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Quante volte abbiamo detto: DOV’E’ DIO QUANDO…?

DOV’E’ DIO QUANDO…?

Dov’è Dio quando ci sono le guerre, quando tanti bambini muoio­no? È una domanda che spesso mi sento rivolgere da molte persone, che si domandano del perché Dio permetta tanta malvagità e tanto dolore. Può sembrare che Dio in quel momento guardi da un’altra parte o se guarda, rimane indifferente. No, Dio non guarda mai da un’altra parte nè rimane indifferente. Egli è lì, nel Cielo, che guarda con infinito dolore a queste Sue creature, che della vita che ha loro donato, ne fanno scempio. Egli, Dio, non rimane indifferente al nostro dolore, non guarda da un’altra parte, quando milioni di bambini muoiono, ma in virtù di quel bene prezioso, che è la libertà indivi­duale che ci ha donato, ci lascia fare, pazzamente innamorato di noi, spera che tanto orrore, faccia rinsavire quelle persone scellerate, che non soltanto perdono la loro vita, poiché l’inferno è loro, ma si appro­priano della vita altrui, aggiungendo sacrilegio al sacrilegio.

Quando Dio creò l’uomo, lo rese libero delle proprie scelte, promet­tendo che questa libertà, non gliel’avrebbe mai tolta e Dio mantiene le Sue promesse, anche quando queste si ritorcono contro l’uomo stesso. E non potrebbe essere diversamente, poiché, se Dio intervenisse ogni qualvolta la malvagità umana si scatena, non saremmo più liberi delle nostre scelte, ma principalmente, non avremmo alcun merito, perché se interviene il nostro Creatore, Suo sarebbe il merito del bene che vince sul male e noi che merito avremmo? Certamente è sempre l’E­terno Padre che interviene a parlare al nostro spirito, affinché abban­doni ogni insano gesto, ma Egli altro non può fare, può soltanto par­lare alla nostra coscienza e poi lasciarci liberi di scegliere. Purtroppo, il più delle volte ascoltiamo la voce del male, che ci lusinga, che ci dona potere per renderci suoi schiavi, che riempie il nostro cuore di un malsano orgoglio, che ci istiga alla violenza per dominare i nostri simili.

Sono stati così tanti i nostri pianti e lo sono ancora, per avere benes­sere terreno, che satana ha approfittato di questi pianti, per conceder­ci quel benessere a cui oggi non sappiamo più rinunciare. Ci ha resi schiavi del progresso, delle macchine, sottomessi ad ogni comodità terrena e guai se ci manca, sembra che non possiamo più vivere, men­tre ben altra è la somma aspirazione che dovremmo avere!

Dov’è Dio mentre il dolore avanza? Come un padre terreno, aspet­ta che il figlio torni nella sua casa, così Egli aspetta che la creatura a cui ha dato la vita, torni nella Casa del Padre, ovvero, viva secondo gli insegnamenti che il Padre gli ha dato. Dio che è Amore Infinito, certa­mente prova una immensa pena per le Sue creature che vivono nel dolore, Dio che sempre ci guarda e tutto vede, certamente accorre in nostro aiuto, ma se non Lo chiamiamo, come può Egli accorrere? Se resi ciechi e sordi alla Sua voce, preferiamo ascoltare la voce del mali­gno e vedere i barlumi di quel benessere terreno da noi tanto deside­rato, come può Dio aiutarci?

Dio c’è sempre, anche quando la malvagità umana si scatena, anche quando l’egoismo prende il posto della generosità, anche quando l’o­dio prende il posto dell’amore, poiché se in quei momenti, non ci fosse Dio ad arginare la tempesta, l’umanità già si sarebbe autodistrutta. Dio c’è e vede e nulla lascia di intentato, intervenendo con ogni mezzo per farci rinsavire. Dio ci ha creati liberi, a Sua immagine e somiglianza, della quale somiglianza troppe volte preferiamo farne a meno, pur di assecondare gli istinti peggiori. Della libertà poi, non ne siamo assolu­tamente degni, perché di un dono così grande, ne facciamo uso per togliere la libertà ai nostri fratelli. Provatevi ad immaginare una dome­nica qualsiasi, quando il Papa celebra la S. Messa. Se nel momento della Consacrazione Eucaristica, una persona entra in Chiesa e lancia un bomba sull’altare, certamente la vita del Papa ha termine. Eppure in quel momento sull’altare vi era il Vicario di Cristo e Cristo stesso nell’Ostia Consacrata. Allora Dio dov’era in quel momento? Egli era lì, eppure non è intervenuto e questo perché? Lasciando libera quella per­sona di compiere l’insano sacrilegio, vuol far comprendere fino a che punto l’umanità, quindi l’uomo, sia scesa ad un livello tale di aberra­zione, poiché lascia guidare i suoi pensieri, i suoi istinti dal male.

Certamente vi sono delle volte, che Dio interviene per modificare un evento, una persona, ma questo avviene quando l’evento o la perso­na, servono al nostro Creatore, per il compimento dei Suoi disegni, disegni per noi a volte incomprensibili, ma comunque sempre volti al nostro bene.

Se Dio intervenisse sempre nella nostra vita, oltre che a privarci del dono della libertà, priverebbe noi dal partecipare alla conquista del Paradiso. Poi sarebbe come se un operaio pigro, perennemente assen­te íul lavoro, ma non per malattia, piuttosto per furbizia, alla fine di ogni mese si presentasse dal suo datore di lavoro a pretendere una paga, per un lavoro mai svolto. Può questo operaio pretendere il sala­rio senza aver contribuito al benessere dell’azienda, che poi diventa il suo benessere? Certamente no. Ora Dio ci ha promesso la vita eterna, ma ci chiama a collaborare con Lui perché possiamo raggiungere quella meta, per questo ci vogliono operai attivi e sempre presenti sul lavoro, altrimenti al pari dell’operaio negligente, anche noi non avremmo alcun diritto di pretendere il Paradiso.

Dov’è Dio quando tanti lutti gettano nel dolore milioni di famiglie? Egli è lì, sull’uscio della Sua Casa, pronto a scendere i gradini verso quei figli che Lo chiamano. È sempre presente, ma vincolato Egli stes­so, da quella libertà che ci ha donato. Perché Dio si manifesti nel dolo­re dell’umanità, l’umanità deve prima di tutto riconoscerLo come Padre e come tale invocarLo. Non è Dio che manda lutti, dolori, scia­gure, ma siamo noi con la nostra incoscienza, presi dalla voglia di potere, dalla ricerca sfrenata di un benessere terreno, destinato a dis­solversi con il nostro corpo. Dov’è Dio quando…? È vicino a noi, basta chiamarLo.

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