Quando pensiamo ai Sacramenti, immediatamente li colleghiamo alla figura di Gesù e al modo in cui li ha istituiti e fatti conoscere a coloro che lo seguivano per poi essere tramandati a tutti i suoi discepoli, fino ad arrivare a noi oggi.

Nello specifico, ci siamo chiesti, sin da quando ci siamo avvicinati per la prima volta a questo sacramento, come e quando sia stata istituita la Confessione. È un qualcosa che viene direttamente da Cristo, oppure no? Cerchiamo di fare un attimo chiarezza in questo.
Tutti i Sacramenti ci danno la possibilità di essere sempre più figli di Dio, di stare con Lui e di far parte della sua famiglia. Sacramenti che si ricevono quando si è bambini, ma anche quelli di quando si è adulti e si ha una ancora maggiore comprensione di ciò che si sta ricevendo e di ciò che è davanti a noi.
Ognuno di essi ha un significato pieno e concreto per la vita di un cristiano. Ma, effettivamente, quanto ne sappiamo noi del valore che c’è insito dietro ogni Sacramento? Tutti hanno lo stesso valore, o ce ne è qualcuno che ha “più valore” rispetto ad un altro? Sono domande che in molti si pongono.
Confessione: quando è stata istituita?
Partiamo dall’inizio: cos’è la Confessione? E’ una pratica che consiste nel riconoscimento dei propri peccati o errori e, nella religione cattolica, essa si presenta come un sacramento e viene chiamata Penitenza o Riconciliazione.
La confessione è un atto individuale in cui il penitente, davanti al sacerdote, che in quel momento è in persona Christi, “nella persona di Cristo” ovvero “al posto di Cristo”, chiede perdono delle colpe commesse.
E fin qui tutto chiaro. Ma un fedele ha posto una domanda ad un teologo, su Famiglia Cristiana: “Sono un catechista. Dovendo presentare la confessione chiedo: quando è stata istituita? Non mi pare che Gesù né gli apostoli abbiano mai confessato qualcuno. Il “Confesso a Dio” nella Messa vale una confessione?”.
La risposta del teologo è stata immediata e prende in riferimento il Vangelo secondo Giovanni capitolo 20, vv 21-23, dopo la Risurrezione, Gesù istituisce il Sacramento della Confessione: “Gesù è il sacramento fondamentale; attraverso i suoi gesti e le sue parole Dio Padre ha manifestato e comunicato la sua salvezza. «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi… Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Il suo valore accanto all’atto penitenziale
Dall’altro lato, però, è necessario capire come Gesù abbia affidato questa missione così speciale anche a noi oggi: “[…] Gesù ha affidato alla sua Chiesa la sua stessa missione, lasciando a essa di collocare i suoi gesti essenziali in riti sacramentali che parlino agli uomini e alle donne di ogni tempo e luogo”.
Ma non è tutto: tornando alla domanda di partenza: quando è stata istituita come sacramento? “[…] Così è stato anche per il sacramento della penitenza che nei secoli ha avuto forme diverse, ma sempre salvaguardando la verità del sincero pentimento e anche l’intervento della Chiesa, distinguendo i peccati gravi da quelli veniali.
Per questi ultimi, purché vi sia il sincero pentimento, anche l’atto penitenziale all’inizio della Messa, sebbene non possa essere equiparato al sacramento della penitenza, ottiene, in base alle disposizioni del singolo, il perdono e permette di accostarsi alla mensa eucaristica” – ha concluso il teologo.
Cosa dice il Catechismo della Chiesa in merito?
In aiuto a questo, come importante bussola di riferimento per ciascuno di noi, il Catechismo della Chiesa Cattolica. Nello specifico, nella sezione dedicata al “Sacramento della Penitenza e della Riconciliazione”, possiamo leggere che: “Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della Comunione con lui. nello stesso tempo, esso attenta alla comunione con la Chiesa. Per questo motivo la conversione arreca ad un tempo il persono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della penitenza e della Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente“.
Ma anche: “Durante la sua vita pubblica, Gesù non ha soltanto perdonato i peccati; ha pure manifestato l’effetto di questo perdono: egli ha rigenerato i peccatori perdonati nella comunità del popolo di Dio, dalla quale il peccato li aveva allontanati o persino esclusi. Un segno chiaro di ciò è il fatto che Gesù ammette i peccatori alla sua tavola“.