Quando l’Ipocrisia uccide la Fede

 

 

IPOCRISIA, UN TARLO DELLA SOCIETÀ

 

 

 

L’ipocrisia è uno degli atteggiamenti più subdoli e forvianti che si possano assumere.

Impedisce di verificare la sincerità e la chiarezza di intenti della persona che ci sta di fronte, nonché  di crescere nella fiducia verso l’altro.

Essere ipocriti vuol dire essere ambigui e, pertanto, indurre in confusione, in tentazione, non promuovere il bene comune, ma una situazione di comodo, che agevola un solo soggetto, a discapito di altri. E’ come il “fare buon viso a cattivo gioco” e implica il rendersi corruttibili e malleabili, a seconda dell’ideologia predominante del momento.

Solitamente l’ipocrita comincia la propria “messa in scena” con l’adulazione, cercando di apparire come non è, con lo scopo di carpire l’attenzione e il sostegno dell’altro a proprio vantaggio, e finisce col distruggere le buone intenzioni e la generosità delle persone coinvolte.

L’ipocrita è ben lontano, quindi, dal voler abbracciare il messaggio del Cristo.

Anche il nostro Papa Francesco ci aiuta a fare discernimento in merito: “L’ipocrisia non è il linguaggio di Gesù”, “L’ipocrita è capace di uccidere una comunità”.

Facendo eco al Vangelo di Matteo: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini.”.

La cattiva intenzione dell’ipocrita tende così a convincere altri ad esporsi, senza mai impegnarsi; si prepara a raccogliere frutti che non ha seminato, come se gli spettassero. Noi cristiani sappiamo bene a quali esseri corrispondono questi atteggiamenti ingannatori.

Dice ancora il Papa: “L’ipocrisia non è il linguaggio dei cristiani. Un cristiano non può essere ipocrita e un ipocrita non è cristiano. Questo è così chiaro. Questo è l’aggettivo che Gesù usa di più con questa gente: ipocrita.”. “L’ipocrita sempre è un adulatore, in tono maggiore o in tono minore, ma è un adulatore.”. “(…) E alla fine è lo stesso linguaggio del diavolo, che semina quella lingua bifida nelle comunità per distruggerle. Chiediamo al Signore che ci custodisca per non cadere in questo vizio dell’ipocrisia, del truccarci l’atteggiamento con cattive intenzioni. Che il Signore ci dia questa grazia: “Signore, che io mai sia ipocrita, che sappia dire la verità e se non posso dirla, stare zitto, ma mai, mai, un’ipocrisia’”.

Dire la verità, in certi casi, richiede molta forza d’animo e coraggio, ma è l’unico modo per non trarre in inganno e dare spazio alla giustizia, perché trovi la propria strada e giunga alla meta, illuminando di grazia tutti noi

 

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