Quando la Preghiera diventa efficace.

preghiera

Se tu credi davvero in Dio non potrai fare a meno di pregare. Non importa il pregare poco o tanto, importa pregare bene. Se tu hai visto realmente chi è Dio e ne conosci lo Spirito non potrai fare a meno di pregare perché capirai tutta la tua debolezza ed insufficienza di uomo di fronte a ciò che, visibile o invisibile, ti circonda e qualche volta potresti avere paura.

Non voglio proporti un metodo con regole fisse e rigide, ma solo alcune considerazioni da fare affinchè la tua preghiera al Signore possa essere efficace ovvero possa essere esaudita.

In questo, lo stato della tua coscienza, del tuo cuore, gioca un ruolo primario perchè in essi ci sono cose che hanno il potere di invalidare la tua preghiera ed altre che la rendono invece gradita. Conoscere queste cose, averle presenti è il primo passo per non partire col piede sbagliato. Ricorda che il cuore dell’uomo soltanto può divenire l’autentico Tempio di Dio ed è nel cuore prima di tutto che devi porre le condizioni migliori per rivolgerti a Lui e per accoglierlo. E’ nel tuo cuore che tu puoi offrire i veri Sacrifici  graditi al Signore, sacrifici di comunione, di riconciliazione, di riparazione, di ringraziamento, sacrifici che chiunque accetta di fare pur di potersi convertire realmente alla Legge del Signore.

Vi è un presupposto generale da ricordare prima di tutto:

noi sappiamo che agire in conformità alla Legge del Signore (Comandamenti), durante tutte le scelte della nostra vita (vero sacrificio e vero timor di Dio), è il modo infallibile per chiamare concretamente in causa Dio, per porre le condizioni affinché la nostra preghiera sia da Lui esaudita. Soltanto questo modo di agire ci eleva al grado di interlocutori privilegiati di Dio così come è scritto;

Isaia 59:1 Ecco non è troppo corta la mano del Signore
da non poter salvare;
né tanto duro è il suo orecchio,
da non poter udire.

Isaia 59:2 Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso
fra voi e il vostro Dio;
i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto
così che non vi ascolta.

Poi venne Gesù che non abolì quanto lo precedette ma lo completò con parole ineffabili

Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà,e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
Giovanni 14:23

Dio, così, trionferà in noi, non si negherà a noi ed ascolterà la nostra preghieraperchè l’osservanza, il rispetto della sua Legge, il solo desiderio sincero di volerla rispettare, pur con tutti i nostri limiti umani, ci fa crescere e maturarein ogni senso e fa realmente “esistere” Dio in noi ed anche di fronte, in mezzo agli uomini ed al mondo.

Tutto, a dire il vero, ci viene detto dalla Scrittura e da Cristo, ma evidentemente l’uomo non ha ancora compreso a fondo (e parlo anche per me stesso prima di tutti),  quale sia il peso assolutamente determinante, nella vita pratica, di parole come quelle del Vangelo sopra richiamate:

Diamo per scontato che se ti rivolgi a Dio pregando ciò è perchè hai fede in Lui o forse perché tutti gli altri ti hanno deluso profondamente e non ti rimane altri cui chiedere. Non serve a nulla pregare qualcuno in cui non si è poi disposti a credere, così come non serve a nulla moltiplicare le parole o forbire i pensieri alla ricerca di espressioni migliori. Non sono queste le cose che ti otterrano l’esaudimento delle preghiere. L’esortazione evangelica a pregare sempre, con insistenza, non è fatta perchè Dio ascolta i petulanti, ma per tenere desto il nostro Spirito. Beati quelli la cui vita stessa diventa preghiera, anche se parlano poco con la bocca e nessuno li nota! In tal senso va intesa la Parola di Luca 18,12  (Il giudice iniquo), non come un incitamento a biascicare avemarie e paternostri in quantità industriale! L’insistenza nella preghiera, la preghiera continua, può essere solo una vita che si dedica totalmente o preminentemente a Dio.

Luca 21:36 Vegliate e pregate in ogni momento ….

Matteo 6:7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Matteo 6:8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.

Innanzitutto l’ambiente interiore della tua preghiera deve essere la vera umiltà d’animo consona a questo  modello di pensiero:

– Signore, io ti faccio questa richiesta, ma se la tua Volontà fosse diversa dalla mia, sia fatta la Tua volontà e la accetterò egualmente perchè ho fede che tu sai scegliere sicuramente il meglio per quelli che ami.-

Questo ce lo ha insegnato Cristo nell’orto degli ulivi, accettando eroicamente la volontà di Dio che pure lo conduceva alla morte. Il nostro volere, talvolta, se esaudito, può condurci su una via che non è buona ma che lo sembra a noi soltanto. Se Gesù, senza avere colpa, ha accettato la volontà di Dio per fede nel Padre, quanto più noi dovremo accettarla visto che non ci chiede un sacrificio così grande come a Gesù, ma solo di accettare di farci da Dio curare.

Anche Agostino osserva giustamente

È sorprendente, fratelli miei che Paolo pregò e non ricevette la grazia, il diavolo invece pregò e la ricevette; non fu esaudito l’Apostolo mentre fu esaudito il diavolo. O giustizia di Dio! Anzi, grande giustizia! “Ma quando – dirà qualcuno – fu esaudito il diavolo?”. Non avete letto o sentito che i demoni furono esauditi e fu loro permesso di entrare nei porci 9? Oppure non avete letto o sentito che il diavolo chiese al Signore il permesso di tentare il servo di Dio Giobbe, e lo ebbe? Cosa sorprendente! Il diavolo chiese e Giobbe fu consegnato nelle sue mani. Viene, sì, consegnato ma per essere messo alla prova; viene, sì, consegnato ma per essere tentato; viene consegnato, sì, ma per essere giudicato ed essere ricordato con lode ai posteri. Il diavolo invece lo prese per rimanere scornato. Vedete che non sempre è bene ricevere ciò che chiedete. Cambiate dunque le preghiere per ricevere sicuri ciò ch’è bene; cambiate le preghiere, correggete i vostri desideri. Lo dico a coloro che desiderano beni temporali per diventare ricchi.
Discorso 77/B

ancora,

Ora dobbiamo spiegare quelle parole del Signore: In verità, in verità vi dico:qualunque cosa chiederete al Padre nel nome mio, egli ve la darà (Gv 16, 23).Nei precedenti commenti a questo discorso del Signore, abbiamo osservato, a proposito di quelli che domandano qualcosa al Padre nel nome di Cristo e non l’ottengono, che non è chiedere nel nome del Salvatore ciò che si chiede contro l’ordine della salvezza. Infatti l’espressione: nel mio nome, non è da prendere secondo il suono materiale delle parole, ma nel senso vero e reale che il nome di Cristo contiene e annuncia [cioè Salvezza n.d.r.]. Chi dunque ha di Cristo un’idea che non corrisponde alla realtà dell’unigenito Figlio di Dio, non chiede nel nome di lui, anche se pronuncia le lettere e le sillabe che compongono il nome di Cristo, perché quando si mette a pregare chiede nel nome di colui che ha in testa. Chi invece ha di Cristo un’idea conforme a verità, chiede nel nome di lui, e se la sua domanda non è contraria alla sua eterna salvezza, egli ottiene ciò che chiede.
Omelia 102

Ma riprendiamo il nostro discorso:

Se la coscienza ti dice che questo è il tuo vero, sentito pensiero, nel quale tu credi, sei già a buon punto perchè il Signore certamente ti ascolta bendisposto. Dio infatti fa grazia all’umile.

Se invece riscontri una difficoltà o una forzatura nel credere questo limpidamente, vuol dire che non hai umiltà di fronte a Dio o non lo conosci bene e siccome queste non sono generalmente cose che si conquistano in un attimo, dovrai rivolgerti (se credi giusto farlo), al Signore secondo questa altra linea di pensiero:

– Signore, io non sono umile e non ti conosco, ma vorrei con intento sincero rimediare in futuro. Ora ti chiedo di esaudire la mia preghiera, ma ti prometto di assoggettarmi a ciò che mi vorrai inviare affinché io, conoscendoti, cammini nella strada dell’umiltà del cuore e sia così a te gradito.-

Con questo semplice pensare tu hai il potere di stabilire un patto reale con Dio, stai certo che Egli ti farà “credito” e tu potrai camminare con Lui durante la tua vita facendo fede alle tue promesse a tuo esclusivo vantaggio. Attento però a non infrangere la promessa fatta o a dimenticartene una volta che tu venga esaudito. Lui, poi condonerà ogni debito agli umili, ma prima bisogna che lo si diventi con la conversione del cuore. A tal fine ti invierà sicuramente delle prove personali che tu dovrai comprendere e cui dovrai accettare di sottometterti, cose e situazioni di vita che ti condurranno, anche con dolore e conflitto interiori, a contrastare la tua non umiltà, esse ti spingeranno a ragionare e ad agire come prima non facevi. Se non le accetterai ti ritroverai meno umile di quello che eri prima di pregare e quindi ancor più lontano, ma mai escluso per sempre, dall’avere risposta alle tue preghiere future. Vedi un po’ tu cosa vuoi fare. Sei comunque libero, da parte di Dio, di fare quel che vuoi. Non pensare di poter ingannare Dio, perchè Egli sa perfettamente cosa tu sei, fai e vuoi in verità, anche meglio di te, conosce insomma quanto “pesi” realmente e finiresti solo per auto ingannarti ancora una volta alla fine di tutto. Se vuoi fedeltà e coerenza da parte di Dio devi essere tale  anche tu nei suoi confronti, per quanto ti è sinceramente ed umanamente possibile. Come vedi tutto è riposto soltanto in te stesso.

Poi guardati attorno, chiediti se hai dei rancori o delle rivalse verso qualcuno, perchè sai bene che non si può ottenere perdono se non si è disposti a perdonare a nostra volta. Tutti abbiamo bisogno di perdono per qualcosa. L’odio incoercibile e che non tramonta mai verso il proprio simile invalida assolutamente, ostacola mortalmente qualsiasi tua preghiera. Puoi anche fustigarti a sangue o darti fuoco, ma Dio non ti ascolterà mai finché non sarai ben disposto a far grazia a tua volta. Questo accade perchè l’odio si comporta in te da “signore” obbligandoti interiormente ad adempiere la sua legge perversaal posto di quella di Dio, ed impedendo perciò a Dio di venire in tua salvezza o rispondere alle tue invocazioni. Solo tu puoi avere potere su quel “signore” e su tutti gli altri suoi simili, imponendoti di obbedire ad una legge diversa, appunto quella di Dio. Questo è davvero l’esercizio del nostro libero arbitrio e della nostra potestà su noi stessi e sul male! Se vuoi essere esaudito non devi ospitare nel cuore alcun altro signore che non sia Dio ed il mezzo per fare ciò è semplicemente la pratica fedele, consapevole, amata e continuata  della legge di quel signore che veramente ami! Il grande segreto è tutto qui! Ciò vale sia per il Bene che per il Male. Fai la tua scelta!

Guardati poi dal voler mettere alla prova Dio con le tue richieste pretendendo che la risposta al tuo problema avvenga in modo miracoloso o eclatante, comandabile a bacchetta. Non in questo modo Dio vorrà dimostrarti che esiste davvero. Sicuramente avrai una risposta, ma forse potresti anche non riconoscerla come tale perchè potrebbe non essere nella forma e nel modo in cui tu la volevi. La sua Provvidenza e Carità abbracciano egualmente i buoni ed i cattivi o gli ingiusti, chi crede e chi no; chi prega a chi bestemmia. Egli conduce i perseveranti nel bene alla Grazia ed i perseveranti nel male all’abisso, con la stessa immutabile Giustizia.

Da ultimo, ricordati che sei un essere vincolato dal tempo. Spesso Dio ti esaudisce prontamente, ma non nel tempo che tu avresti creduto. Infatti, se hai conseguito la coscienza di un essere che vivrà in Dio per sempre, il tempo non deve avere molta importanza per te di fronte alla fede che hai in un rapporto eterno e fedele col tuo Signore. La sua Volontà infatti è superiore alla tua e scruta i secoli dall’alto, ma farà amorevolmente quello che gli chiedi ed è necessario nel tempo giusto, non un attimo prima e non un attimo dopo, stanne certo. Se ciò ti sembra poco praticabile, secondo il tuo modo di vedere, è preferibile che tu riconsideri questa tua personale visione perchè invero si tratta di illusione.

La preghiera è dialogo, è impegno in solido stipulato e riconfermato tra te e Dio e tra Dio e te e non per un attimo ma per l’eternità! Non credere che Dio dimentichi e così anche tu, parimenti, non dimenticartene per sempre anche se nella vita ci possono essere momenti duri, momenti di non ispirazione al pregare o al credere. Fai che restino dei momenti soltanto. Non per questo il Patto viene infranto e se ritornerai a Lui con umiltà e volontà egli, sicuramente, ti riprenderà con infinito amore. Io lo dico perché l’ho provato personalmente. Ricordati che, se anche non sei assiduo nelle preghiere, se ti distrai sovente dal Bene più alto, il tuo riferimento di base è sempre il prossimo, l’uomo, l’altro. Beato è chi potrà dire, davanti alla propria coscienza, di non aver mai desiderato e operato il male del suo prossimo al fine di prevalere nella vita; se la tua coscienza è chiara in questo vuole dire che tu ami Dio ed egli ti riama e ti ascolta sempre.

 

Anche questo discorso di Agostino è utile per comprendere perchè molti di quelli che chiedono non ottengano quello che volevano.

 

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