Nonostante sia ricoverato all’ospedale “Gemelli” dallo scorso 14 febbraio, Papa Francesco non ha voluto mancare di far sentire la sua presenza, per l’inizio di questa Quaresima, con un messaggio.
Un messaggio diffuso non solo per augurare a tutti i fedeli un proficuo inizio del periodo di preghiera e di riconciliazione in attesa della Santa Pasqua, quanto anche la necessità di affermare ancora l’importanza di questo momento cruciale per ogni cristiano, nel pieno dell’Anno Giubilare. Un momento al quale Papa Francesco non potrà partecipare (quale il giorno delle Ceneri), ma che sicuramente sentirà anche dalla sua stanza in ospedale.
Il suo messaggio ha al centro, ancora una colta, il tema della speranza, nel camminare insieme nella speranza, proprio come ci dice il motto di questo Giubileo 2025. La penitenza delle ceneri sul capo, che riceveremo quest’oggi, è l’inizio del “pellegrinaggio annuale della santa Quaresima, nella fede e nella speranza” – come afferma Francesco.
Un messaggio forte ma semplice, capace di arrivare proprio a tutti. Vediamo insieme quali sono le sue parti cruciali e come dare inizio alla nostra di Quaresima, anche illuminati dalle parole di Papa Francesco.
L’inizio della Quaresima, oggi, con il Mercoledì delle Ceneri segna l’avvio del periodo più importante dell’anno liturgico per ciascun cristiano, in preparazione alla Santa Pasqua. Anche se dall’ospedale “Gemelli”, Papa Francesco non rinuncia a far sentire la sua presenza attraverso un messaggio. Parole semplici ma, allo stesso tempo, capaci di entrare nel cuore di ciascuno di noi.
Il suo messaggio augura a tutti un buon inizio di Quaresima sì, senza dimenticare mai alcuni passaggi fondamentali, quali il periodo dell’Anno Giubilare che stiamo vivendo e, allo stesso tempo, l’importanza della preghiera mai come in questo periodo. Il tema del messaggio del Santo Padre si riconcilia, ancora una volta con quello del Giubileo: la speranza.
Siamo, sempre e comunque, pellegrini di speranza e, in essa, dobbiamo camminare assieme. “La Chiesa, madre e maestra, ci invita a preparare i nostri cuori e ad aprirci alla grazia di Dio per poter celebrare con grande gioia il trionfo pasquale di Cristo, il Signore, sul peccato e sulla morte, come esclamava San Paolo: “La morte è stata inghiottita nella vittoria” – scrive Francesco.
“In questa Quaresima, arricchita dalla grazia dell’Anno Giubilare, desidero offrirvi alcune riflessioni su cosa significa camminare insieme nella speranza, e scoprire gli appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità” – continua il Pontefice. E sono proprio gli elementi cardine del Giubileo ad introdurci al suo messaggio quaresimale.
Partendo dal primo: il camminare. Lo dicevamo all’inizio: noi siamo sempre “pellegrini di speranza”, come afferma anche il motto del Giubileo: “[…] Qui sorge un primo richiamo alla conversione, perché siamo tutti pellegrini nella vita, ma ognuno può chiedersi: come mi lascio interpellare da questa condizione? Sono veramente in cammino o piuttosto paralizzato, statico, con la paura e la mancanza di speranza, oppure adagiato nella mia zona di comodità? Cerco percorsi di liberazione dalle situazioni di peccato e di mancanza di dignità?” – ci spiega Francesco, accompagnandoci per mano ad un buon esame di coscienza.
Secondo punto è il “camminare insieme”: “[…] Camminare insieme, essere sinodali, questa è la vocazione della Chiesa. I cristiani sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori solitari. Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire da noi stessi per andare verso Dio e verso i fratelli, e mai a chiuderci in noi stessi” – continua.
“[…] In questa Quaresima, Dio ci chiede di verificare se nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nei luoghi in cui lavoriamo, nelle comunità parrocchiali o religiose, siamo capaci di camminare con gli altri, di ascoltare, di vincere la tentazione di arroccarci nella nostra autoreferenzialità e di badare soltanto ai nostri bisogni”.
Il terzo elemento è, ovviamente, la “speranza”: “[…] La speranza che non delude, messaggio centrale del Giubileo, sia per noi l’orizzonte del cammino quaresimale verso la vittoria pasquale […] Vivo concretamente la speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura della casa comune, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro?” – conclude il Papa.
Un messaggio forte che non possiamo lasciare inascoltato.
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