È una domanda curiosa: ci siamo mai chiesti quanti chilometri ha percorso Gesù nel corso della sua predicazione?
Al tempo d’oggi, farsi questa domanda è superfluo poiché abbiamo tutti i dispositivi che ci aiutano a calcolare i km che percorriamo e ci permettono di arrivare dove vogliamo. Ma ai tempi di Cristo?
Un demografo ha analizzato, per quanto possibile, la vita quotidiana di Gesù, partendo dai luoghi da Lui stesso attraversati.
Gesù ne ha fatti di chilometri
Stiamo parlando, ovviamente, di due stili di vita completamente diversi e, anche, di 2000 e più anni di distanza. Sarebbe possibile paragonare la vita di Gesù in Galilea, a quella di un giovane, della stessa età, dei nostri giorni? Assolutamente no. Un giovane di oggi, all’età di Gesù, vive ancora con i suoi genitori, se ha un lavoro può darsi che è precario e si affaccia alla vita con la speranza, se può, di potersi sposare e metter su famiglia.
All’epoca di Gesù, invece, avere 30 e più anni significava essere un uomo già avviato, con una famiglia ed anche dei figli. Ma perché il Signore, proprio all’età di 30 anni, ha deciso di dare avvio alla sua predicazione? Non avrebbe potuto farlo molto prima? Una risposta possiamo darla subito e con certezza, come spiega anche il quotidiano “Avvenire”: quando Gesù ha iniziato a predicare, era già un uomo maturo e, nel suo andare, ha attraversato non solo la città di Nazareth, ma anche l’intera Galilea.
Un libro che “quantizza” la sua predicazione
Quanto era vasta la Galilea? Quante persone ha incontrato Gesù? Il demografo Roberto Volpi, con il volume “In quel tempo”, a cercare di dare risposte a queste domande. Volpi è uno statistico, nonché autore di importanti studi sulla popolazione italiana. Il suo studio è stato molto particolare: “Dobbiamo proiettare e immaginare un uomo di 32-33 anni nella Galilea della sua predicazione 2.000 anni fa: al più 120.000 abitanti di un’età media di 25-26 anni, dei quali almeno 40.000 tra bambini e ragazzi e non più di 5.000-6.000 persone di 60 anni” – spiega.
“Gesù aveva l’età giusta per essere preso e tenuto in grande considerazione, per essere visto con serietà, ascoltato in raccoglimento, seguito con devozione” – continua il demografo. Se si leggono con attenzione i Vangeli, Gesù era sempre seguito da “una folla”, ma mai si è riusciti a quantizzare quanti essi siano stati. Si racconta, però, la vita quotidiana del Maestro e dei suoi Apostoli, ma mai dei numeri ben precisi.
Quanto ha camminato il Maestro?
Nel libro c’è la descrizione di come fosse composta numericamente e socialmente la folla di cui parlano i Vangeli, insieme alle analisi altimetriche dei monti di cui sempre parlano i Vangeli e che, se si va a guardare nello specifico, sono solo piccoli rilievi. C’è la vita quotidiana sia di Gesù che degli apostoli: dove mangiavano, dove dormivano, quanti chilometri al giorno percorrevano.
Gesù ne ha percorsi di km, in lungo e in largo, e ne ha incontrate di persone, davvero tante. Quello del demografo Volpi non è un libro religioso o di teologia, ma qualcosa in più. Gesù e la sua predicazione vengono inseriti in un contesto che non trascura “la dimensione quantitativa e perfino demografica dei suoi tempi”, aiutandoci a spiegare cose che, di solito, non vengono prese in considerazione, anche se fondamentali per capire la figura del Cristo.