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Tempo di Quaresima: la pratica delle Quarantore quando farla

Il tempo di quaresima è momento di silenzio ed adorazione

Uno dei momenti più forti sono le Quarantore.

Un momento per stare con Gesù Eucarestia, esposto alla pubblica adorazione, per 4 giorni consecutivi per circa 10 ore al giorno.

Le Quarantore: cosa sono?

La pratica delle Quarantore, o meglio conosciuta come adorazione continua del Santissimo Sacramento, è caratterizzante per la chiesa cattolica. 40 ore che ricordano i tre giorni più forti dell’anno liturgico: dal venerdi santo sino alla domenica di resurrezione di Gesù. Non vi è un periodo preciso in cui, in ogni singola parrocchia, viene praticato questo momento, ma di certo il periodo quaresimale è quello più indicato, nonchè più scelto, dalla maggior delle comunità parrocchiali.

Perché proprio l’arco temporale di 4 giorni e 10 ore al giorno? Secondo la sinossi evangelica, l’intervallo temporale durante il quale Gesù è morto e deposto dalla croce e con il prosieguo della sua permanenza nel Santo Sepolcro, non si sarebbe limitato alla giornata del Sabato Santo, poiché in realtà sarebbe durato 40 ore, dalle 3 del pomeriggio di Venerdì Santo all’alba di Pasqua, le 7 del mattino della domenica di risurrezione.

Intensità spirituale con Gesù Eucarestia

Un momento di forte intensità spirituale che, per quanto possibile, tende a coinvolgere proprio tutti. Dai più piccoli bambini del catechismo, ai quali viene spiegato loro la presenza di Gesù nell’Eucarestia esposta sull’altare, ai giovani (spiegando loro la necessità di cercare Gesù in ogni momento della loro vita), sino agli adulti. Perché Gesù ascolta davvero tutti, se tutti siamo capaci di accoglierlo pienamente nel nostro cuore.

Non dobbiamo, però, approfittare solo delle Quarantore per stare a tu per tu con Gesù Eucarestia: non dimentichiamo che lui è sempre presente in ogni chiesa, nel Tabernacolo, ed aspetta solo noi che andiamo anche a fargli semplicemente compagnia.

Non abbiamo timore di stare con Dio: lui, davvero, è l’unico al mondo che non ci giudica.

ROSALIA GIGLIANO

 

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