Digiuno e astinenza dalla carne sono un impegno per la Quaresima. In tempo di crisi della fede occorre capire perché si continuano a proporre.
Dove è ancora forte il peso della tradizione si osserva ancora il digiuno quaresimale, ma in gran parte non ci si fa più caso. Se chiedi a chi pranza a lavoro o a scuola perché i venerdì di quaresima mangia il panino al prosciutto è facile che ti risponda: e che cosa potrei mettere?
Per grazia di Dio in gran parte del mondo c’è una quantità e varietà di cibo che astenersi dalla carne non è proprio un problema.
Scienza e fede d’accordo sul valore del digiuno
Medici e nutrizionisti sconsigliano di mangiare frequentemente carne perché fa male. Sul digiuno scienza e fede sono d’accordo. La pratica del digiuno fa bene sia allo spirito sia al corpo. È risaputo che magiare vario, ridurre la quantità di carne, periodi brevi e oculati di digiuno fanno bene. Ma è anche una pratica per sperimentare che la volontà può dominare gli istinti. Lo facciamo costantemente. Se ho fame cerco del cibo. Cosa prendere dipende dallo “stile alimentare” che ho. Se tengo alla linea opterò per cibo sano e non “cibo spazzatura”. Nei venerdì di quaresima si suggerisce di allenarsi in tal senso, ma caricando di senso spirituale il motivo per cui scegliamo di non mangiare carne. Occorre precisare che il digiuno è previsto il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, mentre i venerdì di quaresima è indicata l’astinenza dalla carne.
La rinuncia per ricordare il sacrificio di Gesù
Le due forme sono espressione della volontà di dominare gli istinti con la volontà. Non mangiamo carne per ricordare il sacrificio della carne di Cristo offerta in espiazione dei nostri peccati. Egli agnello senza macchia ha donato tutto di sé per riconciliare il mondo a Dio. È un allenamento per esercitare la volontà a ricordare e a scegliere. È espressione simbolica del desiderio di impegnarsi a rinunciare al peccato e a ciò che allontana dal Signore. Questo fa capire che l’osservanza esteriore del digiuno non basta. Occorre che sia espressione della volontà di crescere nella relazione di amore con Dio e il prossimo. Se digiuno e manco di carità verso il prossimo? Se digiuno e imbroglio il prossimo a lavoro? Non occorrono parole per rispondere.
Alcune indicazioni pratiche
Si può magiare pesce? I documenti del Magistero parlano di carne ma c’è chi lo interpreta in maniera estesa escludendo dalla mensa anche il pesce. Del resto torna il discorso sulla varietà di cibo di cui disponiamo per cui togliere sia l’uno che l’altro non è affatto un problema!
L’anima che sinceramente desidera crescere nella fede, se proverà a fare questo esercizio ne trarrà così giovamento che non smetterà più. Anche in questo caso, però, occorre essere umili. Pensate che San Francesco riusciva benissimo a non mangiare nulla per 40 giorni, ma per non essere superbo si impose di mangiare almeno un pane. Quindi gli eccessi vanno sempre evitati. Del resto ancora oggi la Madonna ci esorta a riscoprire il valore di questa pratica. Se lo chiede lei ci sarà un motivo?