportuna confessione, quando necessaria, anche se mai del tutto degni di riceverlo.

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